Psichiatria e genere: un libro di Assunta Signorelli

E un appuntamento oggi a Cagliari (*)

LibertàTerapeutica

Sui muri dell’ex manicomio di Trieste ancora si legge una scritta del 1972: «la libertà è terapeutica». Commenta la psichiatria Assunta Signorelli: «spero che resista alle intemperie perché, nella sua semplicità, definisce senza equivoci la missione di chi, a vario titolo, opera nel mondo dei servizi sociali e sanitari».

Assunta Signorelli sarà a Cagliari il 23 giugno (ore 17, alla Cgil di viale Monastir 17) con l’Asarp, cioè Associazione sarda per l’attuazione della riforma psichiatrica, per presentare il suo nuovo libro: «Praticare la differenza: donne, psichiatria e potere» pubblicato da Ediesse. Con lei Gisella Trincas, Cristina Ibba e Diletta Mureddu.

A quasi 40 anni dalla legge 180, sono molti i testi che ragionano sulla rivoluzione avviata da Franco Basaglia. Il libro della Signorelli è fondamentale per almeno 4 motivi.

Lei è stata a Trieste, nel cuore del cambiamento: può dunque offrire testimonianze di primissima mano.

Ha poi affrontato, con ruoli dirigenti, l’applicazione della riforma (sabotata in 100 modi) anche in territori difficili. Qui racconta nei dettagli una sconfitta a Cosenza, culminata con 500 poliziotti in tenuta antisommossa che il 17 marzo 2008 deportarono tutte le persone in cura: e molti si chiesero se vi fosse più follia in chi ordinò quel blitz o fra le persone ricoverate.

Il terzo motivo per cui il testo della Signorelli è imprescindibile sta nella sua volontà e capacità di scavare nelle differenze di genere e dunque nei rapporti fra le donne e il potere psichiatrico, con il nodo della famiglia – più spesso luogo di violenza che di mediazione – irrisolto.

Infine la scrittura della Signorelli è appassionata quanto chiara, senza inutili tecnicismi. Anche se «Praticare la differenza» raccoglie testi scritti in diversi contesti (con qualche ripetizione inevitabile) non ci sono cadute di interesse.

Una persona pacata e saggia come Norberto Bobbio scrisse «la distruzione del manicomio fu forse l’unica rivoluzione compiuta del secolo scorso» e Assunta Signorelli è la persona con la grinta giusta per spiegare come avvenne… e cosa resta da fare.

(*) Questa mia breve recensione è uscita ieri sul quotidiano «L’unione sarda»: il libro di Assunta Signorelli è ovviamente ben più ricco delle poche righe che trovate qui.. ci tornerò su appena possibile. (db)

 

danieleB
Un piede nel mondo cosiddetto reale (dove ha fatto il giornalista, vive a Imola con Tiziana, ha un figlio di nome Jan) e un altro piede in quella che di solito si chiama fantascienza (ne ha scritto con Riccardo Mancini e Raffaele Mantegazza). Con il terzo e il quarto piede salta dal reale al fantastico: laboratori, giochi, letture sceniche. Potete trovarlo su pkdick@fastmail.it oppure a casa, allo 0542 29945; non usa il cellulare perché il suo guru, il suo psicologo, il suo estetista (e l’ornitorinco che sonnecchia in lui) hanno deciso che poteva nuocergli. Ha un simpatico omonimo che vive a Bologna. Spesso i due vengono confusi, è divertente per entrambi. Per entrambi funziona l’anagramma “ride bene a librai” (ma anche “erba, nidi e alberi” non è malaccio).

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