Come impedire le morti per freddo in una città amministrata dalla Raggi

di Gianluca Cicinelli

La strada ormai è tracciata: se si vogliono aiutare i senzatetto a Roma bisogna fare da soli. Non c’è nulla da sperare dal Comune dove la sindaca Raggi è troppo impegnata a ricandidarsi e non ha tempo nemmeno per rispettare le decisioni prese dall’aula Giulio Cesare, come quella (disattesa appunto) di aprire le porte della metropolitana ai senzatetto durante questa precipitazione delle temperature che a Roma ha provocato già dieci morti. Fare da soli: come il circolo Arci Sparwasser al Pigneto e Nonna Roma, un’associazione di volontari nata nel 2017. Certo, quando il privato si sostituisce per intero al pubblico è chiaro che il corto circuito ormai è avvenuto, ma non servirà a pulire le coscienze di nessuno lasciar morire le persone per una questione di competenza.

Era un circolo Arci che adesso è diventato rifugio per i senzatetto, sette posti letto organizzati fino alla fine del prossimo marzo in maniera dignitosa nei locali dell’associazione. Da un anno circa, con tutte le attività bloccate dal covid, i locali dell’Arci Sparwasser erano chiusi, tranne una breve parentesi estiva, ma le spese di affitto e luce continuavano a essere pagate: così dopo la decima morte per freddo i soci hanno deciso di mettere a disposizione la piccola struttura per uno scopo sociale solidale. Per l’organizzazione si sono rivolti a Nonna Roma, un’altra associazione romana attiva nel contrasto alla povertà, già attiva in varie zone della Capitale e che gestise anche un dormitorio sull’Ostiense (altri dieci posti letto).

Perchè il messaggio arriva forte, chiaro e inequivocabile: se vuoi operare nel sociale a Roma devi fare interamente da solo, si muovono soltanto le associazioni cattoliche e in questo caso laiche esterne al circuito del Campidoglio, anzi in forte contrasto con un’amministrazione che nonostante una mozione bipartisan approvata in Consiglio comunale – primo firmatario Stefano Fassina – che la impegnava ad aprire le fermate della metropolitana ai “barboni”, se ne è infischiata di un’emergenza dagli esiti mortali e ha preferito dedicarsi al rimpasto con nuovi assessori in giunta fedelissimi politicamente alla sindaca.

Scriveremmo le stesse cose di qualsiasi amministrazione si comportasse in maniera così cinica e ottusa: qui si tratta di vite umane, che a parole diciamo di voler salvare da malattie come il covid mettendo in campo tutti gli strumenti possibili dal vaccino ai farmaci di contrasto del virus però abbandonando nello stesso tempo a morte certa coloro che non hanno nè da mangiare nè da dormire al riparo dalle intemperie. Anche l’appello pubblico – una petizione online che ha raggiunto decine di migliaia di firme – lanciato da Nonna Roma è rimasto lettera morta in Comune. Nonna Roma denuncia per lo scorso anno il mancato impiego da parte della giunta che amministra Roma di tre milioni di euro di fondi europei a disposizione per progetti abitativi per persone senza fissa dimora. E in Campidoglio si offendono pure, quando icordi e dimostri che sono incapaci attaccati soltanto alla poltroncina.

Bisogna fare in fretta e il quartiere Pigneto ha risposto positivamente all’iniziativa di Arci Sparwasser, dalla Casa del Materasso, che ha fornito materassi e piumini, all’iniziativa dei singoli, persone e famiglie che cucinano pasti caldi per gli ospiti della struttura e cercano di provvedere alle altre esigenze quotidiane come la lavanderia. Anche i commercianti sono in pista e si sono fatti carico delle colazioni mattutine per gli ospiti. Insomma ci sono tutti tranne chi dovrebbe esserci come la sindaca e la sua giunta. Perchè la gran fortuna di chi amministra Roma è che a fianco di una parte di città imbruttita ed egoista se ne trova un’altra che sa cosa deve fare e quando nei momenti in cui bisogna immettere il cuore nella politica perchè la testa (dell’amministrazione) è rivolta verso i tagli di bilancio che rendono impossibile quasi tutto, paralizzando il futuro possibile.

A rendere ancora più interessante oltre che utile l’iniziativa di Arci Sparwasser è stata la creazione di una rete intorno alla propria iniziativa. Oltre a Nonna Roma sono state coinvolte altre realtà che lottano contro la povertà a Roma: Pensare Migrante, Sant’Egidio, Akkittate (iniziativa di un’altro circolo Arci), Pianeta Sonoro. Perchè oltre a dare rifugio ai senzatetto resta il problema di garantire agli ospiti e ai volontari l’immunità dal covid e quindi ecco mascherine e tamponi, che vengono fatti con l’aiuto di una farmacia accanto al circolo Arci.

Questa iniziativa va messa nella giusta luce: non è soltanto il gesto di singoli di buona volontà ma è in pieno un gesto di disobbedienza politica in una città dove la povertà è vista da chi l’amministra come qualcosa che sporca le mura, una condizione che mina il decoro urbano più che un’emergenza sociale. E le associazioni laiche mettono la testa fuori dal recinto dei “bravi ragazzi” (a cui sembrano condannate con le associazioni cattoliche) da una cultura arretrata sulla gestione dei servizi sociali a Roma. Se facessi politica e dovessi creare una lista di sinistra a Roma comincerei a dare un senso alla mia presenza in città proprio passando qualche giorno nei locali di questo circolo e delle altre associazioni rimaste sole nel trovare soluzioni al disagio sociale dei romani e persino nel monitoraggio delle situazioni.

ciuoti

Un commento

  • Considero ammirevole la partecipazione dei negozianti agli aiuti ai senzatetto. Non posso non pensare quanto siano miopi, per non dire stupide, le persone che fanno gli acquisti su Amazon, arrecando un grave danno ai negozianti. In definitiva un grave danno a tutti perché la chiusura di molti negozi, come sta avvenendo, porterà a una desertificazione delle strade, dei quartieri, delle relazioni umane e dei presidii di presenza, di servizi, di sicurezza.

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