Mia città, tu che arresti i poeti – di Mark Adin

Telegramma alla amata Sibilla: “Arrestato a Novara vieni a vedermi”. E’ l’undici settembre millenovecentodiciassette. (Dino Campana, “Opere e contributi”, vol. II, Vallecchi) Il grandissimo del secolo scorso, poeta d’impeto, precursore dei beat, alfiere barbaro e fervente sacerdote della lingua più sonora, fermato e rinchiuso perché privo di documenti. Sans papier. Imprigionato perché di identità incerta. Clandestino.

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Jam session più abbecedario

Ravenna, (festival delle culture: http://festivaldelleculture.wordpress.com) 5 giugno: Round Midnight, a mezzanotte circa. Però sotto la tenda non c’è Thelonius Monk con Dexter Gordon ma Ale cioè Alessandro Taddei (senza piano, purtroppo) poi raggiunto da Db alias Daniele Barbieri (senza sax, per fortuna). Ale scrive foglietti e li butta in uno scatolone Db: «Ciao… Ma quando sei tornato dal Medio Oriente?».

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