Il Vajont e quell’idea corrotta di potere

A sessant’anni dalla tragedia, lo sfruttamento dei territori si nasconde ancora dietro la retorica dell’interesse pubblico”. Siamo cambiati? di Paolo Pileri (*) Sono passati sessant’anni dalla tragedia del Vajont del 9 ottobre 1963. “Resterà un monumento a vergogna perenne della scienza e della politica. Un connubio che legava strettissimamente […] quasi tutti gli accademici illustri al potere economico. Che a

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Fico Eataly World: la morte annunciata…

… della “Disneyland del cibo”. Il parco tematico dedicato al cibo e all’agroalimentare di Bologna non è mai riuscito a decollare, così la proprietà (Oscar Farinetti) ha deciso di “rilanciarlo” con un nuovo nome: Grand Tour Italia. Ennesima ristrutturazione a rischio flop sulle spalle dei lavoratori, lamentano i sindacati. di Alice Facchini (*)

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CPR cioè migranti in gabbia: buoni affari anche per Engel Italia

Tre giorni fa il Consiglio dei Ministri ha  annunciato la proliferazione di nuovi Centri di Permanenza e Rimpatrio (CPR) per migranti come risposta a chi fugge da guerre, fame e disastri. La decisione apre nuove prospettive di mercato in Italia per le imprese della detenzione amministrativa, vecchie e nuove entità di cui già molto si può dire sulle modalità di

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Migranti: condannato il ministero dell’Interno a …

…a risarcire un respinto a catena in Bosnia. di Duccio Facchini (*) Il Tribunale di Roma ha accertato l’illegittimità delle “riammissioni” al confine orientale, ricostruendo il “nesso causale” tra respingimenti e trattamenti inumani. Il Viminale deve farsi carico del danno inflitto a un cittadino pakistano richiedente asilo. Decisivo il lavoro di rete tra attivisti, Ong e avvocati. Una decisione attualissima.

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«L’Iran non tornerà come prima»

Voci e racconti di uno scontro generazionale spiazzante. Il Paese ostenta normalità, i caffè sono pieni, ora mostre ed eventi culturali sospesi in autunno si svolgono. Ma sotto -come testimoniano scrittrici, cineasti, sociologi e attivisti incontrati nelle scorse settimane- resiste un clima di battaglia e di sfida. Nonostante la repressione e quasi 500 morti. Reportage di MARINA FORTI per «Altreconomia»

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