Sul piede di guerra

di Alex Zanotelli (*) La guerra è alle porte. Non arriva con l’avanzata delle bandiere nere dell’Isis ma con quelle della Nato. E si fa largo sul fronte ucraino come su quello mediterraneo. Così le forze di reazione rapida passano da tredicimila a quarantamila uomini. Si prepara l’ “inevitabile” intervento in Libia e s’intensifica l’utilizzo dei droni con la scusa

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creatori di migranti e creatori di Isis

un giorno, forse, queste cose saranno sui libri di storia, adesso non stanno neanche nei giornali e nelle tv, guerre di cui vediamo solo i barconi, ma non quello che c’è prima, il “land grab” (letteralmente «accaparramento della terra») e gli spingitori di Isis. ———————————————————————————— domande sulla Siria …In un comunicato del 15 Gennaio 2015 , l’Organizzazione delle Nazioni Unite

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Ucraina: storia di un cappio al collo

di Alexik In questi tempi di conflitto, uno dei refrain più ricorrenti nella retorica bellica del presidente ucraino Petro Porošenko è quello che imputa a Putin di “volersi appropriare delle fertili terre ucraine”. Io non vorrei dirglielo, ma mentre il “re del cioccolato”1 passa in rassegna le truppe in partenza per le regioni ribelli, ho l’impressione che le fertili terre

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