Invito a sfiduciare il ministro della “Cultura”

Lettera aperta di Francesco Mandarano sui valori dell’antifascismo e la manipolsazione della storia.

INIZIATIVA POLITICA NEI CONFRONTI DI GENNARO SANGIULIANO

Se ci tenete ai Valori dell’Antifascismo dovrete immediatamente prendere un’iniziativa per SFIDUCIARE il ministro della cultura Gennaro Sangiuliano.

Infatti negli anni scorsi ha scritto il libro “Una Repubblica senza Patria” assieme a Vittorio Feltri. In tale libro sostiene la tesi che l’Italia non è più una Nazione dall’8 settembre 1943, in quanto ha commesso un tradimento a danno di Hitler, firmando l’Armistizio con gli Angloamericani.

Lasciando da parte ogni commento su questa teoria errata ed inaccettabile, la verità è che l’Italia nel 1943 non era più in grado di continuare la guerra.

Inoltre nello stesso libro c’è qualcosa di molto, ma molto più grave dal punto di vista etico. Infatti, Gennaro Sangiuliano sostiene che Giovanni Gentile voleva la «Pacificazione degli Italiani» ed estrapola da un articolo di Gentile, dal titolo “Ricostruire“, pubblicato sul «Corriere della Sera» del 28/12/1943 la seguente frase: «Bisogno di concordia degli animi, rinvio di tutto quello che può dividere, cessazione delle lotte».

La citazione di Sangiuliano termina a questo punto. In realtà, però, nell’articolo originario di Gentile lo scritto prosegue in questi termini: «cessazione delle lotte, tranne quella vitale contro i sobillatori, i traditori, venduti o in buona fede, ma sadisticamente ebbri di sterminio». Questo è lo scritto reale concreto redatto dal filosofo Giovanni Gentile. Senza contare che il filosofo, con una precisazione apparsa sul «Corriere della Sera» il 16/01/1944, ha rincarato la dose contro i Partigiani, sostenendo che la lotta nei loro confronti era giusta e necessaria. Con i Partigiani non era possibile alcuna pace ed alcun compromesso.

Stando così le cose, c’è da sottolineare che Gennaro Sangiuliano ha manipolato il testo originale di Gentile, mettendo un punto fermo dove c’era semplicemente una virgola e facendo sparire il seguente passaggio nel quale i Partigiani venivano considerati come traditori.

E’ bene precisare che non siamo nell’ambito della libera interpretazione di un testo, bensì nell’area di una vera e propria manipolazione, cioè stravolgimento dei concetti contenuti in uno scritto. Questa è un’operazione eticamente e culturalmente riprovevole. Lo scritto è sacro: l’interpretazione è libera!

A questo punto le personalità in indirizzo dovrebbero aprire una compagna giornalistica e parlamentare per le dimissioni di Gennaro Sangiuliano dal governo Meloni. Infatti, la sua operazione è moralmente riprovevole, tanto più che oggi è ministro della Cultura. D’altro canto la conseguenza voluta da Sangiuliano, con la sua manipolazione, è accreditare il filosofo Giovanni Gentile come «pacificatore» degli italiani (cosa assolutamente non vera) e i partigiani fiorentini, che eseguirono la condanna di morte nei suoi confronti, come “Vigliacchi e Assassini”.

Voi avete adesso la volontà e la capacità di sciogliere questo NODO oppure … l’anno prossimo il governo Meloni prenderà lo spunto della ricorrenza dell’ottantesimo anniversario della morte di Giovanni Gentile (avvenuta il 15/04/1944) per rendere omaggio – con l’intitolazione dell’università di Firenze – a un «grande italiano» quando, in realtà, egli è stato un servo di Mussolini e di Hitler.

Affinchè non ci siano dubbi sull’esattezza della mia tesi, Vi invio i seguenti documenti:

1) copertina del libro di Feltri e Sangiuliano;

2) Articolo originario «Ricostruire» di Giovanni Gentile e relativa lettera di precisazione;

3) un articolo di Giovanni Gentile dal titolo «Gian Battista Vico».

Se credete nei valori dell’Antifascismo portate avanti questa iniziativa.

Vi lascio i miei recapiti:

mandarano.francesco@virgilio.it – avv_mandarano@yahoo.it

 

Redazione
La redazione della bottega è composta da Daniele Barbieri e da chi in via del tutto libera, gratuita e volontaria contribuisce con contenuti, informazioni e opinioni.

2 commenti

  • Daniela Campiotti

    ringrazio l’avvocato Mandarano per il suo prezioso articolo
    Bisogna attrezzarsi contro questi continui tentativi di manipolare la storia
    Vedo già quanto lui temeva : la beatificazione di Gentile.

  • mi accorgo ora che nel “passare” la lettera di Mandarano mi è sfuggito un refuso: infatti Gentile morì il 15 aprile 1944, non nel ’43; altrimenti non si capirebbe perché l’ottantesimo cadrebbe l’anno prossimo. Fu ucciso sulla soglia della sua villa (di Montalto al Salviatino) da un gruppo partigiano fiorentino aderente ai GAP di ispirazione comunista. Per essersi schierato con la RSI e con le rappresaglie nazifasciste contro disertori e oppositori, Gentile aveva ricevuto molte minacce di morte. Una, probabilmente la più recente, si riferiva all’assassinio, nel marzo 44, di cinque giovani renitenti alla leva: una tragica vicenda che proprio Francesco Mandarano ha raccontato in “Vita e gesta di Bruno Fanciullacci”, un libro del quale torneremo a parrlare in “bottega”.

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