Scor-data: 27 agosto 2006

Clamorosa sentenza di Gladys Kessler contro i fabbricanti di sigarette

di d. b. (*)

Se “cercate con Google” – solo in italiano – e digitate Kessler vi escono le “gemelle”, ovvero Alice ed Hellen, due ballerine e cantanti che divennero famose in Italia mostrando le belle gambe nella Rai bacchettona (naturalmente era ed è la Rai delle “vizi privati e pubbliche virtù”). Se invece su Google cercate anche in lingua inglese esce Gladys Kessler alla quale dovremmo alzare inni ogni giorno.

Potessi fare un sondaggio al volo su quante/i stanno leggendo e non hanno mai sentito nominare Gladys Keller… forse mi metterei a piangere.

Ricordavo il suo nome e la vicenda ma – lo confesso – mi è tornato in mente con forza solo leggendo, mesi fa, il bel «I padroni del mondo» (Chiarelettere, 2013) di Luca Ciarrocca ovvero «Come la cupola della finanza mondiale decide il destino dei governi e delle popolazioni». Assai ve lo consiglio.

Ciarrocca usa spesso la parola «bankster», un interessante neologismo nato dalla fusione di «banker» (banchieri) e «gangster»: in Italia è tabù ma altrove è un’espressione molto diffusa, direi un concetto interessante anzi… un dato di fatto, per spiegare che chi ci punta la pistola alla testa è il sistema del credito.

Ma la Kessler che non ha ballato in Rai arriva invece nel capitolo intitolato «Aziende alla sbarra» dove le banche sono sempre presenti ma in primo piano ci sono i processi, «in ben 46 Stati americani», contro le multinazionali che producono sigarette, dunque Philip Morris e non solo. Se siete cinefili e state pensando al bel film di Michael Mann «Insider»… avete ragione: infatti non prese neanche un Oscar pur se ne meritava almeno 5. Nella lunghissima vicenda di maxi-processi (con maxi-risarcimenti, ovviamente maxi-polemiche e poi maxi-maquillages e maxi-spot syui media che parlassero d’altro) una delle sentenze più interessanti è quella appunto del 27 agosto 2006. Così sintetizza Ciarrocca: «La sentenza di condanna, emessa dalla giudice Gladys Kessler, riconosceva come l’intero settore del tabacco avesse, per 50 anni, architettato e alimentato “un sofisticato schema dalle molte facce, per frodare” i fumatori. Schema che aveva comportato immensi guadagni per le aziende produttrici di sigarette e immensi danni alla salute degli incolpevoli cittadini».

E qui, per oggi mi fermo con il tabacco.

Ma è molto interessante anche il commento di Luca Ciarrocca proprio nelle righe seguenti al brano che ho citato: «Occorrerebbe introdurre lo stesso tipo di concetto per il settore bancario, visto che le banche sono diventate come le aziende del tabacco: possono nuocere gravemente alla salute dei cittadini. E i bankster in troppi casi si sono rivelati colpevoli esattamente come i menager delle aziende produttrici di sigarette […] Gli avvocati anti-banksters dovrebbero sostenere la tesi supportata da prove inconfutabili che l’intero settore bancario ha per anni messo in piedi e alimentato “un sofisticato schema, dalle molte facce, per frodare” i cittadini in buona fede, come scrisse la giudice Kessler nella sentenza contro le aziende del tabacco».

A proposito, «scor-date o no», chi si offre di riprendere questi discorsi in blog?

(*) Ricordo – per chi si trovasse a passare da qui per la prima volta – il senso di questo appuntamento quotidiano in blog. Dall’11 gennaio 2013, ogni giorno (salvo contrattempi sempre possibili) troverete in blog a mezzanotte e un minuto una «scordata» – qualche volta raddoppia o triplica, pochi minuti dopo – postata di solito con 24 ore circa di anticipo sull’anniversario. Per «scor-data» si intende il rimando a una persona o a un evento che per qualche ragione il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna dimenticano o rammentano “a rovescio”.
Molti i temi possibili. A esempio, nel mio babelico archivio, sul 27 agosto avevo, fra l’altro, queste ipotesi:
1371: nasce Jan Hus (già in blog); 1689: Valdesi, «il glorioso rimpatrio» (un anno fa); 1883: Krakatoa; 1911: canali di Schiaparelli (già in blog); 1967: muore Pinkus; 1992: Giappone, altri centri per curare il «karoshi»; 2006: ucciso Renato Biagetti; 2007: Firenze, ordinanza contro i lavavetri; 2010: Roma, muore un bimbo rom. E chissà a ben cercare quante altre «scordate» salterebbero fuori.
Molte le firme (non abbastanza forse per questo impegno quotidiano) e assai diversi gli stili e le scelte; a volte troverete post brevi: magari solo una citazione, una foto o un disegno. Se l’idea vi piace fate circolare le «scordate» o linkatele ma ovviamente citate la fonte. Se vi va di collaborare – ribadisco: ne abbiamo bisogno – mettetevi in contatto (pkdick@fastmail.it ) con me e con il piccolo gruppo intorno a quest’idea, di un lavoro contro la memoria “a gruviera”.
Ogni sabato (o quasi) c’è un riassunto di «scor-date» su Radiazione (ascoltabile anche in streaming) ovvero, per chi non sta a Padova, su http://www.radiazione.info .
Stiamo lavorando al primo libro (e-book e cartaceo) di «scor-date»… è un’impresa più complicata del previsto, vi aggiorneremo. (db)

 

Redazione
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