Shale gas: dalla rivoluzione ai necrologi
di Mario Agostinelli(*)
Continua a leggereil Blog di Daniele Barbieri & altr*
di Mario Agostinelli(*)
Continua a leggeredi David Lifodi (*) Il massacro di Ayotzinapa dello scorso 26 settembre, avvenuto nella città di Iguala (stato messicano del Guerrero), quando narcos e polizia hanno assaltato gli studenti della Escuela Normal Rural Raúl Isidro Burgos, uccidendone sei, ferendone venti e facendone scomparire quarantatrè, tuttora desaparecidos, rappresenta le vene aperte del Messico. Quanto accaduto nel Guerrero non è un’eccezione, e nemmeno
Continua a leggereStop al trattato di liberalizzazione commerciale Usa-Ue (*) Il Ttip – cioè il Transatlantic Trade and Investment Partnership, il trattato di libero scambio fra Unione Europea e Stati Uniti d’America – attualmente oggetto di negoziati volutamente segreti, è qualcosa di più di una semplice trattativa di liberalizzazione commerciale. E’ l’ennesimo attacco frontale che vede lobby economiche, governi e poteri forti
Continua a leggeredi David Lifodi (*) Sul cartello all’ingresso di una comunità mapuche nella Patagonia argentina c’è scritto: Apache contamina, destruye y mata. Apache è un’impresa di perforazione petrolifera specializzata nel fracking, la tecnica utilizzata per facilitare l’estrazione di petrolio e gas tramite la cosiddetta “fratturazione idraulica” degli strati di roccia. In America Latina il fracking ha preso piede soprattutto in Argentina,
Continua a leggereChi ha visto “Promised land”, di Gus van Sant, con Matt Demon, sa già cos’è il fracking, il mondo è affamato di energia, ci dicono, occorre cercarla dappertutto, a qualsiasi costo, di Francesco Masala (*)
Continua a leggeredi Andrea Baranes (*) Dopo il disastro di Fukushima, la Germania decide di uscire dal nucleare. Pochi mesi dopo, basandosi su un accordo internazionale sugli investimenti in ambito energetico, il colosso dell’energia Vattenfall chiede allo Stato tedesco una compensazione di 3,5 miliardi di euro. L’anno prima
Continua a leggeredi Alexik [Questo articolo è apparso anche su Carmillaonline. A questo link il capitolo precedente] Dalla fine del 2012 venne riaperta in grande stile la stagione dei “decreti salva Ilva”, con conseguenze talmente pesanti da porre in secondo piano anche le infinite ambiguità della giunta Vendola. A colpi di decreto legge i governi Monti e Letta imposero la decadenza del
Continua a leggeree quella del governo. di David Lifodi La campagna del presidente dell’Ecuador Rafael Correa, “La mano sucia de Chevron”, è degna di considerazione almeno sotto due punti di vista. In primo luogo dimostra che il piccolo paese latinoamericano non intende essere sottomesso dalla potente multinazionale petrolifera, e, in seconda istanza, vuol far conoscere al mondo le bugie di Chevron, impegnata
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