Impossibile discuterne con i maschi

Rileggendo «Contact» di Carl Sagan: terza parte (*)

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«Arrivò (all’università) per un periodo di orientamento, graziosa giovane bruna di media altezza con un sorriso asimmetrico e una gran voglia di imparare tutto […] Ma c’era un problema connesso ai suoi interessi primari. Trovava difficile parlare di fisica, impossibile poi discuterne con i maschi che erano decisamente in maggioranza nel corso. Dapprima manifestavano una sorta di disattenzione intenzionale alle sue osservazioni, c’era una breve pausa e poi continuavano come se lei non fosse intervenuta. […] Ogni volta che si trovava in un nuovo gruppo doveva rinnovare la stessa battaglia solo per dire la sua nella discussione. I ragazzi uniformemente ignoravano perfino che ci fosse un problema.

[…] All’improvviso le fu chiara una cosa. “Misantropo” è qualcuno che odia tutti, non solo gli uomini. E c’era senza dubbio un termine per indicare qualcuno che odia le donne: “misogino”. Ma i signori lessicografi avevano in certo qual modo trascurato di coniare una parola che designasse l’avversione per gli uomini. Essendo uomini loro stessi erano stati incapaci di immaginare tale parola».

Più avanti nel libro Ellie diventa una scienziata di primo piano e negli Stati Uniti c’è «una presidente». Ma non basta: ancora nelle pubbliche discussioni scientifiche la maggioranza dei maschi non l’ascolta…

(*) Sto rileggendo, con crescente entusiasmo «Contact» (del 1985, pubblicato in italiano l’anno dopo; da qui, cioè dalla traduzione di Fabrizio Ascari, traggo tutte le citazioni) e avevo preparato queste tre piccole puntate di ec-citazioni ma siccome la blottega è sempre stra-piena non sapevo dove/quando postarle. Giunge opportuno (si fa per dire) il febbrone di Mauro Antonio Miglieruolo che lascia scoperta gran parte del suo mercoledì: di certo lui non me ne vorrà se lo rimpiazzo con Carl Sagan e anzi queste pagine lo aiuteranno a guarire più in fretta. Foooooorse vi chiederete perché ho scelto queste tre ec-citazioni parallele invece del nucleo centrale del romanzo? Beh uno dei motivi spero sia chiaro: così magari vi vien voglia di leggerlo o rileggerlo. Pochi giorni fa mi diceva Sergio che ha visto pochi bei film di fantascienza e che uno era «Contatc» (di Robert Zemeckis con una grande Jodie Foster); concordavo con lui e l’ho stupito dicendogli che il romanzo è ancora più bello. [db]

 

danieleB
Un piede nel mondo cosiddetto reale (dove ha fatto il giornalista, vive a Imola con Tiziana, ha un figlio di nome Jan) e un altro piede in quella che di solito si chiama fantascienza (ne ha scritto con Riccardo Mancini e Raffaele Mantegazza). Con il terzo e il quarto piede salta dal reale al fantastico: laboratori, giochi, letture sceniche. Potete trovarlo su pkdick@fastmail.it oppure a casa, allo 0542 29945; non usa il cellulare perché il suo guru, il suo psicologo, il suo estetista (e l’ornitorinco che sonnecchia in lui) hanno deciso che poteva nuocergli. Ha un simpatico omonimo che vive a Bologna. Spesso i due vengono confusi, è divertente per entrambi. Per entrambi funziona l’anagramma “ride bene a librai” (ma anche “erba, nidi e alberi” non è malaccio).

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