“Giustizia” penale: due pesi due misure

Piena solidarietà ai giovani di Ultima Generazione sotto processo : “consigliamo”ASSOLUZIONE IMMEDIATA Tribunale di Bologna 30.11.2023.

di Rete Nazionale Lavoro Sicuro, Rete Europea per l’Ecologia Sociale

Che la magistratura italiana , vista nel suo complesso, come fosse un “corpo unico”, tenda a vedere le pagliuzze e non le travi è constatazione frequente.
Tuttavia non essendo noi qualunquisti cerchiamo di stare sul “pezzo”: pensare alla condanna inflitta ai responsabili dell’omicidio sul lavoro di Luana D’Orazio (meno di due anni di privazione della libertà) e pensare alla ipotesi che le persone processate oggi rischino una condanna penale a 5 anni è un fatto che fa rabbrividire.

Ma , appunto, non siamo qualunquisti e non riteniamo che la magistratura sia un corpo unico di cui è lecito “parlar male” in maniera generalizzata.
Tuttavia alcuni fatti sono sconcertanti: pensiamo al processo Enichem/amianto di Ravenna Se le sentenze fossero state emesse dagli stessi giudici dovremmo pensare a quella sindrome che la psichiatria “ufficiale” chiama “personalità multipla”.
Ovviamente la questione è ben più complessa e , ciononostante, si deve constatare che lo stesso evento (una strage operaia) viene definita in questi termini: il fatto non sussiste in primo grado, il fatto non costituisce reato in secondo grado, il fatto (una strage di operai e non solo) che si è verificata ma non sappiamo individuare il colpevole…

Facile individuare invece il “colpevole” preso con le mani nel cemento a presa rapida ?
Ma veniamo alla magistratura di Bologna :

– La condotta durante tutta la fase Covid è stata inaccettabile. I messaggi partiti dai vertici della procura sono stati del  genere “abbiamo aperto venti fascicoli ma li chiuderemo tutti…”. Capacità di leggere il futuro o scarsa conoscenza delle norme per la sicurezza sul lavoro abbondantemente violate dalla maggioranza dei datori di lavoro durante la pandemia?
Se per Bologna esiste questo dubbio, possiamo asserire quanto detto invece per la procura di Forlì avendo seguito una indagine chiusa persino su richiesta del pm “a prescindere” dalla valutazione del rispetto delle norme di sicurezza (rischio biologico, DECRETO 81/2008).
– La procura di Bologna ha ricevuto nel corso degli ultimi decenni diversi esposti sul tema della presenza di amianto nell’acqua “potabile” : procedimenti chiusi o mai aperti ?
– La procura di Bologna ha ricevuto una denuncia relativa al sotterramento di cemento amianto in zona Due Madonne: indagini ? Accertamento delle responsabilità? Assoluzione in istruttoria ?
Mistero.
Le nostre segnalazioni (la cosiddetta notitia criminis) sono del 4.4.2022 e dell’ 11.7.2022. Sotterrare cemento-amianto è lecito ?
– La Procura di Bologna dovrebbe aver ricevuto una comunicazione di mancata ottemperanza a ordinanza del sindaco di un comune dell’appennino bolognese, relativa alla necessità ed urgenza di bonifica di cemento-amianto (nostra segnalazione
partita nel 2019!). Il cemento amianto (siamo nel 2013) “ è ancora lì” , non tutto ovviamente quello del 2019 visto che gli eventi meteo climatici erodono le superfici e spargono fibre nel bosco …
– La Procura non è intervenuta (ci pare) sulla segnalazione per “getto pericoloso di cose”, ccp art.374, “notizia criminis” di cui ha avuto conoscenza per nostro esposto del 13/8/2023 per i fuochi artificiali di Monghidoro né per quelli di Ozzano E.
– A proposito di “tangenziale” : la Procura ha però l’occasione di focalizzare il nesso tra costrittività della organizzazione del lavoro e disastri ambientali (Borgo Panigale 6 agosto 2018) , un nesso che fa della tangenziale di Bologna (che le istituzioni subalterne al potere economico vorrebbero addirittura potenziare ) UNA VERA E PROPRIA INDUSTRIA
INSALUBRE DI PRIMA CLASSE IN FUNZIONE 24 ORE SU 24.
– La Procura di Bologna non è mai intervenuta sul danno ala salute e sulle evidenti lesioni colpose causate dal traffico e, in particolare, da quello areoportuale !

Al momento ci fermiamo qui con le “osservazioni” …
Auspichiamo e chiediamo a gran voce:

BASTA DUE PESI DUE MISURE

ASSOLUZIONE IMMEDIATA DEGLI “IMPUTATI”

I BLOCCHI STRADALI DA PERSEGUIRE E PREVENIRE NON SONO QUELLI DEGLI ECOLOGISTI MA QUELLI PLURIQUOTIDIANICAUSATI DA UNA ORGANIZZAZIONE CAPITALISTICA E STAKHANOVISTICA DEL LAVORO CHE HA TRASFORMATO LA
TANGENZIALE DI BOLOGNA IN UNA INDUSTRIA INSALUBRE DI PRIMA CLASSE

PEDONALIZZARE LA TANGENZIALE , FERMARE LA PRODUZIONE E LA MOVIMENTAZIONE OSSESSIVA DELLE MERCI

FERMARE LE PRODUZIONI DI MORTE E DI MERCI NOCIVE

RETE NAZIONALE LAVORO SICURO , RETE EUROPEA PER L’ECOLOGIA SOCIALE, via Polese 30 40122 Bologna.

alexik

Un commento

  • Domenico Stimolo

    Ottimo, ottimo, ottimo.

    Dalla serie ” si colpisce la pagliuzza e non trave”.
    Antico “gioco” della società’ italica che, specie in alcuni segmenti storici- temporali, come gli attuali, scarica le colpe delle discrepanze ecomomiche- sociali ( …..del peccato di antica origine) sui ” servi della gleba”, altrimenti detta svhiavitu’.
    La questione drammatica, vera, riguarda il BLOCCO della VITA.
    Ad ora, le persone morte nei luoghi di lavoro in Italia sono 903. Schiacciati, troncati, mutilati…..privati dell’ anelito del respiro ( fonte Osservatorio Nazionale di Bologna morti sul lavoro).
    https://cadutisullavoro.blogspot.com/2023/11/grazie-tutti-quelli-che-dal-mondo.html?m=1
    .
    …Eppure la vita emerge sempre, con tutte le articolazioni di difesa e manifestazioni operative partecipative, contro i ” padroni del vapore” che con le loro emissioni non danno piu’ speranze di esistenza alle nuove generazioni.
    …E la vita di ribella….vuole continuare la sua funzione umana. Molto piu’ forte delle imposizioni altrui .

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