C’era una volta in Italia … la sanità pubblica

Un docufilm militante di denuncia.

di Sergio Battista (*)
In un periodo storico dove il pensiero unico sembra essersi insediato in maniera stabile nei media, “C’ERA UNA VOLTA IN ITALIA. GIACARTA STA ARRIVANDO” di Federico Greco e Mirko Melchiorre, e narrato da Peppino Mazzotta, ci racconta una vicenda difficile che in un paese che si vanta di far parte del G7 e del G20 dovrebbe quantomeno sollevare qualche dubbio circa la direzione intrapresa dal paese.

Il nucleo intorno al quale ruota il tema del docufilm è rappresentato dall’improvvisa chiusura dell’ospedale di Cariati, un paese calabrese bagnato dal Mar Ionio, dove a causa di tagli e privatizzazioni, l’efficienza del sistema sanitario pubblico, in quella zona d’Italia, ma non solo, sembra essere solo un ricordo.
Il docufilm è la storia dell’occupazione del nosocomio e mostra tutte le attività messe in atto dalla gente del posto per porre il problema, a livello nazionale ed internazionale, all’attenzione dei media.
Nel film intervengono diversi esperti del settore ed intellettuali, che, ognuno nelle proprie competenze, svelano le responsabilità locali e internazionali nel ridimensionamento della sanità pubblica italiana: Roger Waters, Ken Loach, Gino Strada, Vittorio Agnoletto, Jean Ziegler, Warren Mosler e tanti altri espongono tesi provate circa i disegni politico-finanziari internazionali che sono all’origine della debacle del sistema sanitario nazionale.

La narrazione del docufilm, fin dal principio, procede su un doppio binario saltando agevolmente dal particolare al generale: da una parte si narrano in maniera diaristica i fatti legati alle manifestazioni di dissenso a Cariati, mentre dall’altra parte, si assiste ad una vera e propria lezione di storia contemporanea, che origina almeno dagli anni Sessanta del secolo scorso, e che ripercorre le tappe più importanti che riguardano la scesa in campo spregiudicata del neoliberismo, fautore di politiche sempre meno improntate all’intervento pubblico nella sanità.

C’ERA UNA VOLTA IN ITALIA: cosa c’entra Giacarta con la Calabria?

Lo spettatore viene edotto sul significato del sottotitolo all’incipit della proiezione, dove si ricorda che tra il 1965 e il 1966 in Indonesia, dove era presente un forte movimento di sinistra, con la complicità della CIA e del Governo britannico furono uccise più di 500.000 persone: forma di terrorismo di Stato che, in seguito, venne identificata come Metodo Giacarta. “Giacarta sta arrivando” è anche la scritta che compare sui muri cileni poco prima del golpe del 1973 che portò all’omicidio di Salvador Allende.
Per chi volesse approfondire circa i drammatici accadimenti indonesiani, caduti nel dimenticatoio, sono trattati nel volume del 2019 “Il Metodo Giacarta. La crociata anticomunista di Washington e il programma di omicidi di massa che hanno plasmato il nostro mondo” di Vincent Bevins e edito da Einaudi.

C’ERA UNA VOLTA IN ITALIA: un docufilm necessario

C’ERA UNA VOLTA IN ITALIA si pone, grazie al prestigio delle figure coinvolte, come un documento audiovisivo autorevole e necessario, soprattutto in questa fase storica, che racconta in maniera coinvolgente e con un pizzico di emozione condita con un po’ di leggerezza, un evento particolare che si colloca in un disegno di ampiezza globale che riguarda tutti.
La visione dell’audiovisivo rende consapevoli così gli spettatori dei giochi di potere che stanno dietro a scelte che ai comuni mortali possono sembrare insensate, come anche si cerca di fare luce sul percorso, già a buon punto, che punta alla privatizzazione della sanità. A questo proposito risulta essere interessante, divenendo spunto di riflessione, quanto riportato dalla pellicola riguardo al fatto che mentre per la sanità pubblica la prevenzione è un accorgimento utile a limitare i costi, per la sanità privata viene considerata come un’attività non redditizia, quindi da non perseguire: con i malati si guadagna, con i sani no.
La ricerca massiccia della ricerca del profitto nella cura delle persone non può che portare ad esiti sociali nefasti, come sottolinea più volte Gino Strada nei suoi interventi, e come il caso calabrese sta a testimoniare: nella sola Calabria sono stati chiusi in breve tempo, per ottemperare al “Piano di rientro”, 18 ospedali (173 in tutta Italia) e allo stato attuale i letti a disposizione sono 1 ogni mille individui: c’era una volta in Italia la sanità pubblica, per l’appunto.
Proprio per questo motivo C’ERA UNA VOLTA IN ITALIA è un docufilm necessario per far capire ai cittadini che spesso chi dice di aderire ai valori costituzionali a volte è il primo che vuole abiurarli e sorpassarli in nome della legge del più forte.
C’ERA UNA VOLTA IN ITALIA è un documentario da vedere, espressione di quel cinema che non fornisce risposte facili, ma, al contrario, con dignità, pone domande che possono solo prendere le forme di una ventata rigenerante nella nostra democrazia che, sempre più spesso, presta il fianco ad interessi che non coincidono con quelli dei cittadini.

C’ERA UNA VOLTA IN ITALIA – GIACARTA STA ARRIVANDO

CON Roger Waters, Jean Ziegler, Ken Loach, Gino Strada, Michael Marmot, Vittorio Agnoletto, Adriano Cattaneo, Ivan Cavicchi, Nicoletta Dentico, Santo Gioffrè, Gavino Maciocco, Warren Mosler, Carlo Palermo, Maria Elisa Sartor, Randall Wray e Michele Caligiuri, Cataldo Curia, Mimmo Formaro, Ninì Formaro, Mimmo Massaro, Cataldo Perri.
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SCRITTO E DIRETTO DA Federico Greco e Mirko Melchiorre

PRODOTTO DA Alessandro Pezza, Marco Tempera

FOTOGRAFIA Mirko Melchiorre

MONTAGGIO Federico Greco

COLONNA SONORA ORIGINALE Pino, Flavio e Livia Cangialosi

NARRATO DA Peppino Mazzotta

(*) Tratto da Gufetto Press.
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alexik

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