Toti Scialoja: «Una zanzara di Zanzibàr»

216esimo appuntamento con “la cicala del sabato” (*) Una zanzara di Zanzibàr andava a zonzo, entrò in un bar, «Zuzzerellona!» le disse un tal «mastica zenzero se hai mal di mar». [da «Amato topino caro»] (*) Qui, il sabato, regna “cicala”: libraia militante e molto altro, codesta cicala da oltre 15 anni invia ad amiche/amici per 5 giorni alla settimana

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Mark Strand: «Frammento di tempesta»

215esimo appuntamento con “la cicala del sabato” (*) Frammento di tempesta Per Sharon Horvarth Dall’ombra delle cupole nella città delle cupole, un fiocco di neve, tormenta al singolare, impalpabile, è entrato nella tua stanza e s’è fatto strada fino al bracciolo della poltrona dove tu, alzando lo sguardo dal libro, lo scorgesti nell’attimo in cui si posava. Tutto qui. Null’altro

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Patrizia Cavalli: «Così trasporti gli anni»

214esimo appuntamento con “la cicala del sabato” (*) . A seguire una poesia di Sarina Aletta arrivata in “bottega” per l’8 marzo Così trasporti gli anni tra falsi amori perché nulla cambi, riducendo in pigrizia ogni terrore: nel punto fermo senza distorsioni, tra due inaccessibili passioni, che nulla si avvicini veramente, che nulla se ne vada. (da «Poesie») (*) Qui,

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Durs Grünbein e Tonino Guerra

211esimo appuntamento con “la cicala del sabato” (*) Berlino Est C’è una betulla nel cortile interno, che ricorda com’era quando alla fine vennero i barbari. Com’era quando la casa i cui proprietari furono deportati e uccisi fu alla fine distrutta dalle bombe. Com’era quando la casa rubata fu riparata ed espropriata. Com’era quando i nuovi abitanti, grigi pensionati, furono espulsi

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