Soulèvements de la terre…

(Foto da https://www.facebook.com/soulevementsterre)

…non si può mettere in prigione

Les Soulevements de la Terre: “Non si può sopprimere ciò che rispunta ovunque”

La minaccia di scioglimento del movimento ambientalista francese Les Soulevements de la Terre era nell’aria da giorni, e già era stata avanzata dal Ministro degli Interni francese Gerald Dermanin dopo i pesanti scontri di Sainte-Soline, nella regione Deux-Sèvres, a fine marzo scorso. 

Ma a differenza di allora, il decreto di dissoluzione stamattina è stato approvato dal Consiglio dei Ministri ed è teoricamente ‘in vigore’, non si sa bene in che termini. Perché come si possa sopprimere un movimento che è ormai una realtà forte e diffusa, presente e attiva in ben 170 Soulevements in tutta la Francia e decisamente in crescita sarà da vedere. Senz’altro non mancheremo di seguire su Pressenza gli sviluppi di questa situazione ‘in movimento’ da tempo, e decisamente importante: non solo numericamente, ma per le pratiche di intervento, aggregazione e difesa dei territori messe in campo.

Quel che segue è il comunicato tratto dalla pagina Facebook de Les Soulèvements de la Terre

Questa mattina, 21 giugno 2023, in occasione di una riunione del Consiglio dei Ministri, il governo ha avviato la procedura di scioglimento di Les Soulèvements de la Terre. Dopo averci lanciato in faccia le sue granate mutilanti, sostiene che non abbiamo più il diritto di esistere insieme, né di organizzarci. Pretende ora di sciogliere un sollevamento sempre più diffuso e di reprimere chi lotta per la difesa della terra con ogni mezzo, anche arrestando gli attivisti nelle loro case, come ha fatto di nuovo ieri:

La battaglia legale sta dunque iniziando, perché questo scioglimento rappresenta già una violazione particolarmente grave delle libertà civili. Senz’altro andremo in tribunale per ribaltare questa iniqua decisione.

Ma se questo decreto di scioglimento fosse in realtà un invito ministeriale a unirsi a un grande movimento di resistenza? Una rete che vanta già 113.000 membri dichiarati, 170 comitati locali e altrettante persone impegnate nella vita pubblica in gruppi di agricoltori, collettivi e sindacati. Il governo ha dichiarato di volerci eliminare, ma in realtà diventiamo ogni giorno più visibili. Un gioco che non potrebbe essere più serio, un gioco che forma una rete di resistenza.

Nei prossimi giorni e settimane lavoreremo insieme perché Les Soulevements de la Terre possano continuare ad essere visibili in mille modi diversi sulla scena pubblica: davanti ai pub e ai centri sociali, nei cantieri o nel cuore dei siti industriali, attraverso incontri aperti, antenne internazionali, scritte sui muri, stendardi e feste, disarmo e dita nel naso.

Renderemo evidente che ciò che rispunta ovunque non può essere soppresso.

Questa serie di eventi inizierà da questa sera stessa con manifestazioni di sostegno organizzate in più di 100 città in tutta la Francia alle 19.00, davanti alle prefetture. Qui la mappa:

Vi chiediamo di unirvi agli oltre 180 comitati locali che si sono formati negli ultimi mesi, alle centinaia di gruppi di resistenza e di lotta locali e alle sezioni sindacali esistenti che hanno pubblicamente dichiarato la loro appartenenza al movimento. La parola dei Soulevements de la Terre appartiene a loro, appartiene a voi e insieme continueremo a sostenere chiunque tra noi sia stato colpito. Continueremo le lotte sul campo ovunque e convergeremo in numero ancora maggiore.

Per i prossimi mesi sono già stati fissati due appuntamenti, entrambi fondamentali per condividere la battaglia sull’acqua in piena estate e in una siccità storica:

– Il convoglio dell’acqua da Poitiers a Parigi dal 18 al 27 agosto.

– La campagna “100 giorni per prosciugare”.

Al di là di questi pochi e immediati punti di riferimento, creeremo le alleanze necessari per fermare davvero l’avanzata del cemento, l’inaridimento dei suoli, l’avvelenamento delle acque e la dissoluzione dei legami. Ci incontreremo di nuovo. Voi siete, noi siamo, Les Soulevements de la Terre

da qui

 

Francia: Les Soulevements de la Terre dichiarato fuorilegge

La minaccia di scioglimento del movimento ambientalista francese Les Soulevements de la Terre era nell’aria da giorni, e già era stata avanzata dal Ministro degli Interni francese Gerald Dermanin dopo i pesanti scontri di Sainte-Soline, nella regione Deux-Sèvres, a fine marzo scorso. 

Ma a differenza di allora, il decreto di dissoluzione stamattina è stato approvato dal Consiglio dei Ministri ed è teoricamente ‘in vigore’, non si sa bene in che termini. Perché come si possa sopprimere un movimento che è ormai una realtà forte e diffusa, presente e attiva in ben 170 Soulevements in tutta la Francia e decisamente in crescita sarà da vedere. Senz’altro non mancheremo di seguire su Pressenza gli sviluppi di questa situazione ‘in movimento’ da tempo, e decisamente importante: non solo numericamente, ma per le pratiche di intervento, aggregazione e difesa dei territori messe in campo.

La coalizione ambientalista francese Les Soulèvements de la Terre sarà sciolta dal governo per “rischi per la sicurezza pubblica”: così il Consiglio dei ministri di Parigi con una decisione che la rete per la giustizia climatica bolla come come “politica e preoccupante. Inizia quindi la battaglia legale: andremo in tribunale per ribaltare questa decisione iniqua”.

Dopo l’ondata di arresti di ieri mattina (18 persone sono state arrestate e prese in custodia in una dozzina di luoghi diversi in tutta la Francia, tra cui Notre-Dame-des-Landes, con il supporto di agenti dell’ antiterrorismo) oggi, mercoledi 21 giugno, sono state convocate oltre 60 manifestazioni davanti alle Prefetture in tutta la Francia , in solidarieta’ agli arrestati e contro lo scioglimento del movimento dei “Soulèvements de la terre” che sara’ proposto oggi in Consiglio dei Ministri con un decreto voluto da Macron. Una giornata di azione popolare è stata lanciata per mercoledi 28 giugno.

L’intervista a Cesare Piccolo, giornalista e collaboratore di Radio Onda d’Urto dalla Francia. Ascolta o Scarica.

Il movimento ha intanto incassato il sostegno di oltre 108.000 cittadini e cittadine e anche quello di organizzazioni politiche e di base come la Confédération paysanne, sindacato contadino nato nel 1987, da allora una componente essenziale e imprescindibile del sindacalismo francese.

Vi proponiamo la lettura del loro comunicato tradotto da Rosangela della Redazione di Radio Onda d’Urto Ascolta o scarica

da qui

 

 

Marion Cotillard apporte son «soutien absolu» aux Soulèvements de la terre

Marion Cotillard a apporté dimanche 25 juin son «soutien absolu» au mouvement écologiste des Soulèvements de la terre, dissous par le gouvernement, très critiqué par l’actrice.

«Ce qui se passe dans notre pays est extrêmement grave.» Marion Cotillard, ne mâche pas ses mots sur son compte Instagram, dimanche 25 juin. «Celles et ceux qui alertent sur la dérive éminemment dangereuse de notre monde et de notre humanité, les activistes qui demandent une action du gouvernement à la hauteur de l’urgence, sont aujourd’hui qualifiés de criminels ou d’écoterroristes», s’alarme la lauréate d’un oscar pour la Môme en 2008, dans une référence à la dissolution des Soulèvements de la terre par le gouvernement mercredi dernier.

«La dérive sécuritaire de ce gouvernement, couplée à son incapacité à nous protéger des conséquences du changement climatique, est effrayante. Mais ces intimidations n’arriveront pas à nous faire taire. Aujourd’hui, dans notre pays, la liberté est en danger», ajoute-t-elle encore.

Pour justifier la dissolution du collectif des Soulèvements de la terre, le ministre de l’Intérieur Gérald Darmanin a invoqué son «rôle majeur dans la conception, la diffusion et la légitimation de modes opératoires violents». Cette décision, que les Soulèvements de la terre entendent contester, a provoqué une série de condamnations à gauche et parmi les défenseurs des libertés fondamentales. La militante suédoise du climat Greta Thunberg, présente mercredi à Paris, a apporté son soutien au collectif. Plusieurs personnalités de la culture avaient fait de même ces derniers mois, comme la comédienne Adèle Haenel, le cinéaste et activiste Cyril Dion ou la Prix Nobel de littérature Annie Ernaux.

da qui

 

Francia contro gli ecologisti,«Soulèvements» fuori legge – Filippo Ortona

Non sono bastate le più di centomila adesioni in tre mesi, le decine di lettere aperte e prese di posizione pubbliche di intellettuali e personalità, le manifestazioni attraverso la Francia e la creazione di 180 comitati locali: ieri, dopo mesi di minacce e arresti arbitrari, il governo francese ha sciolto per decreto il movimento ecologista Les Soulèvements de la Terre.
«Ciò che cresce ovunque non può essere sciolto», hanno risposto i portavoce del movimento, invitando a manifestare ieri sera e a proseguire e moltiplicare le azioni in queste settimane. Lo scioglimento di un’associazione o di «un gruppo di fatto» da parte del governo è una misura particolarmente repressiva, che in Francia, fino a poco tempo fa, era riservata soprattutto a gruppi neonazisti.
SE LO SCIOGLIMENTO dei Soulèvements diventasse effettivo (può ancora essere contestato davanti al Consiglio di Stato, la massima autorità della giustizia amministrativa), in teoria, i membri del movimento ecologista non potrebbero riunirsi per organizzare azioni simili a quelle contestate dal governo, e chiunque si richiamasse ancora ai Soulèvements, o utilizzasse i suoi slogan o loghi, potrebbe essere perseguito. Le pene vanno fino a tre anni di prigione con multe fino a 45.000 euro.
Numerose Ong, da Amensty International alla Ligue de Droits de l’Homme, hanno denunciato il «tentativo di far tacere la contestazione» da parte di Emmanuel Macron. «Un’escalation repressiva del governo», una «inquietante manipolazione del diritto da parte dell’esecutivo» volta a reprimere i movimenti ecologisti, secondo Greenpeace France. Anche la sinistra (Nupes) e i sindacati hanno espresso solidarietà: una decisione che mette «in pericolo la democrazia», secondo Mathilde Panot, presidentessa del gruppo parlamentare della France Insoumise, seguita dalla segretaria della Cgt Sophie Binet, per la quale l’attacco al movimento ecologista «è una repressione autoritaria» contro «tutti e tutte quelli che militano per la giustizia sociale e ambientale».
LE MOTIVAZIONI dello scioglimento sono state rese pubbliche dal ministro degli Interni Gérald Darmanin. In cinque pagine di requisitoria, il governo accusa i Soulèvements di essere un gruppo «che con la scusa di difendere l’ambiente incita a compiere sabotaggi», «fondandosi su idee veicolate da teorici che incoraggiano all’azione diretta» (frase accompagnata da una nota nella quale si rinvia al libro di Andreas Malm, Come far saltare un oleodotto, Ponte alle Grazie, 2021). Da un paragrafo all’altro, emerge un’ossessione poliziesca nei confronti dei movimenti ecologisti, che arriva fino a contestare ai Soulèvements «una modalità operativa direttamente ispirata dai black blocks (sic)», o il fatto di consigliare ai manifestanti di portare «occhialetti da piscina». È solo alla fine delle cinque pagine, che affiora la motivazione reale di tanto accanimento: i Soulèvements «giocano un ruolo importante nella concezione, diffusione e legittimazione di un modo di operare violento nel quadro della contestazione di alcuni progetti di pianificazione territoriale».
QUELLO UTILIZZATO dal governo è un eufemismo per descrivere le grandi opere dell’agribusiness contro i quali i Soulèvements lottano da ormai due anni a questa parte. È attorno a questo tema, che i suoi militanti sono riusciti ad aggregare esperienze diverse come i movimenti sorti attorno alla Zad di Notre-Dame-Des-Landes, la Conféderation Paysanne, Extinction Rebellion o Fridays for Future.
Ed è questo tipo di mobilitazione che ha creato le condizioni per l’iper-mediatizzazione dei Soulèvements, in particolare dopo la manifestazione a Sainte-Soline a fine marzo scorso. Lì, trentamila persone avevano manifestato contro i «mega-bacini», delle enormi piscine di plastica che danneggiano le falde acquifere a vantaggio dei grandi gruppi agricoli, scontrandosi col pugno di ferro che il ministro degli interni Darmanin aveva deciso d’impugnare. La repressione aveva assunto caratteri surreali, e tragici: 3.000 gendarmi armati fino ai denti, i quali avevano sommerso il corteo sotto 5.000 granate lacrimogene e stordenti, mandando in coma due manifestanti (poi entrambi sopravvissuti).

da qui

 

QUI il sito di les Soulèvements de la terre

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Un commento

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *