Informazione libera: questione di “ossigeno”

di Davide Fabbri. A seguire l’articolo di Laura Turriziani

IL CASO DEL BLOGGER DAVIDE FABBRI. LA SOLIDARIETÀ DI OSSIGENO PER L’INFORMAZIONE 

Le mie vicende di blogger di provincia sono state riprese e pubblicate su Ossigeno per l‘Informazione, l’importante osservatorio promosso congiuntamente dalla Federazione Nazionale della Stampa Italiana (FNSI) e dall’Ordine dei Giornalisti (OdG). Ringrazio Ossigeno per l’Informazione per la pubblicazione del dossier e per la solidarietà manifestata pubblicamente nei miei confronti. Ossigeno per l’Informazione ha lo scopo di monitorare minacce e abusi a danno di giornalisti e blogger italiani compiuti per oscurare notizie di interesse generale per l’opinione pubblica. 

Chiedo gentilmente ai miei lettori di leggere con attenzione il piccolo dossier curato dalla giornalista Laura Turriziani, della redazione di Ossigeno per l’Informazione, e di condividerlo sui social, per far aumentare la visibilità di queste notizie. 

Oggi contro i giornalisti d‘inchiesta e contro i blogger di provincia come il sottoscritto, si ricorre con estrema facilità alla querela e ai tribunali. Mi paiono ovvie alcune argomentazioni nel porre tre semplici domande retoriche dopo aver dovuto subire in tre anni ben 11 cause giudiziarie: Perché far perdere danaro e tempo prezioso al sottoscritto? Perché intasare le aule di giustizia, già sovraccariche? Perché infastidire i magistrati, già oberati di lavoro, con querele infondate? 

In larga misura le querele contro i blogger sono azioni strumentali, che vanno a intasare i lavori del sistema giudiziario e compromettono la serenità di un blogger di provincia come il sottoscritto, che deve farsi carico di spese legali per difendersi (questo perché anche se si vincono le cause penali, le spese legali di difesa sono a tuo carico) con grave incidenza sul diritto di libera espressione del pensiero, essenziale in un regime democratico. 

https://www.ossigeno.info/forli-archiviata-querela-calcestruzzi-del-savio-a-un-blogger/

Ringrazio di cuore – per il prezioso lavoro – il mio legale di fiducia Patrick Wild. 

(*) sul massacro del fiume Savio in “bottega” cfr questi articoli di Davide Fabbri: Il fiume è Savio, la cava è una pazzia, Cesena: il sindaco fermi le cave sul Savio, Il fiume Savio? Sono affari “mei”, Il fiume è Savio, gli umani non sempre (fra il 2017 e il 2020, ma ce ne sono altri); e nel marzo di quest’anno Cesena, cava di Ca’ Bianchi: giustizia è fatta

Di seguito la vicenda di Davide Fabbri raccontata sul sito di Ossigeno da Laura Turriziani

Davide Fabbri aveva chiesto su Facebook di sospendere l’estrazione di ghiaia e sabbia da alcune cave

OSSIGENO 26 ottobre 2022 – Il gip del Tribunale di Forlì Maurizio Lubrano ha archiviato una querela per diffamazione aggravata presentata dall’imprenditore Angelo Morellini, legale rappresentante della Calcestruzzi del Savio srl, nei confronti del blogger e attivista ecologista Davide Fabbri. L’archiviazione, decisa il 29 giugno 2021, è stata resa nota adesso. Davide Fabbri è stato assistito dal legale Patrick Wild.

Nel periodo aprile-maggio 2020 Davide Fabbri aveva criticato sulla sua pagina Facebook l’inizio dei lavori di estrazione di ghiaia e sabbia nelle cave di Ca’ Bianchi, nei pressi delle località Molino Centro e Borgo Paglia a Cesena (leggi).

L’imprenditore non aveva gradito la frase con la quale l’ambientalista invitava il sindaco “a sospendere i lavori perché le autorizzazioni sono state rilasciate a un soggetto (la ex Calcestruzzi del Savio Srl) che recentemente è stata condannato per reati ambientali (deposito incontrollato di rifiuti) proprio in una delle aree interessate ai lavori”.

Davide Fabbri si riferiva ad una vicenda del 2017 (leggi), quando egli aveva presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Forlì e al Comando dei Forestali in cui segnalava l’ipotesi di reati ambientali in aree a ridosso del fiume Savio di proprietà dell’azienda. Angelo Morellini, legale rappresentante della Calcestruzzi Srl, era stato indagato. L’azienda aveva dovuto ottemperare alle prescrizioni di legge e bonificare l’area.

L’ARCHIVIAZIONE – Il gip ha accolto e condiviso le valutazioni contenute nella richiesta di archiviazione che era stata avanzata dalla pm Federica Messina, secondo la quale Davide Fabbri “ha utilizzato espressioni col solo intento di denunciare una situazione di tutela del territorio, mosso da preoccupazioni per le sorti ambientali del territorio, considerata anche la partecipazione attiva ecologista e di tutela del territorio svolta” senza travalicare il legittimo esercizio del diritto di critica.

IL BLOGGER – “Non è più tollerabile continuare a subire pressioni con querele – ha commentato il blogger indipendente con Ossigeno – che poi si rivelano infondate, come in questo caso”.

Magari ci fosse stata solamente la causa di Angelo Morellini! -, racconta a Ossigeno. “Ho ripreso da poco a scrivere articoli e inchieste sui centri di potere del territorio dove vivo (Cesena e dintorni). Mi ero fermato perché in 3 anni ho dovuto subire la bellezza di 11 cause giudiziarie per l’ipotetico reato di diffamazione a mezzo stampa. Molte di queste cause – 9 su 11 – si sono concluse con l’archiviazione. Cerco di fare informazione non asservita perché sono un uomo libero, non ricattabile, che agisce e si spende senza chiedersi se tutto questo convenga”.

LA SOLIDARIETA’ – Ossigeno per l’informazione esprime solidarietà a Davide Fabbri, vittima di querele per diffamazione che spesso diventano impropriamente strumenti di ritorsione e di condizionamento del legittimo diritto di cronaca e di critica invece di essere strumenti di difesa della propria reputazione. Ossigeno è impegnato da tempo a segnalare episodi come questo anche allo scopo di sollecitare il Parlamento e la magistratura a mettere un freno a questo abuso di uno strumento di giustizia. A chi usa le querele senza osservare la prudenza doverosa nel formulare accuse di reato nei confronti di chiunque, dovrebbero essere applicate le sanzioni già previste (come l’accusa di calunnia) e altre da introdurre per legge anche allo scopo di evitare l’ingolfamento della macchina giudiziaria. Se ne discute da anni, mentre le querele pretestuose continuano ad arrivare indisturbate.

 

 

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