5mila e oltre

Nella piccola redazione di codesto blog un paio di persone hanno notato che abbiamo superato quota 5mila post deducendone che occorre un bilancio. «Bene,

fatelo» dico io. «Aaaaaaaaah no, tocca a te che sei il più vecchio» è la risposta.
Mah.
Il “vecchietto” pensa che il bilancio dovrebbe farlo chi passa di qui. Nel frattempo posso riassumere la formula e implicitamente chiedo se è gradita, invitandovi a lodi, e/o proposte e/o critiche; magari condite da offerte di collaborazione.
Da quando il blog è “collettivo” l’idea di avere tre post al giorno (orientativamente intorno alle 7, alle 12 e alle 19) è stata superata prima con la «scor-data» di mezzanotte poi con “pezzi” urgenti (o comunque in aggiunta) di solito alle 10, alle 16, alle 22…
Il blog si muove per 6 giorni alla settimana nell’universo che convenzionalmente definiamo reale mentre il martedì veleggia verso altre galassie, tempi insoliti, sentieri inesplorati ovvero fantascienza e dintorni: quasi sempre il martedì compare la strana coppia db-Fabrizio Melodia con ospiti alieni anzicheno. Talvolta – ma di rado – la science fiction compare anche negli altri 6 giorni (soprattutto il mercoledì, grazie a Mauro Antonio Miglieruolo).
All’interno dell’universo definito reale, insomma nei 6 giorni restanti, compaiono taluni appuntamenti fissi: giovedì intorno alle 7 la «finestra latino-americana» di David Lifodi e alle 19 il cinema di Ismaele; il venerdì mattina Rom Vunner si aggira fra «lavori, non lavori e strippi» ma anche dentro l’attualità politico-sociale mentre a mezzodì Franz naviga fra i libri; il sabato è tendenzialmente tutto dedicato a «narrativa e dintorni» con uno spazio recintato alle 12 per le vigne-tte di Energu (100 puntate, mica poche); la domenica molte/i consumano caffè e biscotti intingendo le «neuropoesie» di Pabuda e alle 19 trovano (quasi sempre) Alexik, detta «ddd» cioè donna della domenica; il lunedì alle 16 c’è l’altro cine-occhio di Ismaele; il mercoledì è affidato a Miglieruolo ma con una finestra – le fatidiche 19 – di Francesco Masala che si attiene al motto Fqcmp, ossia “faccio quel che mi pare”, che (questo lo aggiungo io) gvbc, “gli vien bene così”.
Da più di un anno («round midnight», suonando Thelonius Monk se gradite) ogni giorno, salvo rarissime eccezioni, c’è una «scor-data» o talvolta due-tre. Che fatica ma che goduria. Quante scoperte e (sicuramente) quanti “buchi” ancora da riempire.
Ci sono poi appuntamenti meno certi. Per esempio a scadenza quasi quattordicinale troverete (ore 12) «il giovedì dell’Isola» di Ignazio Sanna. Erano partite altre rubriche ma – strada facendo – le persone hanno interrotto per le più varie ragioni. Il lunedì alle 12 c’era Mark Adin e siamo così fiduciose/i che prima o poi riprenderà a collaborare in blog che… quello spazio simbolicamente non viene occupato; sapete?, un po’ come nelle case dove a ora di pranzo si apparecchia sempre un posto “in più” così che chiunque arriva sa che è benvenuta/o.
Se scorrete la colonna di destra troverete 3 link stabili che ora sono diventati due: restano infatti Andrea Mameli (Linguaggio Macchina) e Alessandro Ghebreigziabiher mentre Fabio de Sicot (Jolek Blog) è fuori dall’Italia, potremmo dire in esilio, presumibilmente in tutt’altre faccende affaccendato.
Le donne in blog sono poche vero? Vogliamo parlarne?
Molto “rapiniamo” – sempre citando però – in giro (dal bollettino mensile del Comitato Paul Rougeau, impegnato contro la pena di morte, ai notiziari di «Congo attualità» tanto per fare due esempi) e tante persone scrivono spesso, o più occasionalmente, sul blog. A volte abbiamo appoggiato, nel nostro piccolo, mobilitazioni o campagne; per esempio «lo sciopero delle donne». Nell’insieme noi siamo abbastanza contente/i eppure i limiti del nostro lavoro sono evidenti…. d’altro canto è uno strog (strano blog) non un quotidiano o una rivista. Può migliorare, essere completo no.
Lavori in corso? In questo momento due. Si sta avviando il libro (sia e-book che cartaceo) delle «scor-date»; a proposito che ne dite? E il già citato vecchietto, se trova le forze, vorrebbe raccogliere e postare – ma anche “rilanciare” in giro, se possibile – alcune storie della prima guerra mondiale, per opporsi a retoriche, bugie, censure, nazionalismi del centenario.
Non abbiamo, è ovvio, una linea politica condivisa da tutta la piccola redazione (abbastanza informale) del blog però ci cementa un convintissimo antifascismo. Le tre scimmiette “a rovescio” – sotto la testata – chiariscono che scegliamo di schierarci contro i silenzi, gli autismi, le compiaciute solitudini egocentriche. Con ogni evidenza c’è, fra noi, chi è più pessimista, ottimista o “pessottimista”. Dovendo proprio trovare una frase a simbolo del blog forse più ancora che quella di Marge Piercy ce n’è una di Italo Calvino che ci accomuna. E’ in chiusura di «Le città invisibili» e suona così: «L’inferno dei viventi […] se ce n’è uno è quello che abitiamo tutti i giorni, che formiamo stando insieme. Due modi ci sono per non soffrirne. Il primo riesce facile a molti: accettare l’inferno e diventarne parte fino al punto di non vederlo più. Il secondo è rischioso ed esige attenzione e apprendimento continui: cercare e saper riconoscere chi e cosa, in mezzo all’inferno, non è inferno e farlo durare e dargli spazio».

Redazione
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Un commento

  • Ops, ho dimenticato di aggiungere l’ultima (rubrica) nata ovvero l’appuntamento – la prima domenica di ogni mese – con «Macchie rosse sul pianeta Terra» di Francesco Cecchini.

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