Delocalizzazioni all’italiana – 2

di Alexik (*) [A questo link il capitolo precedente.] Erano parecchio incazzati gli operai della Filanto in presidio davanti ai cancelli dello stabilimento di Casarano (LE). Da mesi stringevano la cinghia in cassa integrazione a zero ore, esasperati per i ritardi nell’erogazione della c.i.g., per i salari non corrisposti e per la mancanza di prospettive. Li avevano buttati via come scarpe vecchie,

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Diritti umani: allarme-mondo

Il rapporto di Global Witness: aumentano omicidi, minacce e persecuzioni per migliaia di attiviste/i, specialmente fra i popoli “nativi” e per conflitti “ambientali”. L’Unione Europea ha predisposto una Piattaforma di Coordinamento per l’Asilo Temporaneo dei Difensori dei Diritti Umani e alcuni Paesi stanno facendo di più, mentre l’Italia tace di Francesco Martone (*)

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Delocalizzazioni all’italiana – 1

Scarpe, lavoratori, profitti e sangue di Alexik (*) In Bangladesh “gli investimenti esteri sono incoraggiati ed equiparati a quelli locali per le politiche fiscali e quelle relative alle importazioni/esportazioni…. non vi sono restrizioni al rimpatrio del capitale investito e dei dividendi ed il rischio di esproprio è contenuto. A favore di decisioni ad investire va messo in conto il fatto

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Su Dacca: quinto post

di Alexik (*) [A questo link il capitolo precedente.] Una ventina di giorni fa Rashida, Sabina e Najma sono state ferite in pieno giorno, in una strada affollata di Gazipur City (Bangladesh), dai colpi di fucile di un gruppo di uomini armati. Se si fosse trattato di tre ragazze occidentali assalite da un commando jihadista forse avrebbero fatto notizia. Ma sono solo

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