«Fantascienza pura»: lo dice Isaac

   recensione/trappola di Clau d’Io alla trilogia di James Jogan che Urania rimanda in edicola come «Le stelle dei giganti»

Claudio-FS

JAMES P. HOGAN

LE STELLE DEI GIGANTI (TRILOGIA)

«Lo scheletro impossibile» del 1977

«Chi c’era prima di noi» del 1978

«La stella dei giganti» del 1981

traduzioni di Beata della Frattina

in Urania Millemondi 74, marzo 2016: 572 pagine per 7,90 euri

Non è facile scriverne, si rischia di rovinarne il piacere della lettura.

Lo dico a mastro Geppetto, quello della “bottega”. Lui mi incoraggia a scriverne con un «CITA» (qui la compagna di Tarzan ci casca a pennello), «ALLUDI, CONDENSA, FAI VEDERE UN ANGOLINO, AMMICCA».

Ieri, un lampo. Avevo tutto in testa. Dieci righe e due paragrafi del libro che chiariscono e confondono. Wow. Però manco un calamo con penna a portata di mano. Perso tutto, si ricomincia.

Direte, ma perché la mena e la tira lunga.

Devo stare attento; se parlo poco non vi invoglio a leggere; se vi apro troppo la porta poi vi rovino la lettura.

Proviamo. Inizio normale.

Sulla Terra non ci sono più guerre, gli Stati si sono uniti per andare nello spazio e nella base lunare viene rinvenuta una tuta rossa d’astronauta, con dentro uno scheletro umano. La tuta è di materiale ignoto, contiene strumenti mai visti e un giornale di bordo scritto in un alfabeto indecifrabile.

Ogni teoria, ogni soluzione, appare plausibile e valida finché non viene smentita dalla successiva. Tutte concordano su un punto: lo scheletro è un’assoluta impossibilità.

Inizia qui una sarabanda che termina solo all’ultima pagina dell’ultimo romanzo (anche se in realtà sono quattro e l’editore scrive che l’ultimo verrà tradotto e pubblicato, sia maledetto).

J. P. Hogan, «il Darwin della fantascienza», ha messo in un frullatore l’antropologia, il giallo e la spy story.

Ti prende per mano, ti convince e nella pagina dopo si smentisce. E questo per le 570 pagine della trilogia.

Ogni tanto si degna di fare un piccolo sunto, tanto perché non ci si perda nel percorso.

Posso darvi un aiuto sullo schema che ha usato.

La nuova pubblicità che fanno a Sky. Il personaggio parla salendo o scendendo su e giù per “le scale di Escher”. Appena pensi che cada la scala si muove e si congiunge a un’altra permettendo di proseguire. https://www.youtube.com/watch?v=qOWjdUDq5kc

Ora termino e vi metto due paragrafi che potrebbero sia aiutarvi che confondervi. Non fa fine dirlo, ma poi non ditemi che non vi avevo avvisato.

«Il concetto di necessità finanziaria o di altri incentivi che costringessero un individuo a vivere in modo diverso da come avrebbe preferito, costituiva ai loro occhi una grottesca infrazione della libertà e della dignità. E più assurdo di tutto era per loro l’idea che si dovesse basare una società su questo principio».

« – Fateli lavorare sodo, date loro una causa in cui credere e fate in modo che non pensino troppo, è così? –

Esattamente –

L’ultima cosa che vuole chi detiene il potere è una popolazione istruita, benestante, emancipata. Il potere si regge sulla restrizione e sul controllo della ricchezza. Scienza e tecnologia offrono ricchezza illimitata, e perciò vanno controllate. Conoscenza e ragione sono da considerarsi nemici; mito e irrazionalità sono le armi con cui combattono».

Dimenticavo. A proposito della trilogia, Isaac Asimov ha detto «FANTASCIENZA PURA».

 

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