Stregoneria, processi e altre fantastiche bestialità.

di Santa Spanò

Il 14 marzo 2018 l’Espresso titola: “Dopo il Gender è allarme streghe”: la battaglia del neo-senatore leghista nelle scuole. Simone Pillon, fondatore del Family Day, annuncia che la sua prima interrogazione parlamentare sarà contro la stregoneria negli istituti di Brescia. La preside: Era un progetto sul testo “Fiabe e racconti dal mondo”. E sul profilo della scrittrice del libro piovono insulti. (continua a leggere su l’Espresso – Repubblica.it )

Sul Corriere della Sera il 20 aprile 2017 si legge: “Tempi duri per Darwin e Newton, Copernico e Galileo. Mentre oltreoceano, nell’America trumpista, siede sulla poltrona di ministro dell’Istruzione una signora – miliardaria ça va sans dire – che simpatizza con i creazionisti e con la teoria del disegno intelligente in odio all’evoluzionismo darwiniano (e dire che gli ultimi sviluppi della vita politica americana dovrebbero rendere meno arduo immaginare una nostra comune discendenza dalle scimmie) a 150 chilometri dalle coste siciliane, una studentessa tunisina (iscritta alla facoltà di ingegneria di Sfax) ha lavorato per 5 lunghi anni a una tesi di dottorato destinata finalmente a «rovesciare le leggi di Newton, Keplero e Einstein, vista la debolezza dei loro fondamenti e a proporre una nuova visione della cinematica degli oggetti conforme ai versetti del Corano». Ovvero? Semplice: che la terra è piatta e non si muove di un millimetro: è il sole a girarle attorno”. (Continua a leggere su Corriere della Sera – Università)

Bentornati nel Medioevo!

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C’è una frase di Jean Leon Jaurès:

 Del passato dovremmo riprendere i fuochi e non le sue ceneri.

Ecco, una frase che sembra essere presa alla lettera, anzi più che fuochi pare si vogliano riprendere i “roghi”. Da un certo passato fatto di credenze, superstizioni, manipolazioni non riusciamo proprio ad emanciparci. Un delirio collettivo dove demoni, esorcismi e streghe tornano a ripopolare la nostra mente, ci evolviamo a passo di gambero, di sicuro a causa di un maleficio.

Se la cronaca di qualche anno fa ci racconta di un pensionato veneto affetto da uretrite che, aiutato da moglie e figlio,  invece di rivolgersi al medico, ha cercato sul “manuale dell’Inquisizione” il rito per annullare il sortilegio di una strega, procurandosi una necrosi ai genitali (questa irreversibile) e l’amputazione del pene, a Londra nel 2015 una bimba di 8 anni è stata uccisa dopo aver subìto vere e proprie torture “perché posseduta dal demonio”.

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Starete pensando a un singolo caso, isolato nel tempo e nello spazio, assolutamente no, i casi di morte per esorcismi improvvisati non si contano. Servizi e reportage ci raccontano di esorcismi, di bibbie e riti a cui vengono sottoposti i “posseduti”, nella quasi totalità dei casi si tratta di bambine, che spesso culminano con l’uccisione della povera innocente. Se questi sono i casi eclatanti, semplicemente perché finiscono nelle aule giudiziarie, non oso immaginare il numero di casi di “malocchio”  e i corrispondenti rituali che vengono compiuti. Da un lato la Chiesa oggi rifiuta il maleficium (malocchio, fattura, iettatura) anche se dall’altro ammette ancora l’esorcismo, rendendosi così in parte responsabile di superstizioni, retaggi culturali, ignoranza e nei casi estremi di omicidio.

Quando si tratta di controllare gli esseri umani non c’è miglior strumento della menzogna. Perché, vedete, gli esseri umani vivono di credenze. E le credenze possono essere manipolate. Il potere di manipolare le credenze è l’unica cosa che conta. 

 

Michael Ende

[…] «contro i malefici ed i sortilegi che con arti superstiziose tentano di danneggiare il prossimo;…» in passato indagava e si pronunciava il tribunale dell’Inquisizione, un’istituzione ecclesiastica fondata dalla Chiesa cattolica, “…

Francisco Goya – Le streghe, particolare

Tra i processi famosi celebrati dal tribunale dell’Inquisizione si ricordano quello a carico di Giordano Bruno, il processo a Galileo Galilei e i cinque processi, con applicazione della tortura, contro Tommaso Campanella, conclusisi con la messa al rogo del primo, la condanna per eresia e con l’abiura delle sue concezioni astronomiche per il secondo e complessivamente circa 30 anni trascorsi in carcere per il terzo (pena dell’ergastolo, ma scontata nella villa medicea di Arcetri, grazie alla protezione dei Medici, signori di Firenze)…” (Wikipedia-Inquisizione)

E se come detto sopra la Chiesa oggi non ammette il “maleficium”, dalla fine del 1100 agli inizi del 1900 l’Inquisizione operò in lungo e in largo per punire le eresie con ogni mezzo, almeno fino al 29 giugno 1908 quando papa Pio X rinominò la Romana e Universale Inquisizione in Sacra Congregazione del Sant’Uffizio, in seguito modificata da Paolo VI in Congregazione per la dottrina della fede, senza essere mai abolita.

Una delle pagine più oscure e spaventose dell’Inquisizione, oggi Congregazione per la dottrina della fede, resta comunque la “caccia alle streghe”

Che si faccia nel 2018 un’interrogazione parlamentare sulla “stregoneria” – dove sul banco degli imputati siedono ancora una volta due donne – lo trovo drammatico e trovo anche che la deriva sia pericolosa e preoccupante, per il semplice fatto di usare ancora questi termini “seriamente”. Da qui a riprendere in mano il Malleus Maleficarum il passo è davvero breve.

       Luis Ricardo Falero, Musa della notte

 

DONNE: ANTICAMERA DEL DIAVOLO (*)

“Considerate psicologicamente e intellettualmente più deboli, più melancoliche, nonché più inclini alla lussuria, come ebbe a stigmatizzare il celebre trattato Malleus Maleficarum di Heinrich Kramer (1486) primo testo a stampa di demonologia, le donne vennero ritenute più facili prede delle suggestioni diaboliche”.

Se la guardi e provi desiderio, perciostesso essa è una strega. 

 

Umberto Eco, Il nome della rosa, 1980

Lo stralcio è tratto dal catalogo curato da Patrizia Cremonini “Misfatti di Confine tra ‘500 e ‘700. La lunga mano dell’Inquisizione modenese su terre bolognesi” (Maglio editore) che raccoglie e documenta le mostre curate all’interno del progetto triennale dedicato a conoscere più a fondo la fascia di cerniera tra Modena e Bologna. Il progetto  è nato dalla collaborazione tra la Partecipanza, il Comune di San Giovanni in Persiceto e l’Archivio di Stato di Modena con il coordinamento di Patrizia Cremonini.

Archivio di Stato di Modena, “Heresia e Fantasmina”

Interessante la sezione del catalogo dedicata ai processi contro le donne. […] Dopo la grande “caccia alle streghe” scatenata da papa Innocenzo VIII,  a Roma si sentì la necessità di limitare l’abuso di inquisitori e vescovi che il più delle volte mossi da opportunismi personali finivano per “montare le cause”, infliggere atroci torture e condanne a morte senza che il Sant’Uffizio ne fosse stato messo a conoscenza, provocando anche insurrezioni popolari[…] Ma il controllo sugli abusi fu quasi del tutto inesistente.

Facciamo un passo indietro, torniamo al 1480 e alla bolla di papa Innocenzo VIII: quella che tutti conosciamo come “caccia alle streghe”  fu una vera mattanza, più di 50.000 giustiziati e la concentrazione più alta nei Paesi tedeschi, luterani e calvinisti. A voler dare ragione ad alcuni storici le streghe giustiziate sono state quasi 100.000 .

Parte degli storiografi concordano che il grande numero di condanne in nord Europa, soprattutto in Germania,  fu determinato dall’affidare il processo ai tribunali laici, con leggi locali lontane da qualsiasi vocazione di imparzialità o giustizia universale.

L’inquisitore doveva invece rispondere a criteri di prudenza, designare un organico con un notaio, per la verbalizzazione di tutto il processo compresi i lamenti degli interrogati sotto tortura, con i cancellieri, con l’avvocato dei “rei” cioè maggiori garanzie legali. Possiamo farci un’idea di questi processi consultando il citato catalogo “Misfatti di Confine tra ‘500 e ‘700. La lunga mano dell’Inquisizione modenese su terre bolognesi” (Maglio editore) reperibile presso l’Archivio di Stato di Modena.  14 i processi documentati, guaritrici, ostetriche, esperte di erbe, prostitute capaci di sortilegi, o semplicemente affamate: è il caso di Lucia che “haveva trovato che il salame tanto era buono di venerdì quanto gli altri giorni et così se ne accantava et burlava et rideva” (mangiare carne il venerdì era considerato sacrilego). Denuncia, vaglio delle prove, convocazione, interrogatorio semplice o sotto tortura, ogni fase dell’istruttoria veniva registrata. Non era prevista innocenza!

Tompkins Harrison Matteson, Esame di una strega

Nonostante le garanzie, nei processi alle streghe la componente sessuale era evidentissima e ne costituiva probabilmente il motivo determinante.

I corpi delle “streghe” venivano osservati con somma accuratezza per trovarvi qualche imperfezione: nella cultura medievale il corpo femminile era considerato il portale d’accesso del demonio, molti i punti in cui gli spiriti maligni potevano penetrare. Nei musei storici della tortura si possono oggi osservare strumenti in cui è evidente la brama dei carnefici per le parti sessuali del corpo femminile.

ASMo, disegno sec. XVI-XVII

Uno dei processi meglio documentati fu quello della famiglia Pappenheimer condannata per il reato di stregoneria in Baviera nel 1600. L’efferatezza  con cui vennero giustiziati tutti i componenti della famiglia poteva essere compiuta con tanta crudeltà solo da esseri umani. Gli uomini vennero stirati, frantumati dalla ruota e impalati sulla picca, ma l’atrocità maggiore venne compiuta su Anna Pappenheimer: dopo le torture e le umiliazioni le furono strappati i seni con delle tenaglie e ficcati nelle bocche dei suoi figli.

José de Brito, Martire del fanatismo

Anna, un nome solo, per tante streghe diverse, colpevoli di essere “femmine”, di dare nutrimento, vita e morte, colpevoli di generare e questo nella donna è un potere, un potere che va mortificato e demonizzato.

Oggi si parla spesso di femminicidio, riferito ai casi di uccisione di donne da parte di amanti e mariti, ma è una visione ristretta, ignorante, che ci viene dai media e dalla scadente cultura dei nostri giorni, per cui mi servo della definizione di femminicidio del Devoto-Oli 2009:

 “qualsiasi forma di violenza esercitata sistematicamente sulle donne in nome di una sovrastruttura ideologica di matrice patriarcale, allo scopo di perpetuarne la subordinazione e di annientarne l’identità attraverso l’assoggettamento fisico o psicologico, fino alla schiavitù o alla morte”.

Femminicidio non è solo la morte fisica.

Si tratta di un vero e proprio Olocausto, un caso di genocidio di “genere” – il genere “femmina” – non circoscritto in un solo periodo storico, né confinato in un unico luogo.

Mutilazioni genitali (infibulazione), aborti selettivi, acidi, burqa, segregazioni, stupri etnici, ma vorrei ricordare una pagina di cronaca recente: il massacro di Hassi Messaoud del 2001.

Circa 300 uomini, fomentati dalla predica dell’ imām, nel luglio del 2001 piombarono nella baraccopoli algerina di El Haicha popolata prevalentemente da donne sole, addette alla pulizia, manovalanza a basso costo per gli stranieri del posto, lavoratrici e senza marito, ossia “donne dissolute”. Arrivarono e la violenza fu inaudita, le picchiarono, torturarono, violentarono ripetutamente, si accanirono sui corpi mutilandone gli organi sessuali e infine le seppellirono vive.

 

Steve Evans – Flickr, Donne col burqa

L’estremismo di matrice islamica in Algeria, negli anni dal ’90 al 2001, conta secondo fonti francesi oltre 200.000 vittime, quasi tutte donne.

Senza chiamare in causa i versetti della sura o le leggi penali e civili o le consuetudini in materia di rapporti uomo donna, riporto un passo tratto da uno dei testi del Nuovo Testamento, attribuito a san Paolo: 

[…] le donne nelle riunioni tacciano, perché non è stata affidata a loro la missione di parlare, ma stiano sottomesse, come dice la legge.  Se vogliono essere istruite in qualche cosa, interroghino i loro mariti a casa, perché è indecoroso che una donna parli in un’assemblea. […] e ancora […] ogni donna che prega o profetizza a capo scoperto, disonora la sua testa, perché è come se fosse rasa… […] L’uomo, invece, non deve coprirsi la testa, perché è immagine e gloria di Dio; mentre la donna è gloria dell’uomo. Quindi la donna deve portare sul capo il segno della potestà (s. Paolo – prima lettera ai Corinti)

Eccoci, sempre col capo cosparso di cenere, umiliate e messe in ginocchio. Ma nessun Paolo di Tarso avrebbe mai avuto modo di esprimersi o vessare un essere umano di genere femminile senza un utero che lo generasse.

Ma chi ha paura delle donne?

Anton Eisenhoit, La Dea Eresia

Il mio pensiero va a Ipazia d’Alessandria, astronoma, matematica e filosofa greca, vissuta tra  la fine del IV sec. e l’inizio del V , erede del pensiero platonico, ammirata per la saggezza e la dialettica: fu espressione del libero pensiero, di una cultura che da lì a poco sarebbe andata distrutta, una cultura dove filosofia, geometria, matematica erano indistinte.

La grande reputazione di questa donna non è relegata alla sola sfera culturale, va oltre e si sposta anche in ambito politico; così la descrive in un noto passo lo storico Socrate Scolastico:

 “[…] Per la magnifica libertà di parola e di azione che le veniva dalla sua cultura, accedeva in modo assennato anche al cospetto dei capi della città e non era motivo di vergogna per lei lo stare in mezzo agli uomini…”. “[…] accorta e politica nelle azioni, il popolo la amava e i capi erano soliti andare prima da lei per le questioni pubbliche…”,

è quello che ci tramanda il filosofo Damascio. Dedicò se stessa allo studio, ma soprattutto alla trasmissione della conoscenza, non a pochi eletti, ma al popolo, alla gente

“[…] facendo le sue uscite in mezzo alla città, spiegava Platone, Aristotele o le opere di qualsiasi altro filosofo a chiunque volesse ascoltarla…

Ipazia venne brutalmente uccisa, mentre rientrava a casa, da un gruppo di monaci cristiani su ordine del vescovo di Alessandria Cirillo. Trascinata in chiesa denudata e umiliata, scorticata viva, pare con gusci di ostriche, smembrata e pezzo a pezzo bruciata pubblicamente nel Cinerone (molti particolari sono narrati da Damascio).

Papa Leone XIII nel 1882 proclamò “il buon” Cirillo dottore della Chiesa.

Se la matematica e la scienza prendessero il posto della religione e della superstizione nelle scuole e nei media, il mondo diventerebbe un posto più sensato, e la vita più degna di essere vissuta.

 

Piergiorgio Odifreddi

 

  • Le immagini in questo post sono presenti solo a scopo illustrativo. Copyright degli aventi diritto che ringrazio.

(*) Donne anticamera del diavolo, ripreso dal blog  La Santa furiosa

Sui processi alle streghe puoi leggere anche Il Tribunale dell’Inquisizione di Modena e la terra di mezzo. (http://lasantafuriosa.blogspot.com/)

 

Santa Spanò
Diceva Mark Twain: "Ci sono due momenti importanti nella vita: quando nasci e quando capisci perché". E io nacqui. Sul perché ci sto lavorando, tra la bottega, il mio blog http://lasantafuriosa.blogspot.it/ e... il resto ve lo racconto strada facendo.
Dimenticavo, io sono Santa!

4 commenti

  • Daniele Barbieri

    Come scrive Santa: «Da un lato la Chiesa oggi rifiuta il maleficium (malocchio, fattura, iettatura) anche se dall’altro ammette ancora l’esorcismo, rendendosi così in parte responsabile di superstizioni, retaggi culturali, ignoranza e nei casi estremi di omicidio». Mi è tornato in mente l’ottimo dossier sul numero 51 [il penultimo ormai ma penso possiate recuperarlo sul sito] del settimanale «Left» intitolato «NON GLI RESTA CHE IL DIAVOLO» dove si racconta – o meglio si documenta – di un Bergoglio che la butta… sul demonio. Già in copertina si spiegava: «I cambiamenti climatici, i preti pedofili, le guerre? Tutta colpa di Satana. Mentre le chiese si svuotano e la società si secolarizza ecco il revival del demoniaco, con il papa in prima fila. E con la complicità della politica che alimenta la superstizione e il mercato dell’esorcismo».

    • Diciamo che il diavolo è stata una bella “invenzione” per giustificare le colpe e le cattive azioni umane. Così il “satan” ebraico, che dovrebbe significare “avversario”, è diventato lo spauracchio del mondo. Purtroppo anche la tv spesso alimenta credenze e superstizioni con trasmissioni pseudoscientifiche, arriveremo a credere anche all’esistenza di Harry Potter. Chissà, caro Daniele, magari fa meno danni.
      Interessante la segnalazione, confidiamo nelle buone letture. Grazie!

  • Articolo ricco di sinergie tra passato e presente, a tratti inquietante(nelle rivelazioni), denso di cultura e passione civile. E’ stata la prima cosa letta stamani appena acceso lo smart. Lezione drammaticamente interessante . Grazie

    • Grazie a te, Energu. Meglio leggerlo al risveglio, di sicuro meno inquietante che a leggerlo prima di dormire XD
      Battute a parte, quello che più preoccupa è l’atteggiamento dei nostri tempi, comprendo perfettamente che nei periodi di crisi e solitudine aumenti l’attaccamento all’ultraterreno, ma certi revivalismi sono nocivi e pericolosi, soprattutto se vengono legati all’ignoranza che sembra dilagare.
      Ricordi la frase di Ceresani sul clima, anche qui la colpa è di Satana. Io comincio ad aver paura… degli uomini ovviamente.

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