(ri)ascoltare Lalli

  Quando il Manifesto era anche una casa discografica avevo comprato “Tempo di vento”, non sapevo cos’era (li prendevo quasi tutti, costavano 12000 lire, mi sembra). Poi ho capito che era un disco grandissimo, ne ho regalato un sacco di copie, e naturalmente ho preso anche gli altri. E col tempo ho “scoperto” che era, insieme a Stefano Giaccone, l’anima

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Se prevale CasaPound è anche colpa della sinistra – Alessandro Portelli

L’altro giorno la nostra strega pre­fe­rita, Angela Mer­kel, ha fatto pian­gere una bam­bina pale­sti­nese dicen­dole senza peli sulla lin­gua: «non pos­siamo acco­gliere tutti». Insen­si­bi­lità teu­to­nica. Noi latini siamo più umani e bonari: non è che non pos­siamo acco­gliere tutti; più sem­pli­ce­mente, non vogliamo acco­gliere nessuno. Adesso ci sor­pren­diamo e ci scan­da­liz­ziamo per le schi­fezze esplose a Tre­viso e alla peri­fe­ria di Roma, con tanto di

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L’Uruguay aderisce al Tisa. In segreto

La liberalizzazione degli investimenti e del commercio calpesta la sovranità territoriale del paese di David Lifodi Del Trade in Service Agreement (Tisa l’acronimo in inglese) si sa poco, ma ciò che è certo è che si tratta di un accordo dedicato alla liberalizzazione dei servizi e, di norma, viene ratificato in gran segreto dai paesi aderenti senza alcun passaggio parlamentare.

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