C’eravamo tanto armati

L’Italia sale sui carri armati e apre la borsa: ben 8 miliardi per i Leopard

di Alessia Guerreri (*)

Sì del Senato. La priorità: finanziare un programma per 132 mezzi in 14 anni. Dure proteste di Avs, M5s e Pd. Fratoianni: «È immorale». Fi: «Non esiste una pace disarmata»

Alla fine l’Italia mette come priorità dotarsi dei carri armati tedeschi Leopard 2. Alla Camera la commissione Difesa ha dato infatti il via libera all’acquisto dei carri, nello stesso giorno in cui l’Aula del Senato ha approvato le nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento.
Non senza le proteste di Pd, Avs e M5s, che puntano il dito sulla mancanza di trasparenza e di controlli. «Si introducono in realtà elementi di opacità per cui le banche potranno evitare di essere trasparenti», tuona il senatore dem Graziano Delrio.
Una «pace disarmata non esiste», replica Forza Italia con Pierantonio Zanettin. Ma anche per Italia viva si tratta di un «provvedimento che ha trovato un punto di equilibrio tra un meccanismo di maggiore efficienza affidata al governo e il riconoscimento del ruolo delle Camere».

Nel dettaglio il programma di acquisizione dei Leopard 2 dovrebbe durare 14 anni e prevede l’acquisizione di 132 carri armati destinati a costituire due reggimenti carri e fino a 140 piattaforme corazzate derivate per equipaggiare le unità delle brigate pesanti, medie e leggere, tutti i reggimenti genio e i reggimenti logistici dell’esercito e gli istituti di formazione. Il costo complessivo è stimato in 8 miliardi e 246 milioni di euro.
Si tratta di «una decisione immorale spendere 8 miliardi così e poi mancano i fondi in sanità, col governo che decide la proroga di 2 anni per sostituire oltre 3mila apparecchi di diagnosi sanitaria», commenta il leader di Sinistra italiana Nicola Fratoianni.
«Una vergogna nazionale», gli fa eco Angelo Bonelli di Europa Verde.

Il provvedimento approvato da Palazzo Madama, che deve passare ancora all’esame di Montecitorio, invece modifica l’attuale legge (185/1990) che regolamenta l’import-export di armi.
Nelle intenzioni del legislatore c’è la semplificazione delle operazioni per lo scambio di materiali d’armamento a vantaggio delle imprese italiane del settore.
La responsabilità dell’applicazione della legge è affidata al Comitato interministeriale per gli scambi di armamento per la difesa (Cisd), presieduto dal premier con segretario il sottosegretario alla presidenza del Consiglio.
Sul fronte delle imprese, viene raddoppiato il tempo per la presentazione della documentazione delle operazioni di trasferimento e allo stesso tempo arrivano però sanzioni più pesanti qualora non si rispettino le scadenze.
Il ddl fa anche una precisazione per il sistema bancario: gli obblighi di comunicazione delle transazioni bancarie saranno in capo a banche e intermediari finanziari.
Inoltre il presidente del Consiglio è tenuto ad inviare ogni anno alle Camere una relazione dettagliata sul import-export di armi.
******

Bruxelles punta sull’economia di guerra. Eurobond per finanziare le spese militari

di Stefano Porcari (**)

Nell’Unione Europea stanno circolando proposte per riempire di soldi i capitoli delle spese militari europee. Se ne saprà qualcosa di più oggi, quando la Commissione europea svelerà i suoi progetti su “La strategia industriale per la Difesa europea”.
L’ultima ipotesi riguarda l’idea di emettere gli Eurobond per la creazione di una difesa comune europea e lo sblocco degli investimenti.

L’idea degli Eurobond, vista come uno strumento per sostenere gli investimenti nella spese militari europee, non trova però tutti concordi e tra i ministri delle Finanze dell’UE circolano diverse opinioni.
La rivista Fortune riporta ad esempio che il ministro belga delle Finanze, Vincent Van Peteghem, sottolinei l’importanza di esplorare nuove opportunità strategiche, inclusa la possibilità di Eurobond per la difesa, mentre il ministro delle Finanza tedesco Christian Lindner, è assai più cauto affermando che al momento non ritiene necessari Eurobond per finanziare gli investimenti nella difesa, sottolineando invece le responsabilità nazionali in materia di spesa militare.

Di Eurobond per finanziare le spese militari della Ue, se ne parla ormai da un paio d’anni. Il Sole 24 Ore ricorda che nel bilancio pluriennale 2021-2027 dell’Unione Europea è stato inserito un capitolo dedicato a difesa e sicurezza con una dotazione di 13 miliardi di euro, di cui quasi otto per il nuovo Fondo europeo per la difesa per spingere l’integrazione del complesso militare-industriale europeo, finanziando progetti comuni proposti da consorzi tra aziende di almeno tre Paesi diversi.
A questo fondo è stato aggiunto, fuori bilancio, lo Strumento europeo per la pace, (European peace facility, Epf) con altri 5 miliardi di euro, che incorporava strumenti preesistenti.

Un gigante economico e commerciale, per rendere più forte la propria diplomazia e il proprio ruolo nel difendere la pace, deve avere anche una forza di difesa comune” ha detto il commissario all’Economia, Paolo Gentiloni (**).
Questa sarà l’occasione giusta per arrivare a un obiettivo di cui si parla da più di vent’anni ma che può fare in pochi mesi i passi in avanti che in vent’anni non è riuscito a fare” ha affermato Gentiloni mostrando apprezzamento per la decisione storica della Germania di destinare 100 miliardi al rafforzamento delle proprie forze armate.

Domani, 27 febbraio, la Commissione renderà nota la sua “Strategia industriale per la Difesa europea”, all’interno della quale ci sarà lo strumento “Edip”, il programma per gli investimenti nell’Europa della Difesa. Nella Commissione cresce il sostegno all’ipotesi di finanziare questo programma attraverso una nuova emissione di debito comune con degli appositi “Defence Bond”.

Note della Bottega:

(*) Tratto da L’Avvenire.
(**) Tratto da Contropiano.
(**) No, non è un caso di omonimia. Si tratta di QUEL Paolo Gentiloni, ex Movimento Studentesco, ex MLS, ex PdUP per il Comunismo, ex redattore di Pace e Gerra, ex direttore di La Nuova Ecologia. Poi Presidente del Consiglio (12/12/2016 al 01/06/2018) con Minniti al Ministero dell’Interno e relativi decreti repressivi e contro i migranti.

Le immagini:

Leopard C2 Main Battle Tank, by Nigel_Brown. Licenza CC BY 2.0.
Paolo Gentiloni – Festival Economia 2016, by Niccolò Caranti. Licenza CC BY-SA 4.0.
***

alexik

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *