Il fiume è Savio, gli umani non sempre

di Davide Fabbri

con 5 foto più una noticina di db

GRAVI REATI AMBIENTALI LUNGO IL FIUME SAVIO A CESENA. IPOTESI IRREGOLARITA’ NELLA BONIFICA AREA EX CAVA CALCESTRUZZI DEL SAVIO A BORGO PAGLIA DI CESENA.


Questo è il testo della segnalazione-esposto consegnato a Procura della Repubblica, Carabinieri, Corpo Forestale Stato, sindaco Cesena, Arpa, Ausl, Autorità Bacino.

Ipotesi di reati ambientali in vasta area immediatamente a ridosso del fiume Savio.

Allego alcune foto al presente esposto. Altre foto le trovate sul mio profilo facebook.

Nel periodo di aprile 2017 recandomi a praticare camminate con amici lungo l’argine del fiume Savio – in località Borgo Paglia di Cesena nei pressi della ex Calcestruzzi del Savio spa di via Bibbiena 71 – ho notato la presenza di numerosi detriti cementizi anche di notevoli dimensioni e laterizi sia nel letto del fiume che semisepolti sulla sponda sinistra orografica dello stesso.
Ad una prima ricognizione visiva appare chiaro che si tratta di detriti di cemento armato sepolti appositamente in epoca relativamente recente posizionati in strati sovrapposti a terriccio mischiato a sua volta con laterizi e forse con cemento-amianto (eternit).

E’ facile dedurre che la corrente fluviale abbia con l’erosione portato alla luce i detriti più grandi di notevoli dimensioni poiché non occorre essere tecnici eccelsi per capire come tutta la vasta area adiacente il corso d’acqua che in precedenza era stata oggetto di scavo per l’estrazione della ghiaia da calcestruzzo sia stata riempita – presumibilmente dai sei ai dieci anni fa – con materiale di scarto delle lavorazioni del calcestruzzo, asfalto di piazzali, laterizi di ogni tipo cui sono stati sovrapposti alcuni metri di terra.
La stratificazione dei materiali sovrapposti che si nota nella curva del fiume è l’esempio evidente ed eloquente di quanto sopra.
Gli elementi di base su cui effettuare una accurata ispezione di carattere ambientale sono:
1) sotto le vaste aree adiacenti alla ex Calcestruzzi del Savio spa ora coltivate a cereali per l’alimentazione umana o zootecnica sono presumibilmente sepolte tonnellate di materiali inquinanti tra cui asfalto e forse cemento-amianto (eternit) oltrechè a cemento armato e laterizi. La prova di quanto sopra è l’evidente presenza nelle suddette aree di blocchi di asfalto e pezzi di cemento armato che con le arature vengono abbondantemente in superficie;
2) la presenza nel letto del fiume Savio di tonnellate di materiali cementizi e laterizi (oltrechè presumibilmente di eternit) costituisce un danno rilevante all’ecosistema fluviale causa la progressiva dilavazione tramite erosione delle polveri sottili del cemento e dei laterizi nelle acque, che potrebbero finire nelle falde acquifere e nell’ecosistema alimentare umano ed animale;
3) le dichiarazioni spontanee di alcuni agricoltori dei dintorni che di fronte a precise domande del sottoscritto hanno riferito che durante la bonifica dell’area della ex cava della Calcestruzzi del Savio spa sarebbero stati interrati materiali “di ogni sorta”;
4) è molto probabile l’ipotesi che per adempiere agli obblighi di legge che impongono alle ex cave il ripristino dei luoghi che erano stati soggetti a scavo, nella zona in questione sia stata effettuata un pseudo bonifica, solo di facciata, interrando materiali di scarto, asfalto, laterizi, ferro per le gettate e forse anche cemento-amianto (eternit) per evitare costosi collocamenti degli stessi in apposite discariche, così come previsto dalla legge. Materiali che l’erosione fluviale sta riportando alla luce e sono sotto gli occhi di tutti.

Si chiede alle autorità competenti l’effettuazione di verifiche e sopralluoghi al fine di accertare le eventuali ipotesi di reato ambientale: ipotesi di stoccaggio irregolare di rifiuti in ex cava, irregolarità nella gestione del sito di ripristino ambientale di ex cava, danneggiamento e deturpamento ambientale di realizzazione di discarica abusiva, violazioni in materia urbanistica – paesaggistica – di tutela fluviale, rischio amianto.

Il Savio: questo splendido fiume, che ha già pagato un caro prezzo, per un modello di sviluppo a forte impatto ambientale (pensate solo al problema degli allevamenti industriali intensivi), meriterebbe una maggiore attenzione e un presidio particolare da parte di istituzioni, associazioni e cittadini.

Sono disponibile a portare in loco le autorità competenti destinatari della presente segnalazione ed eventualmente i giornalisti che vorranno approfondire questa mia inchiesta.

Cesena, 8 maggio 2017

NOTICINA di db

Oggi in bottega due post di Davide Fabbri. Il quesito d’obbligo è: “scrive troppo Davide?”; Davide HOOD come lo chiama Energu, Fabbri SPEEDY come lo chiamo io. Credo che sia un discorso di qualità cioè dell’impegno civile e della chiarezza nelle denunce. Speedy-Hood non è un logorroico, è un grande, infaticabile investigatore… Avercene di rompicoglioni intelligenti e attenti al “bene pubblico” come Hood-Speedy… o come il bolognese Vito Totire per fare un altro nome. Martella ogni giorno ‘sto David ma del resto il cognome è Fabbri, no? E allora oggi addirittura due post. Io lo amo e se i potenti cialtroni di Cesena lo odiano… vieppiù si rafforza il mio amore. Già che ci sono chiedo a chi condivide la mia stima per il lavoro di Fabbri di scrivere letterine per segnalare ai media – anche nazionali – le intimidazioni che Fabbri subisce. Bisogna che blogger e giornalisti coraggiosi siano difesi di più. Di più. DI PIU’.

Davide Fabbri

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