Brasile: il 3 luglio la giornata contro la discriminazione razziale

Grazie alla legge del 3 luglio 1951 proposta dal deputato Afonso Arinos, ma varata, secondo gran parte degli storici, per disinnescare la crescita del movimento afrobrasiliano. La legge trae origine dalla protesta della ballerina di colore Usa Katherin Dunham che si vide rifiutare l’ingresso da un hotel di lusso di San Paolo in occasione di uno suo spettacolo nella città paulista.

di David Lifodi

                               Immagine: https://www.palmares.gov.br/

Fu grazie alla ballerina e coreografa statunitense Katherin Dunham che in Brasile, il 3 luglio 1951, fu approvata la legge Afonso Arinos che condannava penalmente la discriminazione razziale.

Quasi un anno prima, l’11 luglio 1950, la donna approfittò dell’intervallo tra il primo e il secondo atto della sua esibizione, al Teatro municipale di San Paolo per denunciare alla stampa il razzismo dilagante in Brasile, accusando, in particolare, l’hotel cinque stelle Esplanada che aveva rifiutato di ospitarla dopo aver scoperto che Katherin Dunham era una “mulher de cor”. Dunham, inoltre, non era una donna qualsiasi, ma attivista militante negli Stati Uniti e fiera di rivendicare il colore nero della sua pelle.

È da questo episodio di razzismo che nacquero le premesse per l’approvazione della legge Afonso Arinos, dal nome del deputato che la propose, ma sulla quale vi furono comunque interpretazioni molto differenti. Gran parte degli studiosi videro nella legge non una norma dedicata a tutelare realmente gli afrobrasiliani, quanto, piuttosto, un tentativo per bloccare sul nascere la crescita del movimento nero in Brasile e l’esplosione di un aperto conflitto razziale.

La denuncia di Katherin Dunham aveva scosso il paese sia perché proveniva da una stella di fama internazionale sia perché il Brasile si definiva “o mais perfeito exemplar de democracia racial”. Il quotidiano Correio Paulistano definì l’episodio come “revoltante incidente” e O Jornal de Notícias parlò di un “odioso procedimento de discriminação”.

Il 17 luglio 1950 il deputato Afonso Arinos presentò una proposta di legge per condannare penalmente la discriminazione razziale alla Camera dei Deputati tramite il pagamento di una multa o la carcerazione di un anno. Il 3 luglio 1951, a seguito di una votazione avvenuta all’unanimità, il presidente Getúlio Vargas firmò la legge che prese il nome di Lei Afonso Arinos. Si trattò comunque di un fatto storico, indipendentemente dalla lettura e dall’interpretazione che poi fu data alla legge poiché, nonostante la schiavitù fosse stata abolita nel 1888, la popolazione nera continuava ad essere oggetto di pregiudizi razzisti e ad occupare i gradini più bassi della scala sociale nel più completo disinteresse delle istituzioni.

A tese da superioridade física e intelectual de uma raça sobre outras, cara a certos escritores do século passado, como Gobineau, encontra-se hoje definitivamente afastada graças às novas investigações e conclusões da antropologia, da sociologia e da história. Atualmente ninguém sustenta a sério que a pretendida inferioridade dos negros seja devida a outras razões que não ao seu status social. Urge que o Poder Legislativo adote as medidas convenientes para que as conclusões científicas tenham adequada aplicação”: così si espresse Alfonso Arinos.

Dopo due mandati alla Camera dei deputati, Arinos fu senatore dal 1960 al 1980 e ministro degli Esteri sotto la presidenza di Jânio Quadros evitando, in piena Guerra fredda, l’allineamento automatico del paese agli Stati Uniti. Proveniente dal partito União Democrática Nacional, apertamente contrario al getulismo, nonostante avesse fatto approvare la legge contro la discriminazione razziale, nel 1964 Arinos appoggiò acriticamente il colpo di stato che avrebbe portato la dittatura militare in Brasile fino al 1985.

Gli storici sostengono che Arinos si fece promotore di una legge a prima vista decisamente rivoluzionaria soltanto a fini elettorali poiché, solo tre mesi dopo la presentazione del suo progetto di legge, nell’ottobre 1950 il paese sarebbe tornato alle urne e il suo principale obiettivo era quello di essere rieletto contando anche sul voto degli afrobrasiliani. Inoltre, quella legge avrebbe finito per disinnescare una delle principali rivendicazioni da cui il movimento nero traeva la sua forza, soprattutto a seguito della dittatura getulista dell’Estado Novo (1937-1945) che aveva ridotto al silenzio gli afrobrasiliani.

Contemporaneamente, i conflitti razziali nel paese erano sempre più frequenti, non a caso, il 25 agosto 1950, poco più di un mese dopo la presentazione del progetto di legge di Afonso Arinos, un deputato federale del suo partito, Hermes Lima, cercò di far includere nella stessa proposta di legge il divieto di costituzione di qualsiasi modalità di associazione con fini politici basata sul colore, i cosiddetti “frentes negras”. Al tempo stesso, non va dimenticato che il movimento nero non fu mai interpellato in merito alla proposta di legge di Arinos.

In più, la legge fu applicata raramente sia perché i giudici si appellavano a dei vizi di forma per evitare di dover ricorrere alla Lei Arinos sia perché le stesse vittime degli atti discriminatori temevano ulteriori ritorsioni della polizia nel caso in cui avessero sporto denuncia.

In definitiva, secondo la storica Monica Grin, docente all’Universidade Federal do Rio de Janeiro e autrice di uno studio approfondito sulla Lei Arinos, la legge venne approvata per non essere mai applicata, ma solo per sollevare le istituzioni del paese dallo scandalo provocato dalla denuncia di Katherin Dunham.

MA COSA SONO LE «SCOR-DATE»? NOTA PER CHI CAPITASSE QUI SOLTANTO ADESSO.

Per «scor-data» qui in “bottega” si intende il rimando a una persona o a un evento che il pensiero dominante e l’ignoranza che l’accompagna deformano, rammentano “a rovescio” o cancellano; a volte i temi possono essere più leggeri ché ogni tanto sorridere non fa male, anzi. Ovviamente assai diversi gli stili e le scelte per raccontare; a volte post brevi e magari solo un titolo, una citazione, una foto, un disegno. Comunque un gran lavoro. E si può fare meglio, specie se il nostro “collettivo di lavoro” si allargherà. Vi sentite chiamate/i “in causa”? Proprio così, questo è un bando di arruolamento nel nostro disarmato esercituccio. Grazie in anticipo a chi collaborerà, commenterà, linkerà, correggerà i nostri errori sempre possibili, segnalerà qualcun/qualcosa … o anche solo ci leggerà.

La redazione – abbastanza ballerina – della bottega

David Lifodi
Sono nato a Siena e la mia vera occupazione è presso l'Università di Siena. Nel mio lavoro "ufficioso" collaboro con il sito internet www.peacelink.it, con il blog La Bottega del Barbieri e ogni tanto pubblico articoli su altri siti e riviste riguardo a diritti umani, sindacalismo, politica e storia dell’America latina, questione indigena e agraria, ecologia.

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