Gervasoni, Scirè, Seminara e Worldwatch Institute

recensioni di Valerio Calzolaio (*)   

Sicilia, un paese tipo Aci Castello, vicino Catania. Da settembre a dicembre, un recente quadrimestre terminale. Il primo suicida nolente è un imprenditore 41enne, poi una ventenne carina, un pensionato 81enne, una giovane colf ucraina, decine di altri, centinaia, morti volontari e inconsapevoli. Senza annunci espliciti o impliciti, spiegazioni o biglietti. D’improvviso, perlopiù gettandosi in volo e spiaccicandosi al suolo. Su ottomila anime è una vera epidemia! Ne parlano ovunque nel mondo, si ipotizza di tutto, non ci si capisce nulla. Scienziati, maghi, chiromanti, esorcisti, niente! Isolano il borgo, gli abitanti che residuano si adattano, in lutto e attesa del proprio turno. Fra di loro uno scrittore di gialli con bell’attico a Roma, barba incolta e codino striminzito. Lo fanno commentare a Tele Onda, allora resta, appunta, scrive mail, diventa infine l’unico ospite dell’albergo. Qualcosa di in-spiegabile e il resto non stra-ordinario nel nuovo beffardo romanzo breve della colta giornalista docente artista-pop Elvira Seminara («La penultima fine del mondo», Nottetempo 2013, pag. 154 euro 11), in terza varia. Arancini e De Andrè.

 

Worldwatch Institute

«Stato del Mondo 2013»

(traduttori vari)

Edizioni Ambiente

462 pagg, 26 euro

 

Esce l’annuale (trentesima) edizione di uno dei “rapporti” più famosi e importanti del mondo, curato da una grande competente struttura americana, il Worldwatch Institute: «E’ ancora possibile la sostenibilità?».Si tratta di una quarantina di articoli, questa volta dedicati a come definire, misurare, raggiungere, salvare uno sviluppo sostenibile. Ricca e parziale (come sempre) la bibliografia del curatore Gianfranco Bologna. Segnalo il saggio di Michael Renner su «cambiamenti climatici e migrazioni», a pag. 386. Da leggere anche in vista del quinto rapporto degli scienziati dell’International Panel on Climate Change che uscirà nel 2014.

 

Marco Gervasoni

«La guerra delle sinistre. Socialisti e comunisti dal ’68 a Tangentopoli»

Marsilio

204 pagg, 19 euro

 

Italia, 1968-1992. La ricostruzione di un quarto di secolo dal punto di vista di Craxi. Il docente di Storia contemporanea Marco Gervasoniracconta «La guerra delle sinistre. Socialisti e comunisti dal ’68 a Tangentopoli», assumendo come moderni e coerenti i primi, retrogradi e ideologici i secondi, gli errori degli uni generosi e disinteressati, quelli degli altri genetici e cattivi. “Le sinistre” si riducono ai due partiti storici dimenticando ogni altra soggettività politica e culturale. C’è il Gramsci di Craxi e l’Ingrao di Amato. Il caso Moro è analizzato come mero strumento di lotta politica. Scalfari e Salvadori vengono bistrattati. Decenni dopo, forse ci si poteva aspettare di più dalla ricerca storica.

 

Parlamento italiano, 1968-1992. A fine 1967 Ferruccio Parri, senatore a vita, già capo partigiano e primo presidente del Consiglio dell’Italia liberata, lanciò un appello per l’unità delle sinistre. L’anno dopo furono eletti 9 senatori in base a uno specifico accordo Pci-Psiup che formarono (con una sola ulteriore aggiunta) il gruppo degli «Indipendenti di sinistra». A loro, «Una storia italiana dal Sessantotto a Tangentopoli»è dedicato il documentato volume di Giambattista Scirè, un ricercatore di storia contemporanea. Nel 1983 gli eletti nelle liste del Pci riuscirono a fare un autonomo gruppo anche alla Camera dei Deputati. Scirè mostra originalità e pluralità delle matrici culturali e ideali della sinistra nel nostro Paese, non tutte riassunte dalla somma di socialisti e comunisti.

(*) Le recensioni di Valerio Calzolaio escono in prima battuta sul settimanale «Il salvagente». (db)

 

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