Scor-data: 1 febbraio 1817

Venezuela:  nascita di Ezequiel Zamora

di David Lifodi (*)

Ezequiel Zamora, noto in America Latina come El General de Hombres Libres, nacque nella città venezuelana di Cuá (stato di Miranda), il 1 febbraio 1817. La sua storia merita di essere raccontata perché il Venezuela lo considera, a buon diritto, uno dei padri della patria: a lui si ispirò anche la ribellione civico-militare del 4 febbraio 1992, denominata appunto Operación Ezequiel Zamora e cappeggiata da Hugo Chávez.

Nel biennio 1846-1847, Ezequiel Zamora si pose alla guida di una imponente ribellione contadina contro l’oligarchia conservatrice dello stato che aveva imposto ai lavoratori della terra e ai piccoli agricoltori condizioni molto simili a quelle di una vera e propria schiavitù. La stessa Guerra Federale, che lo vide in prima linea a partire dal 1859, fin quando non fu assassinato il 10 gennaio 1860, si era caratterizzata come un conflitto tra gli schiavi (i campesinos) e la classe dei terratenientes nella sua totalità, compreso lo stato che si identificava negli interessi della borghesia criolla. La rivoluzione bolivariana e chavista si è subito sentita in sintonia con Ezequiel Zamora, soprattutto perché il suo programma di fondo, la lotta di classe per sradicare il latifondo, è ancora oggi applicabile non solo al Venezuela, ma a tutto il continente latinoamericano, dove la questione agraria continua ad rivestire un ruolo centrale, dalla Colombia al Brasile passando per il Centroamerica. È in questo contesto che, in occasione dell’insurrezione campesina del 1846, Ezequiel Zamora porta il moderato Partido Liberal, di cui era un dirigente, a sposare il famoso slogan Respeto a los campesinos! Muerte a los blancos!. Zamora è conosciuto anche come El Alma de la Guerra Federal, questo perché fin quando non fu ucciso da una pallottola sparata dall’oligarca Juan Vicente González nella città di San Carlos, il movimento militar-campesino aveva ottenuto una lunga serie di successi militari. Purtroppo, il terrateniente Juan Vicente González non uccise solo Zamora, ma interruppe il processo di emancipazione  e rivolta a cui i campesinos avevano dedicato anima e corpo: la Guerra Federale si concluse nel 1863 con il trattato di Coche, un patto borghese che di fatto metteva all’angolo quelle rivendicazioni sociali propugnate da Zamora, a partire dal suo La Tierra no es de nadie, es de todos y los bienes son comunes. È nel segno delle Comunas Productivas che, ancora oggi, i contadini venezuelani rendono annualmente omaggio ad Ezequiel Zamora ogni 10 gennaio, la data della sua morte. Non sono però solo i campesinos a partecipare alle commemorazioni di Zamora e del suo pensiero, ma anche i deputati dell’Assemblea Nazionale venezuelana e le istituzioni comunali. Lo scorso 10 gennaio il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha invitato tutta la popolazione ad assistere alla pellicola cinematografica Ezequiel Zamora, Tierra y Hombres Libres, che è stata trasmessa dall’emittente tv Venezolana de Televisión. Come quella del 1846-47, anche la ribellione del 4 febbraio 1992 fu di carattere.militare. In quella data l’allora colonnello Hugo Chávez cercò di rovesciare il governo di Carlos Andrés  Peres, incredibilmente accolto con tutti gli onori nell’Internazionale Socialista solo perché il suo partito, Acción Democratica, era di ispirazione vagamente socialdemocratica. In realtà, Peres era fautore, con il presidente Rafael Caldera, del cosiddetto puntofijismo, il patto che si basava sull’alternanza tra gli adecos socialdemocratici e il Comité de Organización Política Electoral Independiente – Partido Cristiano Social de Venezuela (Copei), il partito politico di orientamento conservatore. Nel mezzo, c’era stato anche il Caracazo del 27 febbraio 1989, la violenta protesta sociale contro il carovita e le politiche neoliberiste adottate in Venezuela. Fu sulla base di queste premesse che Hugo Chávez lanciò l’Operación Ezequiel Zamora insieme ad un gruppo di ufficiali progressisti del Movimiento Bolivariano Revolucionario  (Mbr 200): non ci poteva essere decisione migliore di quella che ispirava la rivolta al leader della lotta contadina e indipendentista. Purtroppo, l’insurrezione si concluse nel peggiore dei modi, nonostante gli ufficiali avessero “preso contatti con altri settori progressisti del paese, dalle università alle fabbriche, ai militanti che avevano partecipato alla lotta rivoluzionaria degli anni ’60 e ’70. Allora provammo a rompere con lo schema di potere tradizionale, ma fummo sconfitti e arrestati. E abbiamo riflettuto sui nostri errori”. Così raccontò l’ Operación Ezequiel Zamora il governatore dello stato di Zulia Arias Cardenas, allora comandante del battaglione Maracaibo, in un’intervista rilasciata al quotidiano il manifesto il 3 febbraio 2013. Ovviamente, tra i militari ribelli arrestati figurava anche Hugo Chávez, che ammise il momentaneo fallimento della rivoluzione ma, al pari degli altri, beneficiò della liberazione decisa dal presidente Rafael Caldera a seguito  delle pressioni popolari.

Ezequiel Zamora rappresenta ancora oggi una delle radici del movimento bolivariano: se avesse vissuto ai giorni nostri, probabilmente lo avremmo trovato ancora a condurre una ribellione, magari proprio in quello stato di Miranda dove era nato e adesso nelle mani dell’opposizione golpista di Henrique Capriles, leader delle destre e sfidante sia di Hugo Chávez sia di Maduro nelle ultime due elezioni presidenziali da cui è uscito sconfitto in entrambe le circostanze.

 

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili ma sinora sempre evitati) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.

Molti i temi possibili. Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.

Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su www.radiazione.info.

Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… vi aggiorneremo. (db)

 

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