La crisi, la Finanziaria di Meloni e…

e l’infelicità dei ricchi.

di Umberto Franchi 

Il grande filosofo Epicuro, sosteneva che gli esseri umani hanno la necessità  di soddisfare due grandi filoni di bisogni: quelli naturali e necessari (salute, mangiare, sesso eccetera) che in loro mancanza creano dolore; e quelli non naturali nè necessari, come il lusso, lo sfarzo.. dove è impossibile trovare soddisfazione e determinare un limite ragionevole ai desideri.

Penso a quello che è avvenuto in Italia dalla metà degli anni 80 a oggi.

Vi ricordate l’epoca craxiana ? quella definita di Tangentopoli nei primi anni 90? Non è mai finita, anzi si è aggravata, con una ingordigia viscerale che è entrata in quasi tutti gli uomini di potere (politici e non): tecnocrati, deputati, consiglieri regionali e provinciali, senatori, banchieri, manager, burocrati, padroni e padroncini,  militari, “difensori dello Stato” ai vari livelli eccetera.

Con la caduta, dei miti di eguaglianza e solidarietà e degli obbiettivi per un progetto di società alternativa, portati avanti con forza negli anni 70 e con la crisi economica, sociale, civile e culturale odierna, adesso un governo di estrema destra sta agendo come un Robin Hood  al contrario, facendo pagare solo il 15% di tasse agli autonomi fino a 85.000 euro mentre toglie soldi ai poveri pensionati e ai lavoratori dipendenti.  

Ma a sentire Bonomi (presidente di Confindustria) sembra che non è infelice soltanto chi è senza lavoro o lo ha precario, chi non arriva a fine mese… Ma «forse è infelice 100 volte di più» quella casta che ho sopra nominato: perché  non si accontenta mai  e continua a volersi arricchire sempre di più.. Soprattutto dopo la pandemia da covid non solo la “casta” chiede a tutti i governi soldi a pioggia (mai mirati a creare occupazione) ma adopera ogni possibilità di corruzione, truffa e abuso di potere per ottenere sempre di più denaro. Anche quando ha conquistato (a danno di altri) ciò che voleva non si accontenta: vuole di più, quindi è infelice.

Cosa dire dopo l’avvento del  regime Meloni?  La casta di cui sopra – ancor più di quanto accadeva con Draghi – riesce a deformare l’informazione (guardate il TG2 o le tv di Berlusconi) facendo passare la Finanziaria approvata in data 23 novembre come qualche cosa che risolve i problemi degli italiani, cercando così di carpire anche il consenso di grande masse (i sondaggi darebbero la Meloni al 30%  dei voti).

Ma ecco in realtà di cosa si tratta:

  • Dei 35  miliardi stanziati dal governo per la manovra finanziaria ben 22 andranno alle imprese sotto forma di  “riduzione di imposte”, “a pioggia”;
  • AI RICCHI non verrà nemmeno imposto di rimborsare i superprofitti fatti con la speculazione soprattutto di benzine e gas… bontà loro alzeranno la tassa decisa da Draghi dal 25% al 35% ;
  • Viene stabilita la FLAT TAX al 15% per i ricchi  autonomi  fino a 85.000 euro; le fasce tra i 60 e 85 mila ero avranno un guadagno di circa 700/800  euro mensili;
  • PER I POVERI il taglio del cuneo fiscale sarà del 3% fino a 20.000 euro e 2% fino a 35.000 con le pensioni e salari che in media incrementeranno di circa 45 euro mensili (un caffè al giorno) ;
  • alle bollette e ai prezzi di genere alimentari non verrà posto nessun tetto continuando con la speculazione in atto, che crea anche inflazione al 12% mangiando i miseri salari e le pensioni ;
  • il reddito di cittadinanza durerà fino ad agosto del prossimo anno, dopo circa 600.000 persone lo perderanno andando a incrementare la povertà assoluta che vede già la presenza di 6,5 milioni di persone ;
  • Berlusconi in campagna elettorale diceva: “votate a destra e raddoppieremo le pensioni minime portandole a 1000 euro” ma in realtà dal 1 gennaio 2023 passeranno da 528 euro mensili a 555 euro mensili (nemmeno un caffè al giorno);
  • il governo però ha deciso di fare l’elemosina ai 5,6 milioni di poveri assoluti e attraverso i Comuni coloro che hanno un reddito lordo inferiore a 15.000 euro l’anno (circa 800 euro netti al mese) riceveranno una “social card” spendibile  in alcuni supermercati per comprare latte, pane e pasta: a chi importa se perderanno la dignità evidenziando le loro condizioni di povertà?
  • il governo regalerà 70 milioni di euro alle scuole private mentre quelle pubbliche continuano a franare;
  • infine abbiamo la proposta della Santanchè di fare una legge per detassare le mance che vengono erogate dai clienti ai camerieri.

Anche questo governo prende in giro i ceti subordinati continuando la linea-Draghi e ci aspettano più corruzione, con nuovi intrecci tra finanzia, impresa, mafia e politica.

Vi ricordate la canzone di Enzo Jannacci e Dario Fo intitolata «Ho visto un Re»?  Al povero avevano portato via tutto ma lui ridacchiava: «perché sempre allegri bisogna stare / il nostro piangere fa male al Re / fa male al Ricco e al Cardinale / diventan tristi se noi piangiam».

MA FINO A QUANDO  IL POPOLO SOPPORTERA?

La cultura dominante venera la ricchezza più di ogni altra cosa e il potere viene considerato soltanto un mezzo per arricchirsi. Questa ideologia viene considerata “naturale” anche fra le classi  sociali più sfruttate.  Ma qualsiasi corda se viene tirata troppo prima o poi si strappa. Non può durare ancora a lungo. Un nuovo vento soffierà.

 

danieleB
Un piede nel mondo cosiddetto reale (dove ha fatto il giornalista, vive a Imola con Tiziana, ha un figlio di nome Jan) e un altro piede in quella che di solito si chiama fantascienza (ne ha scritto con Riccardo Mancini e Raffaele Mantegazza). Con il terzo e il quarto piede salta dal reale al fantastico: laboratori, giochi, letture sceniche. Potete trovarlo su pkdick@fastmail.it oppure a casa, allo 0542 29945; non usa il cellulare perché il suo guru, il suo psicologo, il suo estetista (e l’ornitorinco che sonnecchia in lui) hanno deciso che poteva nuocergli. Ha un simpatico omonimo che vive a Bologna. Spesso i due vengono confusi, è divertente per entrambi. Per entrambi funziona l’anagramma “ride bene a librai” (ma anche “erba, nidi e alberi” non è malaccio).

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