Pena di morte: 5 cose che deve fare il Movimento Abolizionista

di Claudio Giusti (*)

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   Quando la pena capitale americana arriverà alla fine Ma – cioè il Movimento Abolizionista – collasserà: perché è all’ottanta per cento sull’America e dall’America. La vittoria causerà un grande entusiasmo seguito da un grandissimo sbandamento. Il MA americano inizierà a occuparsi dei gravi problemi della giustizia statunitense e il resto del MA mondiale si troverà a dover affrontare Paesi di cui sa poco o nulla. La fine della pena di morte americana metterà in evidenza la debolezza del MA in Paesi quali la Cina, l’Iran, il Giappone, eccetera: perché si può aiutare un Paese solo nella misura in cui questo Paese è in grado di aiutare se stesso e non si riesce a lavorare per un Paese da cui non arrivano notizie attendibili. Prima che questo avvenga occorre trovare nuove strade visto che la fine della pena di morte americana non sarà la fine della pena di morte in tutto il mondo.

1. Il Movimento Abolizionista deve smettere di baloccarsi con la moratoria delle esecuzioni e di gingillarsi con la rituale conta biennale dei fagioli. La moratoria non ha prodotto alcun risultato tangibile e ha fermato ogni attività utile dal 1989, quando nacque il Secondo Protocollo.

2. Le Nazioni Unite devono tornare al 1968, quando con la Risoluzione 2393 collegavano pena capitale e tortura. Questo è un passo fondamentale e decisivo che non sarà ottenuto con facilità e per ottenerlo occorrerà molta competenza e molta determinazione.

  1. L’Unione Europea deve costruire un immenso data base di libri, articoli e rapporti tradotti in almeno 100 lingue. In questi 230 anni si sono prodotti una quantità di testi utilissimi, anche se non necessariamente recenti. Purtroppo sono in gran parte difficili da reperire. L’UE può metterli su Internet e tradurli in 100 lingue in modo che il mondo li possa leggere.

4. Il Movimento Abolizionista deve produrre manuali per aiutare chi si impegna nell’abolizione. Manuali che forniscano idee ed esperienze su come scrivere, raccogliere fondi e affrontare un pubblico ostile.

5. Il MA deve iniziare una campagna mondiale di reclutamento per addestrare la prossima generazione abolizionista. Il MA non si rende completamente conto delle grandi difficoltà che deve affrontare un volontario in un Paese con molta pena di morte e poca libertà di espressione e di quanto abbia bisogno di aiuto anche solo morale. Nemmeno si rende conto quanto poco materiale sia disponibile persino in un Paese come l’Italia.

Non è detto che la pena di morte americana collassi e la sua agonia potrebbe continuare per anni, ma le cose da fare sono sempre quelle.

(*) Claudio Giusti – https://www.facebook.com/claudio.giusti.545

Member of the Scientific Committee of Osservatorio sulla Legalità e i Diritti, Claudio Giusti had the privilege and the honour to participate in the first congress of the Italian Section of Amnesty International: later he was one of the founders of the World Coalition Against The Death Penalty. He writes on a regular basis about human rights, death penalty and American criminal law.

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