Nicaragua: viva il sandinismo, a morte il danielismo

Relazione informativa sugli ultimi avvenimenti e sue conseguenze in Nicaragua

 a cura dell’associazione Los Quinchos (*)

Mercoledì18 : gli studenti di varie Università iniziano a protestare contro il Governo per avere l’abolizione dell’aumento INSS (dei contributi sulla sicurezza sociale, cioè copertura pensionistica e sanitaria).

Giovedì 19: si diffonde la voce a tutto il territorio nazionale. Comincia la lotta. I giovani iniziano a costruire barricate, la polizia interviene ma solo sparando gas lacrimogeni.

Venerdì 20: scendono in piazza tutti coloro che si sentono coinvolti nella lotta, non sono pochi, ma molti anzi moltissimi. La polizia riceve ordini di sparare, cominciano a cadere giovani, o morti o gravemente feriti. Tanti vengono arrestati e torturati. Molti “ desaparecidos”.

Sabato 21: la gente scende nelle piazze e grida “vogliamo pace” “Somoza e Ortega nessuna differenza” “Basta Ya “ “Polizia assassina” “ Siamo studenti, non delinquenti” Tutto accompagnato da musiche rivoluzionarie.

Domenica 22: Tutti i negozi sono chiusi, anche i mercati compreso l’ Oriental. File kilometriche per la benzina, gente disperata che circola tra un negozio e l’altro in cerca di cibo. Anche i Quinchos sono andati a cercarne, la polizia li ha scambiati per dei ladroni e li ha messi con le spalle al muro a Masatepe; ha perquisito la macchina ma non trovando niente ha iniziato a tirare calci su alcuni di loro che gridavamo “somos quinchos y no ladrones”.

Lunedì 23: abbiamo partecipato, con i ragazzi più grandi e consapevoli, alla manifestazione. In più di 150.000 persone abbiamo camminato per 6 km; tutta la gente era fuori dalle case, con acqua che offrivano alla gente. Il sole bruciava e tutti con un unico grido “Afuera los asesinos , Basta ya de Ortega e la Murillo”. Non era più una manifestazione contro gli aumenti INSS, ma una lotta generalizzata contro il governo Ortega/Murillo.

Moltissimi alberi di ferro, costruiti da Rosario Murillo per soddisfare la sua sete di grandezza, sono stati buttati giù.

I morti intanto sono saliti di numero: 67

Dalle carceri cominciano ad uscire molti studenti: scalzi, rasati, con segni di torture. Li hanno picchiati e spento le loro sigarette sui loro corpi nudi.

Martedi 24/mercoledi 25 e giovedi 26: scuole chiuse, fuori sembra un deserto, nessuno si avventura per le strade

TUTTO IL NICARAGUA ASPETTA CON ANSIA IL DIALOGO, MA DEVE ESSERE CON LA PARTECIPAZIONE DELLE RAPPRESENTANZE POPOLARI, LA CHIESA CATTOLICA CHE HA AVUTO UN RUOLO DI PRIMO PIANO (Papa Francesco) NELLA LOTTA, RAPPRESENTANZE UNIVERSITARIE CHE HANNO PORTATO AVANTI QUESTA GRANDE LOTTA SENZA PAURA, VARI SETTORI DELLA IMPRESA PRIVATA.

Il governo ha risposto eliminando l’aumento INSS e riprendendo il funzionamento dei pochi canali televisivi dopo averli tolti di mezzo. Non ha capito che questa lotta ha significato la rabbia di un popolo che per anni ha subito i soprusi e l’arroganza di Rosario Murillo -vicepresidente e moglie di Ortega- che pretenderebbe in poco tempo di cancellare l’operato degli organismi non governativi, come anche i quinchos; che si permette di cambiare il colore del sandinismo, che da rosso/nero è diventato fucsia; e che ha cambiato i cardini del sandinismo stesso.

Tutti gridano W el sandinsmo, A muerte el danielismo.

Venerdi 27 PARTECIPEREMO a una seconda manifestazione indetta dagli studenti per dire NO ALLE MORTI DEI GIOVANI STUDENTI! YA BASTA!

(*) Il Progetto Los Quinchos si occupa dei bambini in stato d’abbandono o disagio sociale ed è stato creato da Zelinda Roccia nel 1991.

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