Libertà per Abdullah Öcalan, pace in Kurdistan
Appello internazionale (giugno 2012)
Gentili signore, gentili signori,
la questione curda riguarda l’Irak, l’Iran, la Siria e in particolare la Turchia e rappresenta uno dei grandi problemi tutt’ora irrisolti del Medio Oriente. Il conflitto tra lo Stato turco e il movimento di liberazione curdo continua ancora. In questo conflitto fino ad ora hanno perso la vita più di 40.000 persone. Circa 4.500 villaggi sono stati spopolati o distrutti, milioni di uomini e donne trasformati in profughi.
È noto che un processo di pace ha bisogno di personalità forti, che siano in grado di convincere le proprie comunità a perseguire una soluzione dei conflitti seguendo una via pacifica. Alcuni esempi sono Nelson Mandela, Gerry Adams, José Ramos-Horta e Aung San Suu Chi. Öcalan appartiene indubbiamente a questo tipo di persone. È merito suo se negli ultimi anni il movimento di liberazione curdo ha spostato l’attenzione da soluzioni di tipo militare a soluzioni di tipo politico.
Dal 1993 i governi turchi hanno cercato contatti con Öcalan, riconoscendo così il suo ruolo chiave per una soluzione del conflitto. L’attuale governo Erdogan ha condotto trattative con Öcalan per due anni e mezzo, ma nel luglio 2011 ha interrotto questo processo. Erano già stati costituiti dei protocolli che tra l’altro prevedevano un piano graduale di misure per la costruzione della fiducia reciproca, fino alla deposizione delle armi sotto sorveglianza internazionale. Siamo convinti che nella soluzione di questo problema, Abdullah Öcalan con le sue proposte e in particolare con la sua “roadmap”, abbia un importanza decisiva.
A questo si aggiunge il fatto che la maggioranza dei curdi e delle curde lo sostengono. Nel 2006/2007, 3,5 milioni di curde e curdi si sono pronunciati con la propria firma per Öcalan come loro rappresentante politico.
Tutto ciò lo rende indispensabile e ne fa una figura chiave per una soluzione di pace. Questo ruolo tuttavia non può svolgerlo dal carcere, dove le sue possibilità di comunicazione sono estremamente limitate. Spesso, come anche al momento, si trova in una condizione di isolamento totale dal mondo esterno.
Richiedere la sua libertà è necessario per spezzare la logica militare del conflitto ed orientarlo verso trattative pacifiche.
La Sua firma può contribuire a dare maggiore valore alla campagna.
Per questo è un importante contributo per una soluzione pacifica e giusta di uno dei grandi conflitti del Medio Oriente.
Aggiornamento informativo
Abdullah Ocalan non vede i suoi avvocati dal 27 luglio 2011. I legali hanno chiesto il colloquio due volte alla settimana (normalmente lo vedevano il mercoledì e il venerdì, non tutte le settimane perché i colloqui sono sempre stati ostacolati, però insomma abbastanza regolarmente) ma gli viene puntualmente negato sostenendo che la barca che dovrebbe trasportarli all’isola-carcere di Imrali non funziona, che il maltempo non consente la traversata ecc.
In carcere dal 2009 (quando a marzo i kurdi hanno vinto le elezioni amministrative) sono finite migliaia di amministratori locali, sindaci, attivisti, membri del partito, sindacalisti, giornalisti, studenti, attivisti per i diritti umani. In particolare oggi rimangono in carcere oltre 6000 tra amministratori, dirigenti, sindaci, attivisti del BDP (Partito della Pace e Democrazia). In carcere si trovano anche 5 deputati eletti a giugno 2011. Un sesto, Hatip Dicle (che già aveva scontato, con Leyla Zana, dieci anni di carcere) è stato privato del suo mandato nonostante fosse stato il candidato più votato a Diyarbakir.
A ottobre 2011 sono stati arrestati centinaia di intellettuali, docenti universitari (tra questi l’editore Ragip Zarakolu e la docente universitaria Bursa Ersanli, il cui processo si aprirà il 2 luglio a Istanbul). Tutti sono accusati di appartenere al KCK (Unione delle comunità kurde), che per l’accusa è il braccio urbano del PKK. In realtà per es. Ersanli è accusata di appartenere al KCK per aver tenuto una lezione all’Accademia Politica del BDP (una sorta di Frattocchie di memoria PCI per intenderci).
A novembre e dicembre ci sono stati gli arresti di giornalisti (oltre 100) di sinistra e kurdi e di avvocati (quasi tutti erano avvocati del collegio di difesa di Ocalan). A questi arresti sono da aggiungere quelli quotidiani (di due giorni fa l’arresto di oltre 60 sindacalisti del pubblico impiego) che colpiscono tutte le strutture politiche e della società civile kurda e comunque della sinistra turca e dell’opposizione al governo di Erdogan.
Aggiungo ancora che è in corso a Strasburgo il picchetto permanente dei kurdi contro l’isolamento di Ocalan.
(a cura di Orsola Casagrande)
Testo da sottoscrivere:
Sostengo la richiesta di libertà per Abdullah Öcalan e i prigionieri politici in Turchia.
La libertà di Öcalan rappresenterà una svolta per la democratizzazione della Turchia e per il processo di pace in Kurdistan.
La Campagna è iniziata in varie forme fin dal 1999. Ecco le prime firme che l’hanno promossa:
Primi firmatari (1999)
Mairead Maguire (Premio Nobel per la Pace, Irlanda), Dario Fo (Premio Nobel per la Letteratura, Italia), Adolfo Perez Esquivel (Premio Nobel per la Pace, Argentina), José Ramos-Horta (Premio Nobel per la Pace, Timor Est), José Saramago (Premio Nobel per la Letteratura, Portogallo), Danielle Mitterand (Fondazione France Liberté, Francia), Ramsey Clark (ex Ministro della Giustizia, USA), Uri Avnery (Gush Shalom, Israele), Noam Chomsky (linguista, pubblicista, MIT, USA), Pedro Alain Lipietz (parlamentare europeo), Pedro Marset Carpos (parlamentare europeo), Eric Aveury (House of Lords, UK), Lord John Nicholas Rea (House of Lords, UK), Walid Jumblat (Presidente dei socialisti, Libano), Rudi Vis (parlamentare Labour, UK), Paul Flynn (parlamentare Labour, UK), Máiréad Keane (Sinn Fein, Irlanda del Nord), Domenico Gallo (ex senatore, Italia), Livio Pepino (Magistratura Democratica, Italia), Xabier Arzalluz (Partito Nazionalista Basco), Tony Benn (parlamentare Labour, UK), Alain Calles (presidente MRAP, Francia), Gianna Nannini (artista, Italia), Geraldine Chaplin (attrice, Spagna), David MacDowall (scrittore, UK), Dietrich Kittner (cabarettista, Germania), Alice Walker (scrittrice, USA), Franca Rame (autrice, attrice, Italia), Chris Kutschera (scrittore, Francia), Prof. Dr. Jean Ziegler (Consiglio nazionale e pubblicista, Svizzera), Prof. Dr. Angela Davis (University of California, Santa Cruz, USA), Prof. Dr. Norman Peach (Völkerrecht, Germania), Prof. Dr. Werner Ruf (Völkerrecht, Germania), Prof. Dr. Gerhard Stuby (Völkerrecht, Germania), Hans Branscheidt (medico International, Germania)
Ed ecco le firme giunte in questo rilancio della campagna nel 2012
We support the demand “Freedom for Abdullah Öcalan and the political prisoners in Turkey”. Öcalan’s freedom will mark a breakthrough for the democratization of Turkey and peace in Kurdistan.
Dr. Allan Boesak, 1. former President of the World Alliance of Reformed Churches, South Africa; Ralph D. Fertig, President Humanitarian Law Project, USA; Ela Gandhi, Gandhi Development Trust, South Africa; Giuristi Democratici, Association of Democratic Jurists, Italy; Prof. David Graeber, anthropologist, USA; Prof. Dr. Ueli Mäder, Sociologist, Switzerland; Liza L. Maza, Chairperson International Women’s Alliance, Philipines; Mouvement contre le racisme et pour l’amitié entre les peuples (MRAP), Movement against racism and for friendship between peoples, France; Prof. Antonio Negri, Political scientist, Italy; Abdulla Pashew, Kurdish poet, Finland; HansChristof von Sponeck, former UN Assistant Secretary General, Germany; Vedat Türkali, Writer, Turkey; Prof. Dr. Achin Vanaik, Coalition for Nuclear Disarmament and Peace, India; Prof. Immanuel Wallerstein, sociologist, USA; Leyla Zana, Member of Parliament and Sakharov Prize Laureate, Turkey; Nimet Abdulla, President of the Parliamentarian Union of Iraqi Kurdistan, Iraq; Sherko Bekas, Kurdish poet, Iraqi Kurdistan; Janet Biehl, Writer, USA; Prof. Dr. Kamal Mitra Chenoy, Jawaharlal Nehru University, India; Khosrow Jaff, Writer, former Iraqi MP, Iraq; Francine JohnCalame, Member of Parliament, Switzerland; Ueli Leuenberger, former Member of Parliament, Switzerland; Sheikh Abdurrahman Naqishbendi, Leader of the Naqishbandi, Iraqi Kurdistan; Peggy Parnass, Actress, journalist and writer, Germany; Prof. Dr. Werner Ruf, Political scientist, Germany; Carlo Sommaruga, Member of Parliament, Switzerland; Abdulla Pashew, Kurdish Poet, Finland; Dr. Sharon Shalev, Researcher and Human Rights Activist, UK; Prof. Jose Maria Sison, Chairperson International League of Peoples’ Struggle; Aysel Tugluk, Member of Parliament and Cochair Democratic Society Congress, Turkey
Organisations:
Mouvement de la paix (Peace Movement), France, Progetto Diritti (Rights Project), Italy, Associazione Culturale Punto Rosso, Italia, Solidarite Liberte, France, Tanggol Bayi (Defend Women), Philipines.
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