Rigaglie: il fuoco inquieto

di Andrea Appetito

Il fuoco inquieto nelle sterpaglie, gli ultimi bagliori dell’estate. Gli occhi dei fiori selvatici cadono sul sentiero e subito accorrono le formiche in ansia per i loro depositi invernali. Gli echi del tramonto resistono fiammeggianti al buio che li divora. Esco dalla campagna e percorro una stradina asfaltata che costeggia gli orti di case abusive. I marciapiedi sono ingombri di rifiuti ma ai margini crescono la rucola e la malva. Ciuffi di erbe aromatiche fra gli abusi edilizi stordiscono le narici. La mentuccia, ad esempio, irradia nella mente visioni metalliche. In una villetta nuova di zecca gli irrigatori innaffiano l’erba di un prato all’inglese. Proliferano sui cancelli e sui muri di cinta i cartelli di proprietà privata. La prossima speculazione edilizia ha eretto argini di cemento alla terra che frana, mentre negli spazi per la propaganda diretta, di fianco all’area verde fra i pini e il nuovo parcheggio, si leggono bilanci annunci avvisi. La luna ora splende sulle chiome dei pini, il bagliore soffuso attenua l’oscurità dei suoi mari. 

La foto è ripresa dal film «Stalker»

(*) Dal 9 gennaio ogni domenica – alle 14 o alle 15 – in “bottega” trovate «Rigaglie» ovvero le ispirazioni e riflessioni di Andrea Appetito. Qui le ultime 4: Rigaglie: ai figli della notte, Rigaglie: se Lenin avesse letto Rimbaud, Rigaglie: la casa sconfinata dei profumi e Rigaglie: la saggezza dei piedi

 

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