Le ombre gialle di Gianfranco Manfredi

La morte di Sergio Bonelli ha gettato nello sconforto il popolo dei fumetti ma nelle edicole il flusso di albi non si è interrotto. Anzi ottobre ha segnato un interessante ricambio di personaggi. Si conclude infatti un’eccellente mini-serie (18 episodi) noir, «Cassidy» di Pasquale Ruju e torna in scena – spostandosi dall’Africa alla Cina – il giovane romano Ugo Pastore già protagonista (fra il 2007 e il 2008) di «Volto nascosto». Per 18 mesi «Shangai Devil» restituirà le storie di Gianfranco Manfredi ai molti “fumettari” suoi fans, doppiamente traditi prima per la troppo breve serie con Pastore e poi, nel 2010, per la fine (dopo 130 numeri) dell’amatissimo «Magico vento», western atipico.

Come tradizione della Bonelli, anche in «Shangai Devil» si alterneranno molti disegnatori. Il primo numero vede in azione l’eccellente Massimo Rotundo.

Cantautore e insegnante, romanziere e fumettaro, Manfredi appare instancabile. A conferma, appena gli chiedo una intervista… già fioccano le risposte.

Dopo la chiusura della mini-serie «Volto nascosto» torna il giovane Pastore. Ti sei affezionato a lui o, come sembra di capire dal primo episodio, ci saranno molte maschere anche qui?

«Mi sono affezionato a lui. Questa è la sua storia. Le maschere non sono l’aspetto più importante. Il mio sforzo è stato quello di dare rilievo alle persone, dunque le maschere sono una sorta di retaggio e nella storia mostro come spesso creino più complicazioni di quante ne risolvano».

Una lunga preparazione e documentazione, come tua abitudine: nella quale avrai sicuramente scoperto che la vecchia Cina era più complessa degli «stereotipi«». La sorpresa maggiore?

«L’interesse degli intellettuali cinesi per l’Italia e in particolare per il nostro Risorgimento. La Cina invidiava la nostra guerra di indipendenza, perchè aveva lo stesso problema: sbarazzarsi degli stranieri».

«Shangai Devil» decolla con il razzismo degli inglesi anti-cinesi ma anche anti-italiani. E oggi? Hai letto «Musi gialli» di Fabio Giovannini? Siamo passati dall’altra parte?

«Non ho letto Giovannini, ma scrive sempre cose interessanti, per cui non mancherò. Dalla guerra dei boxer in poi, in Occidente si è creato lo stereotipo del cinese sadico torturatore e invasore del mondo: cosa sorprendente visto che era avvenuto esattamente il contrario. Sono state tutte le maggiori potenze mondiali a invadere la Cina. Alle volte la propaganda raggiunge vette di ipocrisia inaudite. Il Pericolo Giallo non esiste. Il Pericolo nella Storia, non solo quella moderna, è sempre stato Bianco».

«L’oppio è l’anima del commercio» commenta Pastore. Anche oggi, con vecchie e nuove droghe. Il tuo punto di vista?

«La Storia si ripete. Non era facile sintetizzare in due o tre balloon il senso del commercio dell’oppio. Però quello che era vero per la Cina dell’epoca resta vero anche oggi. Questo commercio ne lubrifica altri: armi, petrolio, controllo sulle finanze e sul debito degli Stati».

E’ morto, poche settimane fa, Sergio Bonelli. Quasi tutto è stato detto… ti va di aggiungere un ricordo personale?

«Sono moltissimi e fatico a elaborarli. La ferita è ancora aperta».

Prima la musica, poi romanzi e fumetti. Prossimamente farai un film come Gipì o ti fermi qui?

«Come Gipì no, perchè ho un’idea diversa del cinema, che a mio avviso prevede un’organizzazione industriale. In Italia questa organizzazione non c’è più da anni, per cui… addio cinema. Se scrivo fumetti epici è anche perché cose di questo genere non sarebbero mai realizzabili cinematograficamente. Oggi l’unico cinema al mondo che fa bene l’epico, con i dovuti mezzi, è quello cinese».

UNA PICCOLA NOTA

Capita ogni tanto, per le più varie ragioni, che qualcuno dei miei articoli (concordati o programmati per qualcuna delle testate – ormai poche – con le quali collaboro) non esca. Ovviamente mi dispiace. Ho deciso di recuperare questa intervista e riproporla in blog. Sono passati 7 mesi e la “nuova serie” di Gianfranco Manfredi è giunta quasi a metà cammino; se volete dare un’occhiata, il nuovo numero arriva in edicola il 10 del mese. (db)

Redazione
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