Manga, biblioteche, giochi, mappe

di Fabrizio Melodia

«Chieko, svolgendo una ricerca in biblioteca, trova per caso uno strano passaggio, che la porta nei misteriosi sotterranei dell’edificio. In quel labirinto si imbatte in inquietanti personaggi e in una moltitudine di biografie, inclusa la sua… Quali misteri si celano in quelle pagine e tra quelle mura? Oltre al racconto del titolo, questa antologia ospita altre tre intriganti storie: L’ancora, 21 giorni e Ricordi»: così si legge nel risvolto di copertina del tonkobon (volume, per chi non mastica giapponese) che mi è capitato tra le mani qualche giorno fa, durante una visita alla gioco fumetteria Funside in quel delle Torri di Quartesolo cioè all’interno di uno dei centri commerciali più imponenti del Veneto.

Vengo attratto dal tripudio di colori e dalla statua di Batman super figo a grandezza naturale. Non sono amante delle catene librarie ma entro comunque perché, essendo più curioso di Martin Mystère, davanti a una biblioteca perduta colgo l’ occasione per sbirciare fra i giochi in scatola e ne trovo persino uno di cui vi parlerò.

Spulciando svogliatamente fra i manga mi colpisce una immagine di copertina: una ragazza sospesa nel vuoto come se vi stesse nuotando. Inizio a leggere e scopro che la suddetta ragazza ha 27 anni ed è rimasta vittima di un brutto incidente stradale in cui ha perso la vita. Il suo kami vive con  distacco da fare invidia a uno stoico… E adesso come deve comportarsi, visto che viene pure portata via dal vento ed è invisibile agli occhi di tutti? Senza rendermene conto finisco la prima storia, chiudo il manga e lo porto in cassa. Il ragazzo-cassiere mi vede strano e chiede se va tutto bene. Rispondo che mi sento leggero come una piuma nel vento mattutino. Per rispetto della mia consorte (suppongo) non ha chiamato per un Trattamento Sanitario Obbligatorio. 

A casa tengo il manga sul comodino: non riesco a leggerlo, troppo sconvolto. Poi la voce chiama e mi immergo fra realtà e sogno (illusione, dicono i sapienti) di cui è permeato il mondo della giovane mangaka – classe 1995 – che si firma con lo pseudonimo Chome. Per la modica cifra di euri 6,90 eccovi un viaggio nel nostro cuore nascosto, in una biblioteca sotterranea dove si trovano le biografie di tutti gli esseri viventi: con un vero servizio di stampa a caratteri mobili e rilegatura a mano. C’è anche una simpaticissima nonnina che restaura i libri e quindi le vite che vengono stampate.

Gli altri racconti si muovono intorno a una viscerale voglia di mare da parte di una impiegata come tante e su una caccia al tesoro con tanto di enigmi e la “X” che forse non indica mai il punto dove scavare. 

Viaggi impossibili sia urbani che rurali: il Giappone viene dipinto da Chome con tratti sicuri e accurati, grande espressività nei volti e nelle figure dei personaggi resi veri e toccabili con mano.

«Non affogo ma non riesco nemmeno a nuotare. Non posso fare nulla» pensa con timore la protagonista del primo racconto, sospesa in una straniante dimensione che ricorda Neil Gaiman, Jorge Luis Borges e il nostrano Alberto Savinio. Quest’ ultimo – se non lo conoscete – è il massimo rappresentante di quel surrealismo italiano che, alla faccia del fondatore francese Andrè Breton (o di Renè Magritte) mirava a dare corpo all’informe e coscienza all’ incosciente.

Un manga che sto già rileggendo per la terza volta.

Ah: il gioco che ho preso è un gioiellino del bravo e prolifico Reiner Knizia, dal titolo «Chartae», edito dai tipi della XV Games. Trattasi di un posizionamento di tessere, che rappresentano varie carte geografiche. Per due giocatori. Semplice, minimale, rigiocabile all’infinito, trasportabile in una tasca: per la modica cifra di 12 euri avrete per le mani un gioco dove è possibile assumere «il ruolo di cartografi che discutono sulla mappa della loro ultima scoperta». Un minuto per imparare le regole, cinque minuti la durata di una partita. Ciò che Knizia ha saputo creare con 9 tessere ha del geniale: se vi piacciono i giochi astratti faccia a faccia, «Chartae» è da portare sempre con voi, nello zaino, nel borsello, nel cruscotto dell’ auto, in treno, sul tavolo di un bar, all’ aperto su un prato, al mare sotto l’ ombrellone o in alta montagna aspettando che arrivi lo Yeti. Io ad esempio lo sto gustando in vaporetto lungo il Canal Grande a Venezia mentre vado al lavoro. Cosa c’è di meglio prima di cominciare?

 

L'astrofilosofo
Fabrizio Melodia,
Laureato in filosofia a Cà Foscari con una tesi di laurea su Star Trek, si dice che abbia perso qualche rotella nel teletrasporto ma non si ricorda in quale. Scrive poesie, racconti, articoli e chi più ne ha più ne metta. Ha il cervello bacato del Dottor Who e la saggezza filosofica di Spock. E' il solo, unico, brevettato, Astrofilosofo di quartiere periferico extragalattico, per gli amici... Fabry.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *