Petrucciani: vetro, tasti, amori e miracoli

db canta le lodi del pianista ma anche del libro di Vanni Masala e Marilena Pasini che lo raccontano fra le nuvole

Spiego il titolo?

Vetro come le ossa di Michel Petrucciani: una malattia che si chiama «osteogenesi imperfetta» e colpisce un bimbo su 50mila. Tasti: il pianoforte, è ovvio. Amori: tanti e tumultuosi. Miracoli: ne ha fatti moltissimi Petrucciani ma due purtroppo non gli sono riusciti… se ne parlerà alla fine.

E ora la recensione del libro, anzi due “recessioni” cioè recensioni-riflessioni. La prima è riservata a chi ignora chi sia Petrucciani (è difficile ma può accadere); la seconda per chi lo conosce.

PRIMA RECENSIONE

Cominciate ad ascoltarlo… senza video. Qui a esempio https://www.youtube.com/watch?v=W20YIWhgzL8 (del lontanissimo 1988) c’è «There Will Never Be Another You»: 8 minuti e 27 secondi di un gran trio; con lui il contrabbasista Gary Peacock e il batterista Roy Haynes.

Fatto?

Vi piace?

Adesso scoprite qualcos’altro su di lui: guardatelo in video e/o leggete la seconda recensione. Ascoltarlo senza video non è un giochino: serve solo a ricordare che l’opera (in questo caso le composizioni e/o esecuzioni jazz) e l’artista sono questioni diverse. Qualche giorno fa su codesta “bottega” ho scritto che intorno all’arte da sempre si addensa (come una nuvola) una mitologia: gli artisti maledetti, “nemo propheta in patria”, le droghe, gli amori fatali, la povertà e il successo improvviso… Talora è tutto vero (o quasi) mentre altre volte son balle. Spesso la “nuvola” soffoca l’artista: si parla più del mito che dell’opera (musica, quadro o libro che sia). Con il jazz ancor più: il razzismo – ma anche le buone intenzioni dell’antirazzismo – circondano artiste/i con la pelle detta “nera” fino al punto qualche volta di nascondere la loro musica. Io raccomando allora (talvolta lo urlo): “d’accordo le tragedie, la storia, il contesto… ma l’arte (in questo caso il jazz) al primo posto». Fu forse «peggio di un bastardo» Charles Mingus, fu quasi uccisa Bille Holiday… ma oltre a sapere chi erano sentite cosa vi dicono. Naturalmente ci sono le eccezioni: l’uomo Petrucciani è importante quanto il musicista. Si intuisce guardandolo in video e meglio si capisce leggendo il bel libro di Vanni Masala e Marilena Pasini. Che fra l’altro ha una bella prefazione di Paolo Fresu e un ricordo di Alexandre Petrucciani, musicista anche lui.

SECONDA RECENSIONE

Una storia bella e difficile ma troppo breve. Inizia il 6 gennaio 1939 e si chiude il 28 dicembre 1962. Sono molto bravi Vanni Masala (con le parole) e Marilena Pasini (con i disegni) a raccontare Michel Petrucciani senza retorica. Un bambino nato con «le ossa di vetro», alto solo 2 centimetri più di un metro ma con le mani grandi. Già a 3 anni mostra «una particolare predisposizione per la musica». Dice al padre: «Io voglio essere come Duke Ellington». Come pianista ci riuscirà; forse – i pareri sono discordi, per esempio il mio amico Riccardo Mancini la pensava diversamente – non sarà all’altezza del “Duca” come compositore e leader anche se comunque ci lascerà 141 brani.

Saltando molte pagine del libro – con una vita da “cobra” (capirete perchè leggendo) e moltissimi amori – arrivo al trionfo di Petrucciani: «a soli 22 anni ha già suonato con Freddie Hubbard, Joe Henderson, Dizzy Gillespie e ha accompagnato Sarah Vaughan». Non è finita. «Nel 1987 tiene oltre 120 concerti in tutto il mondo. Nel 1988 le esibizioni saranno 140». Difficile fare di più ma lui ci proverà.

Forse le parole più belle su Michel Petrucciani le ha detto il grande sassofonista Wayne Shorter che con lui ha suonato più volte: «C’è un sacco di gente cresciuta e cosiddetta normale. […] Ma vivono vite senza braccia, senza gambe, senza cervello […] Michel era un grande musicista anche perchè era un grande essere umano».

Quasi sovrumano potremmo dire se guardiamo ai suoi “miracoli”: si rompe in continuazione (le maledette «ossa di vetro»)… solo nel 1996 l’anca, il tendine, «poi fratture a ripetizione alle dita, alla spalla, all’avambraccio, all’osso pelvico. E ancora la clavicola, un polso…». Deve riposarsi e curarsi. I medici gli consigliano di smettere e lui risponde: «Non sto bene, provo dolore ma se mi impedite di suonare morirò. Ne ho bisogno come dell’acqua, non posso fermarmi».

Due miracoli però che non gli riescono.

Il primo è far ballare il papa e i cardinali: però ci va vicinissimo (il 27 settembre 1997 a un concerto che sarà trasmesso in mondovisione) e infatti «i monsignori si muovevano a ritmo,con le sottane che cominciavano a ondeggiare».

Il secondo miracolo non realizzato è il più importante: aveva promesso (ridendo) di arrivare a 75 o addirittura a 100 anni per raccontare la sua lunga vita. Si è fermato a soli 36 anni. Prima di andarsene, ci aveva sorriso così: «la mia vita non è stata breve. Ho solo vissuto più velocemente degli altri».

PER CHI IL 30 SETTEMBRE E’ A IMOLA… O NEI DINTORNI: presentazione del libro «Io sono Michel Petrucciani» (alle 18) e concerto «Uomini in frac» (ore 21,15)

il Daniele Barbieri che vedrete citato qui sotto non è un mio omonimo ma quello dop (che non è l’abbreviazione di dopato) … e il batterista Mattia Barbieri non mi è parente

Giovedì 30 settembre – ore 18

AUDITORIUM della SCUOLA DI MUSICA VASSURA BARONCINI – IMOLA

via Fratelli Bandiera, 19, 40026 Imola BO

Tra Jazz e Fumetto”
presentazione del libro “
Io sono Michel Petrucciani
di Vanni Masala e Marilena Pasini
(Edizioni Curci, 2019)
interverranno l’autore Vanni Masala, Franco Minganti e Daniele Barbieri
in collaborazione con Combo Jazz Club
ingresso libero

IMOLA CROSSROADS  2021

Giovedì 30 settembre – ore 21,15

TEATRO DELL’OSSERVANZA

UOMINI IN FRAC” – Omaggio a Domenico Modugno con Servillo, Bosso, Girotto, Marcotulli, Di Castri, Barbieri
Peppe Servillo – voce; Fabrizio Bosso – tromba; Javier Girotto – sassofoni; Rita Marcotulli – pianoforte; Furio Di Castri – contrabbasso; Mattia Barbieri – batteria

Indirizzi e prevendite
Teatro dell’Osservanza, via Venturini 18, Imola. Biglietteria serale giorni di concerto dalle ore 17, tel. 0542 25860.
Informazioni e prenotazioni telefoniche:  Jazz Network, tel. 0544 405666 (lunedì-venerdì ore 9-13), info@jazznetwork.it. Prezzi  – intero € 20; ridotto € 16 (under 25, over 65, soci Combo Jazz Club di Imola).

danieleB
Un piede nel mondo cosiddetto reale (dove ha fatto il giornalista, vive a Imola con Tiziana, ha un figlio di nome Jan) e un altro piede in quella che di solito si chiama fantascienza (ne ha scritto con Riccardo Mancini e Raffaele Mantegazza). Con il terzo e il quarto piede salta dal reale al fantastico: laboratori, giochi, letture sceniche. Potete trovarlo su pkdick@fastmail.it oppure a casa, allo 0542 29945; non usa il cellulare perché il suo guru, il suo psicologo, il suo estetista (e l’ornitorinco che sonnecchia in lui) hanno deciso che poteva nuocergli. Ha un simpatico omonimo che vive a Bologna. Spesso i due vengono confusi, è divertente per entrambi. Per entrambi funziona l’anagramma “ride bene a librai” (ma anche “erba, nidi e alberi” non è malaccio).

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