Quattro cosucce per volare su Marte(dì)
1 -Un nuovo, bel «Robot»; 2 – Clelia, pesatrice di anime; 3) – in arrivo «ALIA Evo»: 4 – Terre immaginarie con Avoledo
Continua a leggereil Blog di Daniele Barbieri & altr*
1 -Un nuovo, bel «Robot»; 2 – Clelia, pesatrice di anime; 3) – in arrivo «ALIA Evo»: 4 – Terre immaginarie con Avoledo
Continua a leggereMuore Philip Farmer, un Ariosto (o Rabelais?) moderno: moltiplicatore di mondi e sgretolatore di tabù di Fabrizio «Astrofilosofo» Melodia (*)
Continua a leggere…ma occhio anche alle due note su «qlfcis» e su Farmer
Continua a leggeredi Gian Filippo Pizzo (*)
Continua a leggereQualcuno ricorderà un famoso sketch di Roberto Benigni: il giorno del giudizio universale si risvegliano vicini un faraone e un terzino della Sampdoria, cos’avranno mai da dirsi? Molti anni prima, nel 1971, lo scrittore statunitense Philip Josè Farmer con «Il fiume della vita» osò resuscitare tutti (o almeno 36 miliardi di persone di ogni epoca) e
Continua a leggereAlieno è razziale, sessuale, sociale, mentale, antropologico, politico, biologico, funzionale, religioso… Un saggio pubblicato sull’ultimo numero di «HP-Accaparlante»(*) L’alienità totale (ovvero del pensare non accettato). Come abbiamo visto la parola alienità si riferisce anche
Continua a leggereAlieno è razziale, sessuale, sociale, mentale, antropologico, politico, biologico, funzionale, religioso… Un saggio pubblicato sull’ultimo numero di «HP-Accaparlante» (*) Nella fantascienza il “primo contatto” con gli alieni
Continua a leggerequattro articoli di Daniele Barbieri e Andrea Mameli Come forse sapete, da qualche giorno «Curiosity» (ehi, sembra il titolo di un fulminante bebop alla Charlie Parker) si aggira sul suolo marziano e per un paio d’anni dovrebbe mandare immagini e dati. Al momento dello sbarco (il 6 agosto) il quotidiano «L’unione sarda» ha chiesto ad Andrea Mameli un pezzo tecnico
Continua a leggereSi fa chiamare Blackstone il Meraviglioso. Un mago fra i tanti. Una sera,
Continua a leggeredi Erremme Dibbì L’idea che paradisi e inferni vadano ridisegnati, all’altezza (o alla bassezza) dell’oggi, parve così stimolante agli scrittori di science fiction che già nel 1964 l’inglese Kingsley Amis non ebbe difficoltà a compilare il saggio «Nuove mappe dell’inferno»; fu uno dei primi a rileggere la fantascienza, allora disprezzatissima dagli intellettuali, come suggeritrice di percorsi interessanti. Ma dare l’esclusiva
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