Bologna: morire (ancora) all’OGR
La strage continua e i “governi” (nazionale e regionale) stanno a guardare
di Vito Totire (*)
In primo luogo condoglianze alla famiglia e agli amici di Gian Augusto Mattioli.
La guerra dell’amianto continua; nonostante “l’armistizio” proclamato 25 anni fa (legge 257/92). Che fare?
COSTITUIAMO UN COMITATO POPOLARE PER LA VERITA’, LA GIUSTIZIA E LA PREVENZIONE ANCHE PER RISPONDERE ALLA ASSENZA DELLE ISTITUZIONI.
Alla notizia dell’ennesimo decesso per mesotelioma fra i lavoratori della coorte dell’OGR di Bologna, dobbiamo – anche per rispetto della vittima – ribadire le nostre proposte per affermare, per quanto possibile, verità e giustizia:
- la anagrafe degli ex-esposti deve partire immediatamente; fino a oggi la Ausl di Bologna ha evitato la ricerca attiva delle persone; purtroppo anche il testo unico amianto nazionale prevede la iscrizione al registro “su domanda” chiedendo al lavoratore di documentare l’esposizione!
- la Regione Emilia-Romagna e il governo sanno che questa condotta è sbagliata e iniqua; per quarant’anni si sono fatti seminari e convegni per “spiegare” che una delle criticità maggiori che rendono possibili le diseguaglianze sta nelle difficoltà di accesso ai servizi da parte dei soggetti più deboli e meno informati;
- il comportamento delle istituzioni è dunque omissivo ma anche doloso ed è finalizzato a un meschino quanto apparente “risparmio”; illusorio in quanto la Regione E-R cerca di farsi pubblicità con l’apposizione di una targhetta (per ricordare il dramma dell’amianto alla classe politica!) ma i primi smemorati sono loro! Oppure con la promessa (più che giusta, ha tutto il nostro appoggio) di ospitare il museo i reperti dell’OGR: non basta!
- in simultanea alla costruzione della anagrafe generale degli ex-esposti occorre riprendere dagli archivi (Inail, Inps, Ausl, patronati e associazioni) tutti i casi di malattie asbesto-correlabili emersi dalla coorte e rivalutarli sul piano assicurativo, del risarcimento civile e penale;
- si sono “persi per strada”: un eccesso di Linfomi non Hodgkin e di tumori renali, evidenziato da una indagine di Merler e altri e di cui non si è più sentito parlare; persi per strada ulteriori tumori, a esempio, del colon, disconosciuti anche perché i familiari e le vedove non sempre hanno la forza e la determinazione di portare i contenziosi in giudizio;
- 267 morti nella coorte (secondo la Ausl) o 650 (secondo gli rrllss cioè i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza) o ancora di più se riuscissimo a ricostruire TUTTA LA COORTE compresi gli ex-pendolari ora residenti a Rovigo, Foggia, Napoli, ecc. E’ chiaro che l’anagrafe nazionale degli ex-esposti deve essere dinamica e consentire il monitoraggio anche delle persone con residenza diversa da quella che fu la sede di lavoro;
- questo discorso vale ovviamente anche per la Casaralta, coorte dalla quale pure è emerso un enorme eccesso di tumori della vescica che, per imperscrutabili motivi non è giunto al giudizio penale; POICHE’ POI I DATI INAIL SONO BLINDATI NEPPURE RIUSCIAMO A SAPERE (CI INTERESSA OVVIAMENTE IL DATO ANONIMO) SE E QUANTI TUMORI DELLA VESCICA SIANO STATI RICONOSCIUTI, ALMENO, SUL PIANO ASSICURATIVO;
- OCCORRE RICOSTRUIRE TUTTO ANDANDO OLTRE LA PUNTA DELL’ICEBERG, GARANTENDO RICERCA ATTIVA DEGLI EX-ESPOSTI, GRATUITA’ SOSTEGNO PSICOSOCIALE E LEGALE PUBBLICO, RISARCIMENTI ANCHE OLTRE LE COSTRIZIONI DELLE ATTUALI PRESCRIZIONI E DEGLI ATTUALI LIMITI RELATIVI ALLA CONOSCIBILITA’ , NUOVO IMPULSO ALLA RICERCA A LIVELLO MONDIALE SULLE TERAPIE E SULLA DIAGNOSI PRECOCE;
- OCCORRE ALLARGARE QUESTA IMPOSTAZIONE A TUTTI GLI EX-ESPOSTI DI TUTTI I COMPARTI MA ANCHE OVVIAMENTE AI MACCHINISTI E AL PERSONALE VIAGGIANTE; l’enorme quantità di amianto con cui le carrozze erano imbottite (amianto non segregato) hanno seminato vittime e stragi anche lontano dalle mura delle OGR; abbiamo documentato bonifiche ancora da fare su mezzi circolanti nel corso del 2016; bonifiche ancora da fare su mezzi accantonati (probabilmente all’aperto e comunque in aree accessibili) e ciò a fronte di pur autorevoli, fonti ufficiali (IV e V rapporto nazionale Renam) che hanno accreditato l’ipotesi di carrozze “asbestos free” già dai primi anni 2000! Affermazioni, evidentemente non verificate ma fotocopiate da dichiarazioni delle ferrovie!
- I MACCHINISTI DECEDUTI PER MESOTELIOMA SONO PIU’ DI 80 A LIVELLO NAZIONALE ! ANCHE QUESTA E’ UNA STRAGE OCCULTATA: non solo ma oggi i macchinisti devono subire ulteriori lungaggini burocratiche per “dimostrare” di essere stati esposti ad amianto; LO STATO ITALIANO RIMANE INCREDULO ANCHE DI FRONTE ALL’ENORME NUMERO DI MORTI CENSITI DAL RENAM!?
L’amianto è stata una guerra non dichiarata; un crimine di guerra che ha prodotto danni umani e materiali di dimensione bellica; se vogliamo avviare un percorso di “pacificazione” il modo migliore di farlo è evitare di nascondere la testa sotto la sabbia ; un percorso di pace – se a questo vogliamo giungere – esige di accertare tutta la verità, risarcire tutti sul piano materiale e morale; solo in questa maniera si possono porre le basi per il futuro e per la prevenzione, non basta attaccare retoriche targhette.
Bologna, 21.9.2017
(*) Vito Totire è presidente di AEA (associazione esposti amianto e rischi per la salute)