La gastro-congiura degli anarchici
Una stupefatta recensione di Daniele Barbieri al misterioso «Cucine del popolo»… di cui da oggi si parlerà; ma dove? perchè? con chi? quando? come?
Ero seduto sulla solita panchina da pensionato: un po’ di solicello, piccioni, un romanzo da appuntare, ben capire e meditare.
Di fronte a me un cinquantenne (tiro a indovinare) troppo ben vestito per essermi simpatico: d’improvviso salta su dalla sua panchina, come tarantolato, e corre via; gli scivola una carpetta – cartellina, se preferite – ma anche se volessi avvisarlo si è dileguato.
La curiosità è femmina? Non credo, così mi avvicino. Nella carpetta fogli scritti a mano su carta intestata “questura di Bologna”, anzi no “di Bohlogna”. Un buffo refuso.
Mi precipito a leggere. Come faccio spesso la prima lettura è rock (o hard bop?), poi ce ne sarà una blues e forse una terza. Frasi tipo «impossibile che gli anarchici si occupino di cucina» e «Bruno Alpini non esiste» balzano ai miei occhi come una tempesta di neve nel Sahara. Rileggo con calma. Con scrittura da farmacista (dunque una parola ogni tre è incomprensibile) l’uomo troppo elegante per essermi simpatico chiede di indagare a fondo su «Cucine del popolo» di Gianandrea Ferrari – sottototitolo «il piacere della libertà, la libertà del piacere» – di pagine 100 con immagini anche a colori e senza indicazione di prezzo (queste 4 parole sono evidenziate con pennarello giallo). Leggo ancora: «ediciones Bruno Alpini ma stampato a Imola nel mese di agosto 2023… qualcosa (molto) non torna… Chiedere a “ufficio cifra” se tutto questo può essere tradotto da uno dei nostri programmi». Infine: «nel pdf in mio possesso le uniche parole sensate e sospette sono “la rivoluzione sarà un pranzo di gala” che è il contrario di una famosa frase del cinese Mao».
Vado in estasi. Qui c’è un libro, un mistero, forse una congiura. Possibile che gli anarchici italiani – così tranquilli, salvo rare eccezioni – preparino un’insurrezione e facciano circolare le istruzioni tipo “falso ricettario”? O magari si prepara la beffa dell’abboffo? Tipo: intossicazione collettiva?
Indago: il libro esiste e se ne parlerà «il 13, 14 e 15 ottobre 2023» (ancora non so dove ma ho un sospetto).
Un vecchio anarchico di Imola acconsente a mostrarmelo: ci vediamo in una cabina telefonica e lui sfila «Cucine del popolo» da sotto un vecchio impermeabile bianco che fa tanto Leonard Cohen. Dunque quei fogli esistono. Posso sfogliarli: c’è un ricordo di Gino – cioè Luigi – Veronelli, una «Cuoca rossonera», Edoardo Sanguineti, Mara Ferri, Pino Cacucci; i luoghi più citati sono Massenzatico e «senza confini». … dico ohibò e furbo come una volpe penso che in uno dei due luoghi citati fooooooorse sta per accadere qualcosa o più.
Riesco a fotografare la copertina senza che il vecchio anarchico se ne accorga (o finge?). Per avere questo libro – senza prezzo, lo ricordo – mi consiglia di mandare un minimo di 10 euri a: bruno.alpini@gmail.com. Lo farò ma intanto se qualcuna/o avesse contatti con la questura di Bohlogna vorrei verificare: sia mai che – senza volerlo – io intralci indagini in corso. Mi avvisate vero?
Spettacolo puro.
indirizzo e-mail esatto è
bruno.alpini@libero.it