Sardegna: Il fascismo non è più reato ma…
…l’antimilitarismo e l’antifascismo si.
Segnaliamo alcuni comunicati e appuntamenti su quanto sta accadendo a Cagliari sui terreni dell’antifascismo e dell’antimilitarismo.
È in preoccupante evoluzione, anche in Sardegna, la repressione poliziesca dei movimenti antifascisti e antagonisti, e la contempranea e speculare tolleranza e protezione di pratiche e apologie neofasciste. Con l’immancabile ruolo intimidatorio della Magistratura inquirente
L’inchiesta giudiziaria
“Cortei violenti in Sardegna, indagati 36 anarco insurrezionalisti. Per dieci l’accusa di associazione con finalità di terrorismo” titola il lancio ANSA del 21 novembre scorso, per poi scrivere “sono accusati di aver organizzato in Sardegna cortei e manifestazioni alcune senza preavviso alle forze dell’ordine, in occasione delle campagne antimilitariste e anti carcerarie dal 2020 al maggio dello scorso anno” “Sono 36 le persone che questa mattina hanno ricevuto dagli agenti della Digos di Cagliari l’avviso della chiusura indagini nell’ambito di una maxi inchiesta della Direzione distrettuale antiterrorismo su un presunto gruppo anarchico insurrezionalista che aveva base operativa nel capoluogo ma agiva in tutta la Sardegna”. E già salta agli occhi la sproporzione fra i fatti contestati e le accuse mosse dalla DDA cagliaritana1.
E poco aggiungono altre contestazioni (aver “danneggiato beni pubblici, lanciato bombe carta, creato disordini e bloccato attività politiche avviate dai partiti -banchetto della Lega di Salvini), sempre aleatorie e strumentali, visto che di fatto non risulta siano stati poi presi provvedimenti restrittivi specifici.
L’operazione della DDA, che qualcuno già ha denominato “Operazione Maistrali“2 (dal nome di un giornale riconducibile a gruppi accusati di essere fra i promotori di alcuni dei fatti contestati, in particolare le battaglie sul carcere e in solidarietà di alcuni militanti detenuti), ricorda molto altre sciagurate inchieste portate avanti in Sardegna contro i movimenti indipendentisti, antagonisti e antimilitaristi, ancora non del tutto concluse dopo quasi vent’anni: l’Operazione Arcadia3, o dopo oltre dieci, l’Operazione Lince4.
Le provocazioni squadriste
Tutto questo in una città, Cagliari, che negli ultimi mesi ha conosciuto sia l’intensificarsi della repressione di piazza sia le aggressioni e intimidazioni neofasciste.
La repressione di piazza ha visto (per la prima volta in Sardegna) l’utilizzo di un idrante fatto venire appositamente da Napoli per contrastare la manifestazione del 1° novembre scorso, quando la Cagliari antifascista è scesa in piazza indignata contro la parata neonazista e razzista organizzata da Blocco Studentesco e Casa Pound, denominata “Europa will be free“5. Inquietante parata di meno di cento militanti, chiamati a raccolta in pompa magna nel capoluogo isolano da tutto il Centro e Sud Italia, ma anche da Francia e Spagna, schierati militarmente con parole d’ordine quali remigrazione e sostituzione etnica, protetti da un imponente schieramento di polizia.
Il tentativo della Cagliari antifascista (un insieme variegato per età e composizione politica) di impedire la sfilata fascionazistasta è stato contrastato con una durezza inedita in città, con lacrimogeni, fumogeni, manganellate e idranti anche nelle stradine del centro storico, con candelotti sui balconi e il fermo di due ragazzi che cercavano di spegnere i candelotti nell’acqua degli stessi idranti. RAI News Cagliari-idrante-in-azione-contro-antifascisti-nella-manifestazione-del-blocco-studentesco scontri-e-lacrimogeni-a-cagliari
Le aggressioni fasciste, assieme ai tentativi di introdursi subdolamente in alcuni licei cagliaritani, vanno avanti da mesi, nei confronti di storici attivisti e di giovanissime e giovanissimi militanti antifascisti,6 tentando di conquistare ai movimenti neonazisti spazi e agibilità in città; con la sostanziale complicità di forze i polizia e Questura. In quadro generale che passa anche per i tentativi di riabilitazione di figure del fascismo storico, dopo che le ultime giunte di destra a Cagliari hanno dedicato vie e spazi pubblici a discutibili esponenti fascisti del ventennio e del Dopoguerra.7
Tutto questo, e non sarà un caso, mentre i movimenti antagonisti hanno visto una crescita e una maturazione che si è vista anche in piazza, con numeri e frequenze che non si ricordavano da anni, su tematiche varie e spesso confluenti, quali la solidarietà alla resistenza palestinese; la lotta antimilitarista e contro le fabbriche di morte; la speculazione energetica; i presidi contro la repressione e le carceri.
Riprendiamo alcuni comunicati e appuntamenti per i prossimi giorni, in particolare in solidarietà coi militanti inquisiti dalla DDA, e alcuni link per approfondire.
Sull’inchiesta DDA
Comunicato dell’associazione Libertade associazionelibertade
Esprimiamo forte preoccupazione per l’operazione repressiva che torna a colpire la Sardegna.
Questa nuova inchiesta vede coinvolte 36 persone, indagate dalla Procura di Cagliari e più nello specifico dalla Direzione Distrettuale Antiterrorismo.
Appare fin da subito, leggendo solo il capo di imputazione, che si tratta di accuse fumose e destinate esclusivamente a reprimere il dissenso che sta attraversando la Sardegna contro l’economia di guerra, contro le politiche governative di appoggio al Genocidio Palestinese e contro la speculazione energetica.
Questi temi stanno svegliando le coscienze dei sardi, che a migliaia scendono in Piazza, accanto a chi da sempre lotta contro l’utilizzo coloniale della Sardegna come un hub della guerra e di sfruttamento delle proprie risorse.
Le accuse vanno dalla sovversione allo Stato, per fatti bagatellari come l’imbrattamento ad edifici pubblici, a reati come la resistenza nel corso di manifestazioni pubbliche, reati sempre più utilizzati per reprimere chi manifesta.
E non a caso, abbiamo assistito anche recentemente a fatti in cui le forze dell’ordine caricavano i manifestanti e li ferivano senza alcun motivo.
Siamo sicuri che chi da sempre lotta per una Sardegna libera e solidale con gli altri Popoli oppressi, non si farà intimidire e proseguirà manifestando il proprio pensiero e il desiderio di vivere in una terra libera, ma siamo certamente preoccupati perché ancora una volta il diritto penale viene utilizzato per sostenere le politiche di governo antipopolari.
Solidarietà a tutte le persone coinvolte, staremo sempre al vostro fianco e andremo sempre avanti nella lotta per una Sardegna libera.
Meda giovunus in su mirinu de sa repressione.
Ariseru sa cuestura de Casteddu cun su dipartimentu anti-màfia e anti-terrorismuat, at notificadu s’acabu de is imbistigus a subra de 36 militantes de cales 10 acusados de su 270 bis. “Assòtziu pro fine de terrorismu e abbolotu de s’òrdine democràticu”.
Gherrare contra s’istadu de cosas presentes, contra sa cunditzione coloniale in cale versat sa terra nostra, signìficat pro issos terrorismu, signìficat abbolotare s’òrdine democràticu insoru. Si duncas s’òrdine est rapresentadu dae is disastros ambientales, de s’isfrutamentu, de su distèrru, de sa isbéndia de sa terra nostra pro sos interessos insoru, intzandu semus fierus de èssere incurpados imparis cun is cumpàngios e sas cumpàngias, a cuddos sardos e sardas e nono chi anantis de custu istadu de cosas ant ischidu a torrare a arrespundere.
Sempri dae sa parte de chine gherrat!
Comunicato UNIGCOM da qui fb
Tanti giovani nel mirino della repressione.
Ieri la questura di Cagliari con il dipartimento antimafia e antiterrorismo ha notificato la fine delle indagini su 36 militanti di cui 10 accusati del 270 bis. “Associazione a scopo di terrorismo e eversione dell’ordine democratico”.
Lottare contro lo stato di cose presenti, contro la condizione coloniale in cui versa la nostra terra, significa per loro terrorismo, significa sovvertire il loro ordine democratico delle cose. Se quindi il loro ordine è rappresentato dai disastri ambientali, dallo sfruttamento, dallo spopolamento, dalla svendita della nostra terra per i loro interessi, bene, siamo fieri di essere accusati insieme ai compagni e le compagne, a quei sardi e sarde e non che di fronte a questo stato di cose ha saputo reagire ancora una volta.
Sempri dae sa parte de chine gherrat!
Unioni Giovunus Comunistas UNIGCOM.
Antifascismo Coordinamento Antifascista Cagliaritano da fb coordinamentoantifascistacagliari
Come Coordinamento Antifascista Cagliaritano abbiamo deciso di chiamare alla mobilitazione le associazioni, i collettivi e, in generale, tutte le organizzazioni sarde che da sempre rivendicano l’antifascismo come fondamento politico del proprio agire.
Dal nord al sud dell’ isola invitiamo
Il 7 dicembre, alle ore 17.30, in Piazza Garibaldi a Cagliari, a scendere in piazza contro il fascismo, vecchio e nuovo, “di strada” e di governo.
Vogliamo ritornare in piazza per dare una risposta alla vergognosa sfilata neofascista che si è tenuta il 1 Novembre nella nostra città e per reagire al dispiegamento repressivo messo in atto dalla questura di Cagliari in quella giornata. Scendiamo in piazza in continuità con l’identità della nostra terra e della nostra città, un’identità che da sempre rifiuta e rifiuterà ogni narrazione di chi ci vuole oppressi attraverso violenza, menzogna e vigliaccheria.
Ci mobilitiamo contro il neofascismo organizzato, contro la presenza di CasaPound e Blocco Studentesco nella nostra terra, delle quali pretendiamo una chiusura che non staremmo più ad aspettare.
Contro il criminale piano di remigrazione promosso dalle destre d’Europa e degli USA, dai politici di palazzo ai gruppi extraparlamentari.
Contro il fascismo istituzionale che, tramite il nuovo decreto sicurezza e la proposta del DDL Gasparri, ancora criminalizza chi protesta, chi ancora lotta dalla parte degli oppressi per una società di liberi e eguali.
Lottiamo contro l’autoritarismo, padre e causa del manganello contro studenti e lavoratori che in modo determinato lottano contro lo stato di cose presente.
In un contesto di rinnovata repressione ai danni dei movimenti sociali, spontanei e antagonisti, il ministro Salvini, la “premier” Meloni, assistiti da Nordio, Piantedosi, Valditara, Crosetto e vari lacchè, si scagliano ancora a difesa dei potentati economici. Davanti a questo scenario e al crescendo di tensioni politiche dall’italia alla Sardegna — tra sgomberi, processi ai militanti, repressione di piazza e pestaggi squadristi, spesso a sfondo razziale — scegliamo di mobilitarci nuovamente.
Facciamo in modo che da Cagliari arrivi un messaggio chiaro: i sardi e le sarde, e chi vuole vivere nella nostra terra in pace, non ne può più.
Facciamo della lotta politica, dell’antifascismo militante e del rinnovato impegno sociale lo strumento col quale incrinare il pugno di ferro che incombe sempre più minaccioso sulle nostre teste, rilanciando la nostra iniziativa come si deve.
Contro governo e stato di guerra permanente, contro il fascismo e i suoi rigurgiti e la continua repressione.
Saremo in piazza, nelle nostre strade, come ci siamo sempre stati: Cagliari è antifascista, e questo suo spirito deve tornare chiaro nelle menti di tutti.
TOTUS IMPARI.
Atzioni Antifascista de Casteddu
Sulla stampa, e sulle pagine social dei movimenti
associazioni-antimilitariste-al-fianco-dei-36-indagati
Antifascismo e antimilitarismo
le-ragioni-di-una-manifestazione-antifascista/
https://www.pressenza.com/it/2025/11/e-proibito-criticare-le-fabbriche-di-armi/
Inchiesta DDA
In Bottega, sulla campagna neofascista sulla “reimigrazione”: la-deriva-nera-dalle-piazze-alle-periferie/
Operazione Lince
eventi sardi
Madri contro la repressione da qui facebook-profile
1 Sorvolando sul fatto che, anche a Cagliari, la Direzione Distrettuale Antiterrorsimo è parte della Direzione Distrettuale Antimafia, il che rende ancora più “drammaticamente ridicolo” il tutto, visto il moltipliccarsi anche nell’Isola di reali fenomeni di malavita organizzata, con complicità politiche ben riconoscibili, e che la DDA non riesce o non vuole o non può contrastare. E che la cosa non è esente da conseguenze liberticide, come nel caso di Salvatore Sechi, un militante che quando volle candidarsi alle regionali fu segnalato fra gli “impresentabili” dalla commissione antimafia. sardegnaeliberta
3 Arcadia
2006 albertomasala.com
2015 osservatorio repressione operazione Arcadia
2025 unionesarda: processo-arcadia-
In Bottega: l’odissea-di-bruno-bellomonte
4 Lince
In bottega 2021: operazione-lince-opporsi-alle-servitu-militari-e-reato
Pagina Fb di solidarietà con gli imputati, Madri contro la repressione: fb





