Centralia, ovverossia l’uomo, eterno apprendista stregone,

uno che cento ne fa e una ne pensa
di Mauro Antonio Miglieruolo
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Ma si potrebbe anche dire che ne fa cento, avendone pensato e soppesato come si conviene solo una. Di queste cento fa parte Centralia (Pennsylvania, USA), che è diventata una sorta di inferno in Terra.
sempre Centralia

La città, sorta nell’Ottocento per sfruttare i giganteschi giacimenti di antracite presenti nel sottosuolo, agli inizi del Novecento perde d’importanza a causa dell’abbandono delle estrazioni di questo carbon fossile (si tratta di materiale molto duro, difficile da estrarre e anche da accendere e ancora più difficile da spegnere). L’industria se ne va lasciando le miniere abbandonate.
In uno di questi pozzi vengono stipati grande quantità di rifiuti ai quali i pompieri danno fuoco (siamo nel 1962). Un modo sbrigativo ed economico di disfarsene che però non rimane senza conseguenze.

Il fuoco eterno di centralia***

Centralia-sorta di FinemondoformatRidot***

Centralia il sottosuolo continua a ardere***
Il rogo di rifiuti accende anche un filone di antracite. I pompieri se ne vanno e il fuoco continua a ardere, propagandosi ai circa 40 milioni di tonnellate ancora presenti nel sottosuolo.

Centralia2004March***

Brucerà per semprecentralia 15***

Ancora sul fuoco di cent***

Occorre del tempo prima che gli abitanti si accorgano di quel che sta succedendo. Gli alberi seccano, l’asfalto delle strade si crepa, l’aria è invasa dal monossido di carbonio. Gli abitanti devono essere evacuati, ma accorre un grave incidente (14 febbraio 1981) affinché la cittadina, che contava nel 1962 circa duemila abitanti, sia abbandonata. Un adolescente di 12 anni, tale Todd Dombowski, sprofonda in una buca che si apriva su un fosso bollente di circa dieci metri, sul cui fondo la temperatura arrivava a circa trecento gradi. Per sua fortuna le asperità della fenditura gli permettono di arrestare la caduta dopo appena due metri. Le grida di aiuto sono udite da un coetaneo che corre a avvertire gli adulti. Il ragazzo verrà salvato, il paese non può più esserlo.
L’incendio nel sottosuolo continua (e sono trascorsi altri trentatré anni). Le case, il paesaggio, il territorio tutto è devastato. Si calcola che occorreranno numerosi altri secoli prima che si esaurisca. Per tutti questi secoli l’inferno in terra acceso dall’incuria degli uomini (sotto il capitalismo) continuerà a ardere. Non purtroppo a insegnare a coloro che stanno nelle segrete stanze una maggiore prudenza e più rispetto per la natura.

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Miglieruolo
Mauro Antonio Miglieruolo (o anche Migliaruolo), nato a Grotteria (Reggio Calabria) il 10 aprile 1942 (in verità il 6), in un paese morente del tutto simile a un reperto abitativo extraterrestre abbandonato dai suoi abitanti. Scrivo fantascienza anche per ritornarvi. Nostalgia di un mondo che non è più? Forse. Forse tutta la fantascienza nasce dalla sofferenza per tale nostalgia. A meno che non si tratti di timore. Timore di perdere aderenza con un mondo che sembra svanire e che a breve potrebbe non essere più.

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