Un sonoro e terapeutico “Vai a cacare” a chi…

… vuole un regime di polizia perchè crede che serva a combattere il corona virus

51esima puntata dell’«Angelo custode» ovvero le riflessioni di ANGELO MADDALENA per il lunedì della bottega

Amico, tu mi dici: «Hanno la stessa responsabilità quelli che fanno una corsetta o una passeggiata solitaria in un paesaggio deserto e desolato, come i padroni e le istituzioni che non “arrestano” il flusso di milioni di lavoratori che non dovrebbero andare a lavorare per decreto e invece ci vanno» (il 25 marzo erano 4,5 milioni le unità lavorative che secondo il decreto non dovevano andare a lavorare, vedi Corona virus: un po’ troppi a lavorare).

E io ti rispondo: «vai a cacare»; oppure «non sragionare», «svegliati da questo sonno artificiale».

Allo stesso amico che rosica perché è invidioso di chi fa una breve passeggiata o una corsetta dico: «Sii chiaro e onesto con te stesso, anziché fare il poliziotto dimmi che sei invidioso; e allora fatti una passeggiata anche tu, o una canna».

Dobbiamo usare la logica o per lo meno distinguere, caro amico obnubilato: se guardiamo ai contagi, un povero disgraziato che prende una boccata d’aria non sarà mai “pericoloso” come milioni di lavoratori ammassati.

Se è una questione di invidia allora dei contagi non te ne fotte. Prova né è il fatto che quando ti metto davanti alla realtà dei fatti, per esempio che al 18 marzo su 1 milione e passa di controlli di gente trovata per strada solo un 4,5 % ha mentito e meno dello 0,09% ha infranto le regole, tu invece di dirmi: «bello, allora non è come pensavo, che tutti o quasi gli italiani sono indisciplinati» replichi così: «ma io ce l’ho con quel 4,5%». E poi aggiungi: «vuol dire che su 60 milioni di italiani, quasi 4 milioni sono indisciplinati».

Ti faccio notare che sono comunque pochi. Allora voli altrove: «E allora a New York che fanno i festini?».

Ma che vuol dire? Se sragioni così allora VAI A CACAREEEEEEE.

Dopo questo sfogo terapeutico, mi fermerei qui. Ma la “cronachetta di un microdelirio quotidiano nel 2020 con virus” è piena di amici così s/combinati. Così provo a chiedere a chi sragiona:

  1. ma è invidia di cosa?

  2. È paura e quindi occorre aiuto?

Ho ascoltato su Radiotre (27 marzo 2020, ore 20 circa) una ragazza dire: «Io sono preoccupata per le restrizioni delle libertà e dei diritti individuali, ma ancor di più per il silenzio rispetto alle decisioni che stanno prendendo su di noi, e poi perché quando qualcuno muore tendono a dirci “è colpa tua che sei andato a fare una passeggiata o un’uscita”. No, non è colpa mia, è colpa dei miliardi che hanno tagliato alla Sanità negli ultimi anni, io ho paura di un capovolgimento della logica delle cose».

allora cosa dovremmo fare con chi va in giro con un’automobile privata? Tu stesso dovresti bruciare l’automobile.

Se tu attacchi il mio cervello con la paranoia perchè faccio una passeggiata di pochi metri, beh io credo che un’automobile è oggettivamente molto più pericolosa e ammorbante.

Facciamo così: quando sarà finito questo delirio, ti impegni a non usare più la tua automobile privata se non per motivi di urgenza sanitaria; neanche per lavoro, perché per il lavoro ci possono essere alternative.

Mi devi promettere che sosterrai e praticherai il trasporto pubblico gratuito dei mezzi pubblici per limitare l’uso dell’automobile. Ormai siamo ben oltre il punto di non ritorno. Il virus ci ha aiutati a capire (nostro malgrado) che si deve cambiare davvero questa società avvelenata.

Io dico: tutti sugli autobus senza biglietto, fin quando non sarà presa la decisione istituzionale di garantire trasporti pubblici gratuiti, come già succede in diverse città più intelligenti (e in Lussemburgo dall’inizio di marzo). Una forzatura estremista? Ma è sempre stato così: anche Sante Caserio quando ammazzò il presidente del Consiglio francese contribuì a convincere Cavour ad accordarsi con Napoleone III per unificare l’Italia. Lo fecero a modo loro, non alla maniera di Caserio, ma spesso per arrivare a cambiamenti radicali occorrono gesti decisivi, meglio se non violenti però decisi e diretti, immediati. Nel 1928, il Tribunale speciale fascista condannò Gramsci a 20 anni di carcere: «Dobbiamo impedire a questo cervello di funzionare».

Non vorrei dover pensare che un “regime democratico” stia riuscendo a impedire ai nostri cervelli di funzionare.

Caro amico spaventato, potresti dirmi che siamo nel post fascismo o nel postnazismo, insomma bisogna saper aspettare che la democrazia maturi: ma dura da oltre 70 anni e Gunter Anders ci ha avvisato che il nazismo era una prova generale di quello che sarebbe venuto dopo.

Abbiamo ancora testa, mani e piedi, per prendere a calci il virus del rincoglionimento personale, le paure esagerate e la scelta dei bersagli sbagliati.

E’ stata messa in giro un’amnesia selettiva: invece di pensare ai problemi e alle tragedie per milioni di persone (quelle che non esistono per i documenti dei commercialisti) ci preoccupiamo di altro.

E allora sai che ti dico? Scriviamo a Turi Vaccaro nel carcere di Palermo e chiediamogli che ne pensa. Lui sta in carcere anche perché ha sempre detto, con decisione e direttamente, che i miliardi di euro spesi per gli F-35 e per il MUOS o per la TAV invece servivano per gli ospedali.

Se nelle prossime settimane alcuni cominceranno a uscire dai supermercati senza pagare tu, amico mio, dirai che sono disonesti. Come fai a non capire che i veri delinquenti sono quelli degli armamenti o delle grandi opere inutili e dannose?

Mi preoccupa la possibilità che di questo passo arriveremo a un militarismo diffuso o a uno stato di Polizia ma ancor più mi spaventa che nelle nostre teste (di molti, non tutti) è già così: siamo poliziotti “in borghese” e diamo la caccia al poveraccio invece che prendercela con i veri assassini, i padroni del mondo.

QUESTO APPUNTAMENTO

Mi piace il torrente – di idee, contraddizioni, pensieri, persone, incontri di viaggio, dubbi, autopromozioni, storie, provocazioni – che attraversa gli scritti di Angelo Maddalena. Così gli ho proposto un “lunedì… dell’Angelo” per aprire la settimana bottegarda. Siccome una congiura famiglia-anagrafe-fato gli ha imposto il nome di Angelo mi piace pensare che in qualche modo possa fare l’angelo custode della nuova (laica) settimana. Perciò ci rivediamo qui – scsp: salvo catastrofi sempre possibili – fra 168 ore circa che poi sarebbero 7 giorni. [db]

IL VOLANTINO QUI SOPRA circola a Bologna e in rete

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *