Francesco Masala: «Le imperfezioni della Costituzione»

E’ dolce morire per la patria (italiana) in Afghanistan

Il meglio (FORSE) del blog-bottega /280…. andando a ritroso nel tempo (*)

Quando leggo che il ministro Alfano dice che 53 morti in Afghanistan non sono morti invano intuisco il dolore vero del ministro per la morte dei militari italiani in missione di pace e intuisco la sua invidia per i genitori che hanno offerto i loro figli alla Patria. Ecco, in momenti così penso che nella Costituzione manchi un comma importante all’articolo 11.
Il comma da introdurre è questo: “A ogni missione di pace parteciperanno cinque figli di ministri e 10 figli di sottosegretari, estratti a sorte, per garantire l’alternanza, più il dieci per cento dei figli dei deputati e senatori che votano a favore delle missioni di pace”.
Sono da compatire quei padri (e quelle madri) ministri che si trovano ad avere figli che al sacro dovere della difesa preferiscono i molli agi delle poltrone. Nella Roma imperiale, a cui qualcuno ancora si ispira per il saluto, era un onore morire per la Patria. Salviamo i figli dei governanti dal disonore dei consigli di amministrazione o di un consiglio regionale. Si faccia una grande e bella estrazione a sorte in prima serata tv a reti unificate e si trovino i fortunati, l’Afghanistan (e non solo) li aspetta.
L’unica controindicazione dopo l’approvazione del comma proposto è che, per motivi misteriosi, potrebbero diminuire la missioni di pace, e magari resterà solo Emergency a rappresentare l’Italia. Ma non si può volere tutto. Intanto lottiamo per approvare il nuovo comma, per ripristinare gli antichi fasti, degni di un Paese civile.

(*) Anche quest’anno la “bottega” recupera – nel pieno dell’estate – alcuni vecchi articoli che a rileggerli, anni dopo, ci sembrano interessanti. Il motivo? Un po’ perché 20 mila articoli (appena superati) sono taaaaaaaaaaanti e si rischia di perdere la memoria dei più vecchi. E un po’ perché d’estate qualche collaborazione si liquefà: viva&viva il diritto alle vacanze che – il maledetto Covid permettendo – dovrebbe essere per tutte/i. Vecchi post dunque; recuperati con l’unico criterio di partire dalla coda (ma un po’ alla volta siamo arrivati al 2014) valutando quali possono essere più attuali o spiazzanti. Il “meglio” è sempre soggettivo ma l’idea è soprattutto ritrovare semi, ponti, pensieri, ornitorinchi (cioè stranezze eppur vere) perduti; ove possibile accompagnati dalla bella scrittura, dall’inchiesta ben fatta, dalla riflessione intelligente. Con le firme più varie, con stili assai differenti e con quel misto di serietà e ironia, di rabbia e speranza che – lo speriamo – caratterizza questa blottega, cioè blog-bottega. Al solito verso l’inizio di settembre termineremo questo (forse) “meglio”. Per rivederci presumibilmente la prossima estate. O chissà. [db]

 

redaz
una teoria che mi pare interessante, quella della confederazione delle anime. Mi racconti questa teoria, disse Pereira. Ebbene, disse il dottor Cardoso, credere di essere 'uno' che fa parte a sé, staccato dalla incommensurabile pluralità dei propri io, rappresenta un'illusione, peraltro ingenua, di un'unica anima di tradizione cristiana, il dottor Ribot e il dottor Janet vedono la personalità come una confederazione di varie anime, perché noi abbiamo varie anime dentro di noi, nevvero, una confederazione che si pone sotto il controllo di un io egemone.

2 commenti

  • LORENZO MAZZUCATO

    Va bene, ottima l’iniziativa di ripubblicare vecchi ma attualissimi articoli. Tuttavia, sarebbe interessante leggere da qualche parte – in questa pagina – la data della prima pubblicazione di questo “vecchio” articolo di Masala…

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