Scor-date… alcuni 17 maggio forse a venire
Oggi si cerca di ricordare il futuro, un bel gioco di Dibbì (*)
Continua a leggereil Blog di Daniele Barbieri & altr*
Oggi si cerca di ricordare il futuro, un bel gioco di Dibbì (*)
Continua a leggere«Pochi minuti prima correvo nella palude in cerca di salvezza e ora stavo discettando di teologia con un violinista a orologeria». Proprio così:
Continua a leggereRecensione a «Sognavamo le macchine volanti» In primo luogo il libro: è una bella antologia, ve la consiglio assai. In secondo luogo il contesto ovvero l’introduzione “politica” di Claudio Asciuti: come in ogni melodia celeste ci sono accordi e disaccordi.
Continua a leggereVon Braun, il genio e il boia di d. b. (*)
Continua a leggereovvero racconti, “riconoscitori” e riflessioni Non è piacevole essere inseguiti da «ruote, fari, bracci meccanici, finestrini, cingoli, tubi» e altro, «tutti insieme a casaccio e in soprannumero, in un unico veicolo». Quasi impossibile salvarsi,
Continua a leggereLa fantascienza italiana di Urania degli ultimi anni Di Dario Tonani Niente di brusco. Ma una virata c’è stata, inutile negarlo. La fantascienza italiana degli ultimi anni ha imboccato una strada impensabile (o quasi) solo negli anni 90. L’ucronia e i viaggi nel tempo, tanto cari ad autori come Costantini[1], Fabriani[2], Grasso[3] e Ricciardiello[4] – generazione uraniana di mezzo del
Continua a leggereLa fantascienza italiana e il concetto di genere di Antonino Fazio Numerosi teorici hanno cercato di dare una definizione della fantascienza, e ciascuno di loro ne mette in luce un aspetto diverso: l’uso narrativo della novazione (Darko Suvin), il collegamento con il ragionamento scientifico (Riccardo Valla),
Continua a leggerePiccolo e sgraziato l’87° razzo si solleva di neanche 2mila metri e
Continua a leggereUno sguardo sul meglio della fantascienza uscita nel 2011, una buona annata. C’è un libro o un autore dell’anno? Sì ma – in omaggio alla suspence – lo saprete
Continua a leggereIl primo uomo rimane nello spazio solo per 108 minuti: due orbite intorno alla Terra, poi Yuri Gagarin si lancia con il paracadute e atterra illeso da dove era partito, in Urss. Vola sulla Vostok 1, piccola ma pesante (quasi 5 tonnellate). I nomi contano,
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