Rigaglie: è durata appena un’estate

di Andrea Appetito

Comunque sia andata, è sicuro che questi cinque uomini che sembrano giocare a bocce vivono ormai solo nei ricordi di qualcuno e in questa fotografia di David Seymour. Che non si tratti di una allegra combriccola in gita fuoriporta lo fanno intendere quei pennacchi sullo sfondo che credo siano deflagrazioni di bombe. Pennacchi neri appena sospesi sulle spoglie della Spagna repubblicana. A guardare bene, alle spalle dei cinque uomini impegnati nel lancio di precisione ci sono altri pennacchi neri. Sono attaccati alla terra come arbusti lugubri, senza luce. È mossa l’immagine rubata da Seymour sulla linea del fronte, quando tutto accade in fretta soprattutto la morte. I cinque miliziani della guerra di Spagna non sembrano interessati a farsi immortalare, piuttosto sono impegnati a respingere colpo su colpo un destino inesorabile. Non indossano uniformi, ognuno veste qualcosa che ha a che fare con la propria vita. Mi ricordano Abel Paz, biografo di Durruti, operaio figlio di contadini, giovanissimo miliziano della Colonna di Ferro. E ricordano chissà quanti altri. Tornando alla foto questi cinque uomini avanzano sulla linea del fuoco e pare proprio che non ignorino quanto ci si può bruciare.

La linea del fuoco è quel luogo che non compare su nessuna mappa, esattamente dove ci si può bruciare. Guardate queste vite – sembra dire David Seymour – come io le ho viste con i miei occhi: queste persone venute al fronte con l’uniforme di tutti i giorni che giocano d’azzardo sulla linea del fuoco. Possibile che un esercito di reazionari ben addestrati e i loro potenti alleati temessero questa gente così poco organizzata e improvvisata? Durò appena un’estate, scrive Abel Paz parlando della rivoluzione nella sua «Cronaca appassionata della Colonna di ferro», ma sembrava infinita.

(*) Dal 9 gennaio ogni domenica – alle 14 – in “bottega” trovate «Rigaglie» ovvero le ispirazioni e riflessioni di Andrea Appetito. Qui le ultime quattro: Rigaglie: presenze e assenze, Rigaglie: estate elettorale e bambini, Rigaglie: un nuovo viaggio, Rigaglie: placato il grido della polvere.

 

danieleB
Un piede nel mondo cosiddetto reale (dove ha fatto il giornalista, vive a Imola con Tiziana, ha un figlio di nome Jan) e un altro piede in quella che di solito si chiama fantascienza (ne ha scritto con Riccardo Mancini e Raffaele Mantegazza). Con il terzo e il quarto piede salta dal reale al fantastico: laboratori, giochi, letture sceniche. Potete trovarlo su pkdick@fastmail.it oppure a casa, allo 0542 29945; non usa il cellulare perché il suo guru, il suo psicologo, il suo estetista (e l’ornitorinco che sonnecchia in lui) hanno deciso che poteva nuocergli. Ha un simpatico omonimo che vive a Bologna. Spesso i due vengono confusi, è divertente per entrambi. Per entrambi funziona l’anagramma “ride bene a librai” (ma anche “erba, nidi e alberi” non è malaccio).

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