E’ guerra: dalla Turchia al Cile…

… ma anche in altre parti del mondo

di Maria Teresa Messidoro

Siamo in guerra, tuona Erdogan in Turchia.

Siamo in guerra, proclama Piñera in Cile, dall’altra parte del mondo.

Hanno ragione gli zapatisti quando parlano di una Quarta Guerra Mondiale, riferendosi agli attacchi di una piovra mondiale così aggressiva che ci sembra di vivere in “una noche oscura sin amanecer” (una notte oscura senza alba).

Ma la guerra che oggi si dipana in Cile non è quella che ci vogliono raccontare i mezzi di comunicazione ufficiali, diffondendo una sensazione di panico generalizzato nello stesso paese latinoamericano e mettendo in rete in tutto il mondo soprattutto le immagini di farmacie, supermercati, bus e stazioni di metro in fiamme, parlando di terroristi, ladri, sciacalli, giovani con il volto coperto che commettono abusi ogni dove.

La realtà è un’altra: il popolo cileno, stanco di anni, anzi decenni di oppressione, repressione e ingiustizie, sta conducendo una lotta che va al di là dell’aumento del prezzo del trasporto: una lotta contro la precarizzazione della vita, per aprire una ferita nel cuore del sistema, una ferita difficilmente rimarginabile se non con cambiamenti profondi. Come scrive Gabriel Morales sul sito Carcaj, in un articolo ripreso da Rebelion, “la normalità è stata felicemente distrutta; felicemente perché ciò che era ed è ancora grave oggi non è solo che il mondo cada a pezzi, che i debiti ci strangolino per poter soddisfare i nostri bisogni primari, che il pianeta sarà inabitabile dentro di un ventennio, che l’estrattivismo non cessi un momento di colpirci. Era ed è più grave se accettiamo, di fronte a tutto questo, di continuare ad andare al lavoro, a scuola, per rientrare a casa come se niente fosse. Da alcuni giorni non è più così, qualcos’altro si è mosso dentro di noi”.

Già. Non riporterò qui le diverse analisi che sono state fatte e si susseguono sui siti alternativi, analisi complete ed approfondite, sulle cause e sullo sviluppo dell’insurrezione popolare in Cile.

(vedere ad esempio Cile, la battaglia di Santiago di David Lifodi in https://www.labottegadelbarbieri.org/cile-la-battaglia-di-santiago/  o Cile massicce proteste e coprifuoco totale in https://www.infoaut.org/conflitti-globali/cile-massicce-proteste-e-coprifuoco-totale)

Qui voglio condividere gli appelli delle radio e dei mezzi di comunicazione alternativi cileni che ci chiedono di diffondere le fotografie degli abusi ed i crimini compiuti dalla polizia cilena, che lancia le bombe contro la gente ed ammazza impunemente chi protesta durante il coprifuoco sempre più esteso; ma ci esortano anche di raccontare una storia fatta di donne e uomini, giovani ed adulti o anziani che stanno riprendendo in mano il proprio futuro, ormai stanchi di una immensa divaricazione tra ricchi e poveri, di una miseria silenciada, dell’evasione legale e senza sanzioni punitive dei veri padroni del Cile, dei diritti sociali privatizzati in tutti questi anni, anche dopo il periodo della feroce dittatura di Pinochet.

E’ la ribellione ad esempio delle donne cilene che esortano tutti e tutte ad uno sciopero generale, mentre si ascoltano i suoni della rivolta, le grida, los cacerolazos, il mormorio assordante che “ci conforta perché significa che siamo in tant@ e nello stesso momento per la strada. E’ la nostra ribellione all’ordine di tacere, di ritornare a casa, di accettare una normalità che invece vogliamo rifiutare. Donne e dissidenze abbiamo riempito un’altra volta le strade e abbiamo scoperto che il coraggio è un muscolo che si esercita con l’uso” (dal testo dell’appello delle donne cilene in

https://www.facebook.com/1859642500929192/posts/2721727688053998/)

L’internazionalismo una volta era un valore.

Questo valore va recuperato anche oggi, se vogliamo pensare che “nostra patria è il mondo intero”:  sosteniamo dunque le lotte di autodeterminazione in Kurdistan, Chiapas, Cile, Ecuador, ed anche ad Haiti, paese in rivolta da mesi contro un governo inviso e di cui nessuno parla.

Il silenzio è complice, resistere significa esistere, in qualunque parte del mondo.

Elenco radio alternative cilene

radio placeres – valparaíso

https://emisora.cl/placeres-valparaiso/

https://www.facebook.com/Radio-Placeres-a-la-Izquierda-del-Dial-257617057586511/

 

radio 19 de abril – coberturacolectiva

http://www.radio19deabril.cl/

https://www.facebook.com/LaRadio19deAbril/

 

radio humedales – concepción

https://www.radiohumedales.org/

https://www.facebook.com/culturayexistencialesbica/

 

radio kurrufconcepción/santiago – desderedessociales

https://www.facebook.com/radiokurruf/

https://twitter.com/radiokurruf?lang=es

 

prensaopal

https://twitter.com/prensaopal

 

periódicoresumen – concepción

https://twitter.com/rsumen

https://resumen.cl/

https://www.facebook.com/PeriodicoResumenConcepcion

 

piensaprensa

https://www.facebook.com/PIENSAPRENSA/

https://twitter.com/PiensaPrensa

 

radio villa francia

http://www.radiovillafrancia.cl/

https://twitter.com/rvfradiopopular

 

radio manque

https://www.facebook.com/RadioManque/

Teresa Messidoro

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