Un ricordo di Amiri Baraka

di Fabio Ravaglia (*)

 

Il 7 ottobre 1934 a Newark nel New Jersey nasceva il grande intellettuale poeta, scrittore, critico musicale afroamericano Everett LeRoi Jones che prese il nome di «AMIRI BARAKA».

Per tutta la vita Baraka ha cercato la comunità: personalmente, collettivamente, ideologicamente, per contrastare la tendenza capitalistica a imporre una morale e una coscienza individualistiche. Lo ha fatto definendosi comunista, vivendo in una famiglia allargata, organizzando infinite occasioni di confronto, collaborando con altri artisti ed esponendosi pubblicamente. Lo ha fatto nella riflessione; prendendosi la responsabilità di pensare senza comode protezioni istituzionali, negando legittimità a un pensiero basato sulla volontà individuale e proponendo un ‘idea di libertà di tipo politico, fondata cioè sull’incontro-scontro con gli altri. Lo ha fatto artisticamente: schierandosi per una poesia delle idee, un teatro di impegno sociale, una critica mai dimenticata dei rapporti di forza. Lo ha fatto infine inserendosi nel solco della migliore tradizione musicale nera, capace di tenere insieme la creatività artistica e l’emancipazione culturale, poichè il «campo jazzistico», come lo definisce Alexandre Pierrepont, è in grado di proporsi come spazio politico in senso lato, dato che interviene sulle modalità di costituzione della polis praticando un altro modo di stare insieme, una diversa ipotesi di società.

«Ciò che mi interessa della musica che abbiamo inventato – conferma Max Roach – è che mi sembra la sola democrazia realizzata, la sola democrazia fondata su una comunità e su un progetto collettivo, in un mondo in cui non conosco nessuna vera democrazia» in “Ce que dit Max e (s)t ce que Toni joue” ripreso da «Amiri Baraka – Ritratto dell’artista in nero» (a cura di Franco Minganti e Giorgio Rimondi).

 

https://www.youtube.com/watch?v=7ziRjhAgTO8&fbclid=IwAR3RWho81KC4TqIE_SwKHEhD84YMn_DMl-V6Y2jl7_7edDYLF3M5Igtfwbo

Def Poetry – Amiri Baraka – Why is We Americans

 

https://www.youtube.com/watch?v=KUEu-pG1HWw&fbclid=IwAR11WcF6-AMRisY6jaoEl20yAkjINZFz-uDxIJTHhrqPg7DUqSILbAi1Vfs

Amiri Baraka “Somebody Blew Up America”

 

 

(*) ripreso dalla pagina Facebook di Fabio Ravaglia

In “bottega” cfr Su «Black Music» di Amiri Baraka, ricordando Amiri Baraka (già Everett LeRoi Jones), Scor-data: 7 ottobre 1934, Amiri Baraka: Griot/Djali…, La fragorosa invisibilità di Amiri Baraka, Una serata con Amiri Baraka , Un altro ricordo per Amiri Baraka (con molti link),  QUANDO È MORTO AMIRI BARAKA e Scrivo di Amiri Baraka .. ma scusate .. .. ..

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

 

 

 

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