«Perché contare i femminicidi è un atto politico»
Donata Columbro presenta il suo nuovo libro
Il giorno in cui vi dico che “ho scritto un nuovo libro” è arrivato.
Si intitola «Perché contare i femminicidi è un atto politico» e lo pubblica l’editore Feltrinelli. La copertina, probabilmente qualcunə riconoscerà il tratto, è dell’illustratrice Olimpia Zagnoli.
Esce il 16 settembre, ma lo trovate già nelle librerie online (Feltrinelli, IBS e Amazon) e, se passate da quella del vostro quartiere, potete chiedere di prenotarne una copia. Anche le biblioteche possono farlo!
Organizzare gli appunti, le interviste, i dati, le storie raccolte per scrivere questo libro è stato un lavoro molto intenso, perché non c’è solo la mia voce qui dentro, ma quella di tutte le persone che contano i femminicidi e la violenza di genere, che custodiscono le storie delle vittime dentro contro-archivi, che incarnano (praticando l’embodiment del femminismo dei dati) le statistiche trasformandole in un atto di cura, in un atto politico. Non lasciando che possano diventare freddi strumenti di polarizzazione ideologica.
I dati ufficiali non mostrano nomi, non permettono di esplorare le storie che riguardano caso per caso e raramente mettono in luce gli abusi di potere.
Invece la dimensione di ogni evento è collettiva, non personale, né riguarda solo la relazione tra vittima e assassino, ma l’intera società.
Le pagine di questo libro “fanno piangere e fanno arrabbiare” mi ha scritto una persona che lo ha letto in anteprima, ma io spero anche che ci facciano sentire gruppo, comunità: non mi sono mai sentita sola mentre scrivevo. Il lavoro dei movimenti, dei centri antiviolenza, delle giornaliste che hanno incontrato le famiglie delle vittime o gli uomini maltrattanti, delle associazioni che sono a fianco dei bambini e delle bambine rimaste orfane, di chi ha studiato il linguaggio degli abusi o le sentenze, di chi produce database nei ritagli del proprio tempo libero, la generosità di chi me li ha affidati, è stato un dono.
Per me, e ora spero per tuttə voi.