Rigaglie: per gli alberi

di Andrea Appetito

Spinoza non credeva nella speranza e tanto meno nel coraggio; non credeva che nella gioia e nella visione.

da «Spinoza» di Gilles Deleuze

 

Nulla cresce se non è amato e non si può amare ciò che non si conosce. Rispondere con le manganellate alle domande degli studenti, al loro bisogno fondamentale di essere ascoltati, equivale a desertificare. Da molte generazioni manganellare è l’unico refrain del potere in affanno. L’infimo grado della potenza.

Nel bosco dove cammino la ceduazione è sempre più aggressiva. I tagliatori modificano il paesaggio molto più rapidamente di quanto facciano le stagioni. Dopo il loro passaggio di solito ci si perde, il bosco è sfigurato, irriconoscibile. Non è più possibile “addentrarsi”, la ceduazione vorace distrugge il dentro, i meravigliosi recessi del bosco. Rimane solo un desolante fuori e dove c’erano prima gli alberi, molti dei quali familiari, rimane la ceppaia disperatamente ancorata alla terra e qualche albero isolato. La primavera è vicina, dove faranno il nido gli uccelli? Al posto dei sentieri ci sono strade aperte dai cingoli delle gru impegnate nell’esbosco del legname, depositato nel frattempo ai margini. Se avvicino il naso si sente il profumo della linfa che dal profondo della terra finisce per trasudare dal ceppo. I ceppi germoglieranno? Torneranno gli uccelli nel bosco? Mentre oggi camminavo ho visto a un certo punto, dietro un castagno spoglio e isolato, un grande anello fatto di rami tagliati e intrecciati tra di loro. Sui rami c’erano una decina di grandi farfalle di carta colorate e legate ai rami con fili di lana gialli e arancioni. Ogni ala era grande come il palmo di una mano. Mi sono avvicinato e su una tavola di legno grezzo con i colori a pastello c’era scritto: Questo nido è stato fatto dai bambini e dalle bambine con i rami tagliati. Sono entrato nel nido e ho cercato tracce dei bambini, ma c’erano soltanto le bucce di un mandarino. Sono rimasto lì dentro per alcuni minuti e mi sono sentito a casa.

NELLE IMMAGINI i ragazzi e le ragazze albero – e le loro case sospese fra i rami – della foresta di Hambach. E’ una lunga lotta contro la miniera di lignite (della RWE) che in Germania ha devastato una foresta millenaria. Se non conoscete questa lunga resistenza… qualcosa ne abbiamo scritto qui: Germania, nera come il carbone. Dopo gli sgomberi delle persone resistenti e una manifestaziome con 40mila persone un tribunale ha imposto la fine del disboscamento ma purtroppo la sentenza non è definitiva; cfr https://ilmanifesto.it/hambach-una-prima-vittoria-degli-attivisti/

(*) «Rigaglie» ovvero recensioni molto velate e riflessioni stimolate da una citazione iniziale… per onorare la fonte dell’ispirazione. Qui le precedenti: Rigaglie: per Deligny, Rigaglie: per Ceronetti, Rigaglie: per Chuang-TzuRigaglie: per Tsao Chih, Rigaglie: per Victor Jara e Rigaglie: per Julien Gracq

 

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