«Coloni dell’universo»/3 e fine: E–+-++-+-E

Poi arrivate a pagina 333 e vi dite: “ma ke davvero ‘sta Silvia Treves scrive così bene?”. Mentre invitate le persone più care a correre in edicola, due corvi berciano (come in «Uccellacci e uccellini», un vecchio film di Pasolini) chiedendosi persino quante divisioni avessero Stalin e il papa di allora.

Oggi dibbiate – insomma roba del db – a colazione.

Per tutta l’estate nelle edicole (sopravvissute) c’è una splendida antologia Urania per 7,90 eurini. Occhio al deja vu, perchè in “bottega” quel matto di db a volte inganna lo sguardo e negando Paganini qualcosa ripete. Ho detto matto? Crazy, loco, fou, nebun (in romeno), majnun, kichaa (ovviamente in swahili).

12 racconti su 13 sono meravigliosi, perciò siore e siori correte ad acquistare «Coloni dell’universo»: Urania, collana Millemondi, 430 pagine per 7,90 euri. Se vi strappa il cuore siete fratelli e sorelle “a me”.

Devo ripetermi per chi è appena sbarcato dal Lunario? Nella fiction cosiddetta mainstream (cioè “la corrente tradizionale”) che viene pubblicata oggi in Italia ci sono quasi solo schifezze: per trame, idee, scrittura e mancanza di passione. Beh, c’è un ottimo editing però «consolamose con l’aglietto» COME si dice a Roma quando si è mangiato poco e/o male. Intendo dire che, secondo me, gli autori e autrici più venduti fanno pena: con rare eccezioni, tipo – per dire solo due nomi – Domenico Starnone o Wu Ming (1, trino e quater).

Adesso leggete «Coloni dell’universo» e fate il paragone. A mio parere se fossimo in una partita di calcio sarebbe finita almeno tredici a uno oppure dodici a due.

Mi fermo?

Se volete aggiungo che il racconto di Silvia Treves cioè «Collo di bottiglia» oh sì, è proprio quello che più lascerà permanenze, inquietudini, riflessioni dentro la mia animuccia.

Lobi olfattivi; «si comincia sempre con un passo»; Mormoranti; «il vecchio cervello rettiliano»; tatuaggi e dolore; neurodifformi; «il maledetto pulsante del sorriso»; il giardino dei semplici; «a scuola davano i sonniferi a chi faceva troppe domande»; la mini-corva; in maori inganno si dice Tinihanga; simbionti; formiche terrestri; «sei sorpresa perchè evolvi»; controllare chi lavora; Emeriti (stronzi, aggiungo io); «sai cos’è un collo di bottglia?»; «una cittadinanza depressa è più controllabile»; la concreta Utopia «non è solo un vecchio mito», ma è un cammino. Meglio avere una buona compagnia, suggerisce db che poi sarei io. Solo una cosa mi ha fatto incazzare: sono meno di 30 pagine invece di 100 o di 450. Spero che Silvia Treves si assuma le sue responsabilità e lo “completi”.

In estrema sintesi?

E–+-++-+-E.

Ricordate vero com’è il gioco (da bambine-i) detto dell’Impiccato?

Soluzione? Eccezionale ma se volete scriverlo con due z a me va bene uguale, mica lavoro all’Accademia della Crusca; ne prendo solo un po’ a colazione.

PASSAVANO DI Lì dUE CORVI, ispirati forse dalla citata «mina-corva»

Corvo-1 (d’ora in poi C-1)

‘Aho, sto Barbieri parla solo dell’amichi sui.

Corvo-2 (d’ora in poi C-2)

A coso, intanto parla italiano. E poi che dici? È un mafiosetto ‘sto db?

C-1

Ma lo vedi quante lodi fa a ‘sti sciamannati?

C-2

Semmai sciamannati e sciamannate.

C-1

Eddìccccome te pare. Però per me Franco Ricciardiello, Laura Silvestri, Paolo Aresi, Davide Camparsi, Francesca Cavallero, Franci Conforti, Lorenzo Iacobellis, Alessandro Montoro. Maico Morellini, Daniela Piegai, Giampietro Stocco, Silvia Treves, Alessandro Vietti e magari pure Carmine Treanni so’ tutti in amicizia col Barbieri. Cognati, vicini di casa, ex amanti: roba così.

C-2

None, insomma no. Io lo conosco db: c’ha tanti difetti ma leccaculo no.

C-1

E allora com’è possibile che sti’ 13 racconti siano tutti belli? Pure meravigliosi? Ma si è visto mai? A quel prezzo poi? In edicola?

C-2

Ti faccio 4 domande. La prima: hai presente l’Uomo Vitruviano? La seconda: lo conosci De Chirico? La terza: parlare di escrementi è necessario? La quarta: ma tu ci speri nei futuri? La quinta …

C-1

Non erano quattro domande?

C-2

Facciamo 7, dai. La quinta: ma tu con tanti libri che conosci lo hai letto mai un colpo di scena come quello a pagina 202? La sesta domanda: e secondo te le prime parole di un colono che inciampa quali sono? Settima domanda: perchè questa non dovrebbe essere una bellissima antologia?

C-1

Ma l’uomo vitru-coso e De Cririco stanno nell’antologia?

C-2

Sine, insomma sì.

C-1

Allora tutto può essere. Però, te la chiedo io una cosa: ke vò ffa ‘sto db che fa tre recensioni addirittura dello stesso libro?

C-2

Può essere che sta a fà come Stalin con il papa, o viceversa.

C-1

Sarebbe a dire?

C-2

Vuol vedere quante divisioni ha la “bottega”, insomma quante copie in più riesce a far vendere de ‘st’antologia.

C-1

E come lo sa?

C-2

Boh, glielo diranno l’amichi sua. Oppure è del sindacato edicolanti.

C-1

Ma un po’ megalomame è?

C-2

Beh, quello sì. E poi è una specie di missionario, lui predica fantascienza.

POST SCRIPTUM PARACULO

Beh, se Silvia Treves (che conosco solo di cognome) non ha altri programmi editoriali, potrei chiederle di regalare il suo racconto – o la versione lunga – a “la bottega” per il cosiddetto Natale. Che dite? “E se poi Franco Ricciardiello e Laura Silvestri si offendono?”. Beh, ci sono Capodanno e l’Epifania che “tutte le feste le porta in alla Cia.”

danieleB
Un piede nel mondo cosiddetto reale (dove ha fatto il giornalista, vive a Imola con Tiziana, ha un figlio di nome Jan) e un altro piede in quella che di solito si chiama fantascienza (ne ha scritto con Riccardo Mancini e Raffaele Mantegazza). Con il terzo e il quarto piede salta dal reale al fantastico: laboratori, giochi, letture sceniche. Potete trovarlo su pkdick@fastmail.it oppure a casa, allo 0542 29945; non usa il cellulare perché il suo guru, il suo psicologo, il suo estetista (e l’ornitorinco che sonnecchia in lui) hanno deciso che poteva nuocergli. Ha un simpatico omonimo che vive a Bologna. Spesso i due vengono confusi, è divertente per entrambi. Per entrambi funziona l’anagramma “ride bene a librai” (ma anche “erba, nidi e alberi” non è malaccio).

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