La scienza nuova

Nello stesso giorno in cui i quotidiani scambiavano una possibile scoperta scientifica per una bestemmia, titolando “la particella di Dio”, i membri del governo ci informavano che la spending rewiew era stata predisposta in modo da fornire dati scientifici, incontrovertibili.

Così le persone al Governo decidono di fare tagli alla spesa pubblica. Ovviamente sono tecnici ed esperti e lo fanno in modo scientifico, ovviamente con il computer e un programma di elaborazione dei dati, sognando di essere nei meandri del bosone.

Per essere scientifici calcolano prima di tutto i costi sostenuti per i servizi e il numero di prestazioni svolte dagli stessi servizi. Ossia sommano i costi e le prestazioni di tutti i servizi. Poi calcolano la media, perché con un programma come quello che hanno possono permettersi di tutto e soprattutto sono scientifici, alla ricerca del busone del pubblico.

Così dividono il costo totale, ricavato dalla somma, per il numero dei servizi, in questo modo sanno in media quanto costa il servizio. Stessa cosa per le prestazioni. Dividono la somma delle prestazioni per il numero dei servizi e hanno quante prestazioni ogni servizio eroga in media. Con tanta tecnologia ed esperienza a disposizione possono però permettersi anche altro. Fanno un rapporto fra la media dei costi e la media delle prestazioni (fanno una divisione, insomma). Questo diventa un indicatore scientifico calcolato con le moderne possibilità date dalla tecnologia. In base a questo si decide di tagliare ciò che è sopra la media, dicendo che se la media è quella allora non si vede perché ci debbano essere tante differenze e là dove il costo è superiore alla media si taglia, zac!

Un esempio vicino alla vita reala: io un sabato vado a fare la spesa al discount SuperPipp e con 10€ compro 7 prodotti, poi vado da SlurpBurp e con 30€ compro 3 prodotti, poi vado da KingSigh e con 10€ compro 30 prodotti (cassa automatica :-)), poi vado da HipHur e con 120€ compro 1 prodotto. Voglio scientificamente calcolare dove devo andare a fare la spesa per risparmiare.

Sommo i costi:

  1. SuperPipp: 10€
  2. SlurpBurp: 30€
  3. KingSigh: 10€
  4. HipHur: 120€
  • Totale:170€ /4 discount = 42,50€ a negozio in media

Sommo i prodotti:

  1. SuperPipp: 7
  2. SlurpBurp: 3
  3. KingSigh: 30
  4. HipHur: 1
  • Totale: 41 prodotti / 4 discount = 10,25 oggetti per negozio in media

Ora calcolo il rapporto: 42,50€ a discount in media /10,25 prodotti per negozio in media = 4,14€ in media per prodotto.

Ora vediamo dove è più conveniente fare la spesa.

Vediamo la differenza tra quanto mi aspetto di spendere in base alla media e quanto invece spendo:

  • SuperPipp: 7 oggetti, speso 10€, atteso 29,02€
  • SlurpBurp: 3 oggetti, speso 30€, atteso 12,43€
  • KingSigh: 30 oggetti, speso 10€, atteso 124,40€
  • HipHur: 1 oggetto, speso 120€, atteso 4,14€

Ora, le conclusioni scientifiche di questo ardito calcolo ci dicono che:

  1. il rapporto costi/operazioni svolte è sicuramente più vantaggioso in KingSigh, con un -1143,90% rispetto alla media degli altri discount.
  2. Il secondo discount più conveniente è, scientificamente parlando, SuperPipp, con un -190% rispetto al costo medio degli oggetti
  3. Da escludere HipHur con un costo medio a prodotto del 2794,12% in più rispetto alla media.
  4. Anche SlurpBurp non sta bene perché il costo dei prodotti è il 141,35% in più rispetto alla media.

Fatto il calcolo scientifico si passa a decidere quali discount tagliare e quali no. Scartato KingSigh, quello della cassa automatica, perché non si può farlo sempre che si viene “beccati”, rimane SuperPipp, per cui da domani si inizierà a fare la spesa esclusivamente nel discount dei detersivi, tutti gli altri sono vietati.

Qualcuno, ingenuamente, potrebbe obiettare che con i detersivi non si mangia ma la decisione è stata presa attraverso un procedimento scientifico; chi pensa male è perché non può capire la complessità degli elementi e la necessità di un approccio tecnico ed esperto al fine di far diminuire lo spread fra le mie entrate e le mie uscite.

La morale è antica, risale addirittura a Platone. Quando mette in guardia dal consegnare la gestione della cosa pubblica a tecnici che non conoscano la filosofia, non riconoscono il bene e il male, che valutano le proprie azioni in base alla loro aderenza con l’arte, la tecnica, del governare e non in rapporto al bene della comunità umana.

Chi conosce la storia conosce anche le conseguenze di questo errore, ripetuto diverse volte.

Rom Vunner

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