Teatro e impegno civile: stasera e domani a Vizzolo Predabissi

«La Città dei narratori». Quarto festival di «Ponti di memoria»

segnalato da Laura Tussi

LauraTussi-PontiMemoria

Il più grande festival di teatro e impegno civile in Italia

«La Città dei Narratori». Quarto Festival di Ponti di Memoria a Vizzolo Predabissi (Milano)

15 e 16 APRILE 2016
Vizzolo Predabissi (Milano)
Auditorium comunale
via Giuseppe Verdi 9
Associazione Arci Ponti di memoria e Associazione Il Picchio
Presentano
LA CITTA’ DEI NARRATORI
Quarto festival di musica, teatro, narrazioni, letterature, memoria
IL PROGRAMMA
15 aprile ore 21
Proiezione de «I carnefici» di Daniele Biacchessi e Giulio Peranzoni.
Concerto dei Gang «Sangue e cenere»

16 aprile dalle 11
Assemblea nazionale dei soci di Ponti di memoria e Il Picchio.


16 aprile dalle 14
Concerti, reading, presentazioni di libri, testimonianze.
Gino Marchitelli (Il barbiere zoppo),
Paolo Borrometi (Storia di un giornalista antimafia)
Luca Maciacchini (Giorgio Ambrosoli).
Beppe Giampà (Della fatal quite).
Tiziana Di Masi (Tutto è falso)
Adele Marini (Tra inchiesta e noir)
Laura Tussi, Fabrizio Cracolici (Giovanni Pesce per non dimenticare)

Nunzia Volpe (La bambina che parlava alla luna)
Fulvio Bella in reading

Paola Roccoli in reading

Giuliano Mori , Opm, Riccardo Fancini in reading
Daniele Biacchessi & Michele Fusiello (Messaggi di pace, reading)

Riconoscimento a Giordano Sangiorgi per i 20 anni di Cà di Malanca.

16 aprile dalle 21
Concerti di Andrea Sigona e Massimo Priviero.

Per informazioni:
biacchessi@gmail.com
gino.marchitelli@libero.it

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Noi riteniamo che lo studio e la crescita culturale abbiano una validità morale ed educativa quando siano posti al servizio degli altri, per i princìpi sociali, etici e civili, per i diritti universali imprescindibili della persona, sanciti dalla Carta costituzionale democratica.

Nel sistema formativo inteso come ideale comunità educante, l’impegno culturale della testimonianza, del ricordo, della narrazione e del racconto, nel recupero e nella trasmissione del valore di Memoria Storica, individuale e collettiva, è il filo rosso del significato di MEMORIA, per il presente e per il futuro, per non dimenticare.

Memoria degli eventi che hanno formato e segnato la coscienza di chi li ha vissuti e, dopo, di chi li ha conosciuti, con il dovere di ricordare… di fronte alla storia, di padre in figlio, di generazione in generazione, dalla resistenza partigiana, ai movimenti operai e studenteschi di lotta e rivendicazione di pari dignità e opportunità, fino alla nuova globalizzazione.

MEMORIA E MEMORIE come modalità interculturale e pedagogica, in ambito sociocomunitario, quale supporto valoriale alla riappropriazione del sentimento etico e civile di un’appartenenza identitaria universale, composta di molteplici alterità, ibridazioni e commistioni umane nella pluriappartenenza etnica al territorio, ai territori nella loro rivalorizzazione ambientale ed ecologica, anche a livello educativo, didattico, sociale, culturale e lavorativo.

MEMORIA E MEMORIE della città, nelle sue forme, nei suoi monumenti, nelle sue case…contro l’alienante espropriazione del soggetto-persona nella perdita di punti di riferimento e di ideali classici, soppiantati dall’imperante massificazione consumistica e dal mito capitalistico dell’ efficientismo sfrenato e del primato dell’economico, imposti dal sistema.

MEMORIA E MEMORIE di noi donne e uomini, delle nostre idee che si sviluppano nel tempo dell’esperienza, come risorsa interiore, soggettiva, esistenziale di intima festa emozionale, di incontri, dialoghi, rapporti, progetti, da ripartecipare e sperimentare, nella dimensione comunitaria, negli ambiti di intervento sociale, educativo ed associazionistico di partecipazione militante e attivismo culturale nei vari settori occupazionali e lavorativi a livello territoriale. 

Lo studio e la cultura devono dunque motivare le giovani generazioni alla solidarietà, alla realizzazione di una società che abbia come valore fondante la pace e la convivenza civile tra popoli, genti e minoranze, nel rispetto dei diritti universali e sociali  di cittadinanza multietnica, cosmopolita e internazionale.

La bella utopia” è un mondo dove non esistano patrie e nazioni, frontiere e burocrazie, limiti e confini, ma comunità educanti aperte all’accoglienza, al dialogo, al cambiamento rivoluzionario, al progresso costruttivo, senza stereotipi e pregiudizi, nel rispetto delle culture altre, nella coesistenza pacifica, che agevola il confronto tra diversità interculturali e differenze di genere e intergenerazionali.

Coniugare la memoria storica consiste nella necessità della costruzione di una coscienza civile che ponga come obiettivo prioritario la conoscenza e la riflessione nelle comunità, nelle città, nel mondo… per un’utopia realizzabile, a partire da ogni singola persona, nel contesto quotidiano e nella partecipazione collettiva, pluralista e democratica.

 

Redazione
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