Sessismo, rettitudine e…

Forse avete visto che Monica Lanfranco ha inviato una riflessione su quello che i media chiamano Dsk. Non state a cercarlo, è un commento molto breve e dunque lo incollo.

Sulla vicenda Strauss-Kahn solo una riflessione: se il comportamento di un uomo (qualunque uomo) nei confronti delle donne contasse qualcosa ai fini della sua reputazione anche politica, allora un noto mandrillo come sembra che il presidente Dominic fosse non sarebbe stato candidato a un ruolo istituzionale. Cominciamo a considerare il non essere sessista come un prerequisito per la rappresentanza, così come l’onestà, la rettitudine e la fedina pulita?“.

Sono d’accordo con Monica.

Purtroppo l’aria che tira in molti Paesi non è questa. Anzi. Sull’ultimo “Internazionale” David Rieff sotttolinea che i commenti (non solo francesi) insinuano o persino urlano che le elites – anzi di più, visto che Dsk è uno degli uomini più potenti del mondo – non possono essere giudicati come la gente qualunque. Sappiamo bene in Italia di cosa si parla: il signor P2-1816 che ci governa è uno specialista in leggi speciali per sè, soci e vassalli. A proposito il quarto referendum (semprechè ci facciano votare) parla di questo…

Le pratiche e le dichiarazion0ni sessiste di P2-1816, di Dsk e altri dovrebbero bastare per non candidarli a ruoli istituzionali. Bene, mi piacerebbe fosse così. Continuerò a impegnarmi, con altre-i, perchè diventi possibile ovunque.

Ma in questa orribile  vicenda registro due “assenze” informative che fra l’altro rimandano anche alle differenze tra l’impunito P2-1816 e il sotto processo (e dimissionario) Dsk.

La prima è che Dsk passa – al contrario di Berlusconi – per un gran economista e politico: si sente un coro di “come faremo senza di lui a salvare l’Europa?” e roba del genere. Ma veramente abbiamo smarrito la capacità di ragionare fino a questo punto? Da sempre il Fondo Monetario Internazionale è al servizio degli Stati ricchi contro i poveri, le sue politiche significano maggiori profitti per chi è già stra-ricco e impoverimento, meno diritti, spesso la morte per chi vive nei Paesi poveri obbligati alle sue “cure”. E anche nei Paesi ricchi le scelte del Fondo vanno sempre a favore dei ricchi. Sostenere dunque che Dsk è un uomo ammirevole, a parte essere un noto mandrillo e forse (lo deciderà un tribunale) uno stupratore, mi pare gravissimo. “Rettitudine”, come scrive Monica, rimanda a qualcosa di più che “non rubare”. Non mi pare che qualcuna/o, anche in quella che si definisce “sinistra”, abbia ricordato cosa davvero sia il Fondo .

La seconda differenza è che il signor P2-1816 è notoriamente di destra mentre Dsk era il candidato della sinistra francese alle prossime elezioni: scrive Pierre Haski su “The Guardian” che Dsk “sembrava il candidato ideale contro Sarkozy, lo scandalo è un colpo mortale alle ambizioni dei socialisti francesi”. L’uomo che dirige – per i profitti dei ricchi – il Fondo Monetario Internazionale è un nemico della destra?  Non so se ridere o piangere. Titolava anni fa un bel libro (molto caro a Monica credo): “Quando abbiamo smesso di pensare?“.

Per quanto sia grave l’intreccio fra maschilismo, complicità e arroganza che la vicenda Dsk ha confermato, io credo che l’assenza di giudizi politici sul Fondo Monetario e sulla sudditanza delle sinistre (o ex sinistre, se preferite) al pensiero unico, all’economia (anzi: econo-loro) unica e all’informazione (anzi disinformazione) unificata ci debba egualmente spaventare. Mi fermo qui perchè anche io vorrei, come Monica, essere breve.

Ovviamente questo discorso non significa che le “vere” sinistre – ammesso che ci accordiamo sul significato di questa formula – siano immuni dal sessismo e dall’intreccio di crimini e complicità che esso inevitabilmente porta con sè. Ma questo è un altro triste discorso che, almeno su codesto blog, non viene dimenticato.

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