La piccolezza è una fonte di potere

E continuerò a lottare perché la piccolezza sia un valore.

di Maria Teresa Messidoro (*)

«Al giorno d’oggi soffriamo di un’idolatria quasi universale per il gigantismo. Perciò è necessario insistere sulle virtù della piccola dimensione, almeno dovunque essa sia applicabile » (1)

Non ho mai dimenticato la signorina Morgando, la mia maestra elementare.

Con la sua pettinatura regale, il suo cipiglio severo, ci interrogava tutte 32 tutti i giorni, anche solo per pochi minuti, insegnandoci a non tralasciare lo studio.

Aveva l’abitudine, prima di uscire dall’aula, di metterci in fila, ovviamente in base alla nostra altezza: a 8 anni, grazie alla mia corporatura robusta, occupavo uno degli ultimi posti. In una delle foto di rito, ero nell’ultima fila, imponente con le mie lunghe trecce bionde.

Poi, quasi senza rendermene conto, ho iniziato a scivolare verso le prime posizioni della fila: le trecce sono state tagliate, con grande sofferenza mia, ridimensionando ulteriormente la mia corporatura.

In prima media, salutata la signorina Morgando, durante le lezioni di educazione fisica, ero ormai seconda o terza.

Fortunatamente, con il passare degli anni, divenuta anche più magra, non mi sono mai vergognata della mia piccolezza, anzi, ne andavo e ne vado fiera.

E così, leggendo un’intervista a Vandana Shiva (2), fisica, filosofa e scrittrice, sono rimasta colpita da alcune sue risposte:

“Esiste una cosmovisione meccanicistica che si integra con la teoria dei germi, secondo la quale ciascun microbo è qualcosa di pericoloso che può attaccarci. Persino durante l’epoca del Covid, molti scienziati hanno teorizzato la necessità di farla finita con i virus. Però noi siamo composti da virus al 90%, siamo microbi.

Invece, come possono aiutarci i microbi? In primo luogo rendendoci più umili, aiutandoci a ricordare che sono gli essere più antichi del pianeta, più ancora delle piante. In secondo luogo, possono aiutarci a rigenerare l’idea dei cicli…. Molte persone pensano che si possano separare le piante dagli animali e i microbi dalle piante. E nessuno difende i microbi.

Possiamo invece imparare dai microbi l’umiltà, disfarci della nostra arroganza antropocentrica e renderci conto che la piccolezza è in realtà una fonte di potere………”

E ancora, parlando di altri piccoli esseri, i semi, a cui Vandana ha dedicato molti dei suoi studi, ecco cosa afferma:

“Confido nei semi, dopo aver trascorso quasi quattro decenni con loro. Non sapevo niente di loro quando ho iniziato, ho dovuto imparare molto. Ho intrappreso questi studi perché l’industria che ci ha portato prodotti chimici, i pesticidi, in una riunione del 1987, affermò molto chiaramente che la ragione principale per cui dobbiamo portare avanti l’ingegneria genetica è per poter ottenere i brevetti dei semi. E che la ragione per cui avevamo bisogno di un trattato internazionale era impedire che gli agricoltori fossero guardiani dei semi e ci fosse invece un monopolio su quegli stessi semi……

E allora, cosa possono insegnarci i semi? I semi possono insegnarci il rinnovamento, la rigenerazione. Oggigiorno tutti parlano di rigenerazione, ma se tu vuoi capire la rigenerazione, devi partire dai semi. Se prendi un piccolo seme, potrai ottenere una nuova generazione: anzi non una, cento, mille, cento mila nuovi semi.

Sono i semi che possono insegnarci a superare la falsa costruzione patriarcale della scarsità, insegnandoci invece l’abbondanza. E sempre i semi ci ricordano che sì si convertono in pianta, però la prossima generazione di semi sarà prodotta dagli impollinatori: la crescita della pianta è dunque una combinazione del lavoro degli organismi della terra e il sole. Quindi i semi ci insegnano a cooperare”

L’umiltà, la rigenerazione, il rinnovamento, la circolarità della vita, la ricchezza della diversità, la cooperazione: semplici parole chiave negli ecofemminismi di oggi, in America Latina, in India, in Africa.

Una concezione del mondo dove anche il microbo più insignificante, il seme più trascurato hanno un ruolo: grazie Vandana, ne farò tesoro.

NOTE

 

  1. Ernst F. SchumacherPiccolo è bello. Uno studio di economia come se la gente contasse qualcosa, traduzione di Daniele Doglio; prefazione di Piero Bolchini, Venezia, Ugo Mursia Editore, 2011
  2. https://desinformemonos.org/vandana-shiva-el-ecofeminismo-tiene-que-ser-antifascista/ da cui è tratta anche la foto di Vandana Shiva.

*Fisica, già insegnante, curiosa e sognatrice, piccola ma presente.

 

 

Teresa Messidoro

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